Comics Reloaded: Orange Road

Sono passati 30 anni, ma non ci siamo dimenticati il triangolo amoroso della capricciosa Orange Road...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Tra le commedie romantiche anni '80 ritenute un classico del fumetto giapponese trova sicuramente spazio Orange Road, l'opera più conosciuta tra i pochi fumetti creati da Izumi Matsumoto. Conosciuto soprattutto per l'anime che ne è stato tratto (trasmesso in Italia col titolo È Quasi Magia, Johnny!), Orange Road racconta una vicenda sentimentale, ma a differenza dei numerosi shojo pubblicati all'epoca si rivolge principalmente a un pubblico maschile, arricchendo la trama con scene stuzzicanti ed elementi sovrannaturali. È una proposta inusuale per l'epoca che farà da apripista a molti altri manga che ne seguiranno poi l'esempio.
Tutto ruota attorno a quello che può essere considerato il triangolo amoroso per eccellenza, forse il più celebre mai comparso in un manga.

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Kyosuke Kasuga ha appena traslocato, dopo che nella sua vecchia città hanno scoperto i poteri ESP di cui sono dotati i membri della sua famiglia. Appena arrivato nella nuova città incontra l'intrigante Madoka Ayukawa, che lo affascina fin dal loro primo incontro; quando scoprirà che è una sua compagna di classe, Kyosuke rimane però stupito dal constatare che l'affabile ragazza incontrata il giorno precedente, a scuola si comporta come una teppista inavvicinabile, con una cattiva fama tra tutti i suoi compagni. Madoka è una ragazza complessa: in pubblico ha un atteggiamento aggressivo, ma quando Kyosuke riesce a stare con lei scopre lati del suo carattere più dolci e intrigante. Questa sua natura ambigua è una costante della serie, anche se rapidamente grazie all'amicizia con Kyosuke il suo carattere si ammortisce e la ragazza diventa più serena e meno negativa nei confronti del mondo circostante.
A completare il triangolo c'è Hikaru Hiyama, amica di Madoka più giovane di lei di due anni, che si innamora di Kyosuke manifestando in modo decisamente espansivo i suoi sentimenti, al punto da rendere difficile al ragazzo respingere le sue attenzioni. Hikaru è una ragazza ingenua e Kyosuke non ha la forza d'animo per respingerla in modo deciso; Madoka la considera una sorella minore ed è sempre stata protettiva nei suoi confronti, perciò cerca di soffocare quella scintilla che era nata nei confronti di Kyosuke per non far soffrire l'amica d'infanzia.
Questo porta Hikaru e Kyosuke a fare coppia fissa, anche se l'attrazione del ragazzo per Madoka è evidente; la sua indecisione cronica gli impedisce di prendere una decisione netta, così continuerà a tenere il piede in due scarpe per circa quattro anni. È strano come l'autore riesca a giustificare l'atteggiamento del protagonista, ritraendolo come un personaggio positivo che inevitabilmente suscita la simpatia del lettore, anche se soffermandosi sulla situazione è evidente che Kyosuke si stia prendendo gioco delle due compagne.
Di sicuro l'eccessiva ingenuità di Hikaru non gioca a suo favore, caratterizzata ai limiti dell'infantilismo al punto che risulta poco credibile che non non le sorga il minimo sospetto sulla relazione tra Kyosuke e Madoka, nonostante le ripetute situazioni ambigue che si presentano. Madoka è l'ago della bilancia che guida le dinamiche del triangolo, forte del fascino che sa di esercitare su Kyosuke ma frenata dall'amicizia verso Hikaru; l'autore riesce a renderla un personaggio di cui è impossibile non innamorarsi, ma nonostante la sua indole permalosa e lunatica che sprigiona femminilità, il suo atteggiamento oscilla troppo nei confronti di Kyosuke, passando da reazioni molto dure di fronte alla sua indecisione o per gaffe involontarie a scene in cui flirta fin troppo spudoratamente con una malizia e una sensualità quasi da femme fatale.
I personaggi osservati nel complesso risultano incoerenti, forzati ad agire nei singoli episodi secondo le necessità narrative dell'autore; sembra quasi di assistere a una montagna russa caratteriale, che rischia di scadere nella schizofrenia, e questi bruschi cambiamenti da un capitolo all'altro del fumetto impediscono di costruire con calma un evoluzione vera e propria. L'ordine degli episodi, se escludiamo gli ultimi venti che conducono verso il finale, potrebbero infatti essere scambiato senza causare troppi danni; il fatto che il terzetto di protagonisti non abbia un grande sviluppo ne fa quasi delle maschere, un ruolo che viene rivestito in maniera ripetitiva in situazioni di volta in volta leggermente differenti.
È una struttura narrativa ormai datata e che si presta ad essere criticata per alcune imperfezioni, ma se Orange Road rimane impresso nella memoria di chiunque lo legga è un merito soprattutto dei personaggi, semplici e incisivi nonostante le dinamiche che si creano lasciano a desiderare.
Una commedia degli equivoci dovrebbe per definizione giocare su equivoci ingegnosi, ma nella maggior parte dei casi i fraintendimenti e gli elementi ambigui sono forzati, situazioni create palesemente per infilare il protagonista in situazioni imbarazzanti. Gli spunti da cui prendono il via sono in molti casi ridondanti: periodicamente assistiamo a un doppio appuntamento in cui Kyosuke deve destreggiarsi tra Madoka e Hikaru, a una vacanza (al mare o in montagna a seconda della stagione) per offrire un'alternativa al contesto quotidiano scolastico, un'imminente partenza di Madoka per l'America...
Fortunatamente per rendere le trame più varie Matsumoto inserisce nella storia l'elemento paranormale, in grado di aggiungere qualcosa di inusuale alle trame degli episodi: Kyosuke può spostare gli oggetti con la forza del pensiero, utilizzare la vista a raggi X e teletrasportarsi, ma senza averne il controllo occasionalmente  ha sogni premonitori, viaggia nel tempo e cade vittima dell'ipnosi. Nei primi episodi l'autore limita l'utilizzo dei poteri ESP, al punto che viene da domandarsi perché abbia deciso di dare questa caratteristica al protagonista, ma gradualmente i suoi poteri speciali assumono un peso sempre maggiore nei singoli episodi, fino a diventare in alcuni casi l'elemento principale. 

