Comics vs. Movies: Asterix & Obelix - Missione Cleopatra
Asterix & Obelix - Missione Cleopatra è il secondo film in live action degli irriducibili Galli
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Con un budget superiore ai 50 milioni di dollari Asterix & Obelix - Missione Cleopatra è - ai tempi - la pellicola francese più costosa di sempre; sarà superata solo un paio di anni dopo da Una lunga domenica di passioni.
Ma il risultato finale sarà migliore del primo discutibile film dal vivo? Scopriamolo assieme con questo nuovo appuntamento della rubrica Comics vs. Movies!
A differenza della pellicola precedente, Asterix & Obelix - Missione Cleopatra non presenta una vicenda originale o un mix di trame selezionate da differenti volumi, ma è a tutti gli effetti una trasposizione cinematografica di un unico albo: Asterix e Cleopatra. L'avventura egiziana dei Galli in realtà era già stata adattata da fumetto a lungometraggio animato, riuscendo a mantenere un buon equilibrio tra la fedeltà alla fonte e l'inserimento di elementi originali. Si potrebbe dire lo stesso anche di questo live-action, che segue la trama senza troppi cambiamenti sostanziali, anche se in realtà assomiglia più al film d'animazione che alla versione cartacea.
Le singole scene presentano gag e dialoghi nuovi, ma l'intreccio e le situazioni sono quelle che conosciamo bene, al punto da apparire quasi ridondanti trattandosi del terzo media differente che le ripropone. L'aggiunta più degna di nota è Dammenukiss, il primo reale interesse amoroso di Asterix nella serie, protagonista di una sottotrama sentimentale, in realtà appena accennata.
Vincitore: Pareggio
I personaggi
Se per Asterix e Obelix - interpretati rispettivamente da Christian Clavier e Gérard Depardieu -possiamo dire che gli interpreti continuano a svolgere un ottimo lavoro, trovandosi sempre più a proprio agio nei panni dei due protagonisti, il resto del cast è interamente nuovo, complice la differente ambientazione. Giulio Cesare e Panoramix cambiano invece volto: Chabat non si limita a dirigere la pellicola, ma veste anche i panni dell'imperatore romano, risultando divertente e al contempo elegante come la figura storica richiede, mentre Claude Rich tratteggia un druido più vitale e beffardo della versione fin troppo anziana vista nel capitolo precedente.
Tra i nuovi membri del cast spiccano Jamel Debbouze e Isabelle Nanty nei panni dell'architetto Numerobis e della schiava "sindacalista" Cellularis; entrambi, freschi dell'incredibile successo de Il favoloso mondo di Amélie, riescono ad apportare freschezza e risate al film, risultando i personaggi più gradevoli dopo i due protagonisti.
Va citata anche Monica Bellucci, solitamente criticata per le sue performance recitative, che qui però si dimostra una valida scelta per la regina Cleopatra; l'attrice italiana fa quello che sa fare meglio, ovvero stagliarsi nella sua bellezza, indossare come una modella i capi d'abbigliamento faraonici pensati appositamente per lei e atteggiarsi con aria snob nei confronti di tutto e tutti.
Vincitore: Pareggio
La regia
C'è poco da dire sulla regia di Chabat, che segue il sentiero percorso nel primo film, sfruttando il budget mastodontico per realizzare una pellicola ancor più efficace, tanto nelle scene da kolossal quanto nei momenti da commedia. In questo caso la mano dietro la macchina da presa sfrutta gli aspetti migliori dei suoi predecessori, su carta e in animazione, inserendo alcuni elementi di modernità.
Quello in cui il regista non sembra avere il senso della misura sono le citazioni, presenti in misura abbondante, forse eccessiva. Fa piacere vedere l'identikit stilizzato di Asterix e i Goti riciclato in un altro contesto, ma gli ammiccamenti a opere cinematografiche ben note al pubblico di massa soffrono della smania post-modernista in atto a inizio secolo. Troviamo così rimandi a Jurassic Park e Titanic, un ufficiale romano dotato di elmo e mantello nero caratterizzato come Darth Vader, e il combattimento tra Numerobis e Ipodermoclis giocato con elementi di Matrix, Dragon Ball e La Tigre e il Dragone.
Ci sono poi anche numerosi riferimenti a film francesi, sacrificati nell'adattamento italiano o comunque non colti dalla maggior parte del pubblico nostrano, che appesantirebbero ulteriormente questo aspetto. I fumetti di Asterix hanno sempre giocato con elementi contemporanei, ma in questo caso la volontà di strizzare l'occhio al pubblico moderno rischia di distrarre dal centro della vicenda.
Vincitore: Fumetto
La realizzazione tecnica
Il budget da kolossal è stato sfruttato ampiamente nella realizzazione di scenografie di grandi dimensioni che ricreano il cantiere egiziano o gli interni della reggia faraonica di Cleopatra. Anche l'abbigliamento dei personaggi (in particolare di Cleopatra) sono uno dei fiori all'occhiello di questa pellicola, come dimostra la vittoria del César d'oro per i migliori costumi; tra i responsabili citiamo l'orgoglio italiano Tanino Liberatore, fumettista che in più di un'occasione si è prestato a lavorare per il cinema.
Leggermente inferiori al capitolo precedente gli effetti speciali in computer grafica, ma questo non inficia la resa visiva di un sequel decisamente più spettacolare.
Vincitore: Film
La colonna sonora
Scordiamoci le orecchiabili canzoni da musical Disney del film animato, perché anche per la colonna sonora questa pellicola opta per un gioco citazionista con lo spettatore. Ecco quindi Ti amo di Umberto Tozzi accompagnare il colpo di fulmine di Asterix per Dammenukiss, I Feel Good di James Brown fare da tappeto musicale per la sequenza della costruzione del palazzo da parte degli schiavi, mentre il tema del Benny Hill Show accompagna la rocambolesca fuga della piramide. Una scelta che sicuramente riesce a strappare più di un sorriso, ma che a nostro parere rovina l'atmosfera e a lungo andare compromettono l'immedesimazione in un contesto storico differente.
Vincitore: Fumetto
VINCITORE FINALE: FUMETTO
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