01Il cast di comprimari rende ancor più interessante Orange Road: Kyosuke abita col suo pacato padre e le sorelle minori, la vivace Kurumi e l'assennata Manami, mentre a scuola passa il tempo con Komatsu e Hatta compagni di classe che sperano di riuscire a conquistare le sue sorelle.
Presto Kyosuke fa la conoscenza del capo della ABCB Cafè, bar in cui lavora Madoka e dove occasionalmente collabora anche lui, facendo del locale una delle location ricorrenti del fumetto.
Questi personaggi sono presenze fisse della serie, relegati soprattutto a ruoli marginali; a dividere la scena col terzetto come veri comprimari ci sono nuovi ingressi che Matsumoto aggiunge ogni 1-2 volumi per avere qualcuno in grado di creare nuove dinamiche nella storia:
- Yusaku, ragazzo innamorato di Hikaru fin dall'infanzia, ha un atteggiamento aggressivo (soprattutto nei confronti del suo rivale in amore Kyosuke) che svanisce all'istante appena si trova al cospetto della ragazza amata.
- Kazuya, cuginetto di Kyosuke dotato del dono della telepatia e della lettura nel pensiero, utilizza questi poteri per mettere in imbarazzo Kyosuke, oltre a scambiare spesso i loro corpi per poter esercitare la sua passione per le ragazze, nonostante la giovane età.
- Akane, cugina di Kyosuke e sorella maggiore di Kazuya, è attratta da Madoka ed è in grado di creare un'illusione che le consente di assumere le sembianze di altre persone.
- Il nonno di Kyosuke, il più potente ESPer in famiglia, utilizza i suoi poteri senza alcuna remora di farsi scoprire dagli altri e fa continui commenti ammiccanti sulle ragazze.
- Hiromi Sugi, vecchia compagna di classe di Kyosuke, non è ben chiaro se sia a conoscenza dei suoi poteri e se abbia un interesse sentimentale per lui.
- Sayumi Hirose, lolita mangiauomini che vuole conquistare Kyosuke solo perché infastidita dall'indifferenza che lui dimostra nei suoi confronti.

Graficamente il tratto di Matsumoto è acerbo, essendo Orange Road la sua prima serie lunga; all'inizio i modelli dei personaggi lasciano a desiderare, soprattutto per errori anatomici nelle posture dei corpi o per i fondali spogli. Nel corso del fumetto il suo stile migliora e conquista una sintesi grafica interessante, soprattutto per i volti; i suoi personaggi saranno però sempre ricordati visivamente soprattutto con il character design realizzato da Akemi Takada per l'anime, un aspetto molto più raffinato raffigurato anche in numerose illustrazioni fatte dalla disegnatrice. L'elemento del cast più affascinante è indubbiamente Madoka, uno dei personaggi femminili più magnetici del panorama manga, col suo aspetto sensuale e i continui flirt rivolti a Kyosuke; per crearla Matsumoto si è ispirato all'attrice Phoebe Cates... quindi, se avete sempre sognato una Madoka in carne e ossa, ora sapete dove cercarla!
È impossibile non innamorarsi di Madoka, soprattutto per la dolcezza che lascia trasparire col contagocce, o per la malcelata (per correttezza verso Hikaru) attrazione nei confronti di Kyosuke che risulta evidente ogni volta che i due rimangono soli.
Negli ultimi volumi le trame diventano più elaborate, suddividendosi in un numero sempre maggiore di capitoli: negli ultimi cicli di episodi assistiamo a scambi di identità in cui Kyosuke si ritrova nel corpo di un famoso cantate, un pesce o un gatto, ma anche vacanze, tra le quali spicca un viaggio nella casa dei nonni Kasuga durante la quale Kyosuke rimane bloccato su un'isola in compagnia di Madoka, costretto ad utilizzare i poteri per salvarla...
La storia più riuscita di Orange Road è però l'ultimo viaggio nel tempo di Kyosuke: dopo essere tornato indietro di poche ore o giorni e aver visitato una realtà alternativa dove lui non esiste, negli ultimi volumi il ragazzo torna nel passato fino a qualche anno prima del suo trasferimento, incontrando le giovani Madoka e Hikaru. È una vicenda emozionante che rivela come sia stato lo stesso Kyosuke a formare il carattere delle due ragazze, diventando inconsapevolmente il loro primo amore, che però non riconosceranno quando si incontrano da adolescenti.
kimagure_orange_road_v18_c156_p170Il finale del manga conclude l'eterno triangolo, con l'ennesimo annuncio di trasferimento in America di Madoka, questa volta effettivo anche se solo per qualche mese. La separazione da Kyosuke spinge i due a chiarire una volta per tutte il loro rapporto, mentre Hikaru prende coscienza del legame speciale che hanno sempre avuto, a sua insaputa; si tratta di un momento drammatico molto forte nel quale l'ingenuità della ragazza va in frantumi di fronte alla realtà dei fatti. Nonostante le banalità incontrate nel corso della serie, la conclusione chiude le vicende in modo toccante e credibile, con un'evoluzione matura di quei personaggi che erano rimasti statici per troppo tempo.
La parola fine è sigillata da un bacio, scambiato su quella scalinata di 99 gradini e mezzo dove un cappello di paglia rosso aveva dato inizio a tutto quanto. Un dialogo tra Kyosuke e Madoka sancisce definitivamente quali sono i sentimenti della ragazza:
"Aspetto ancora una risposta. Affetto o amore ?"
" Affetto... ma decisamente vicino all'amore."

Termina così una commedia che riesce a catturare al meglio lo spirito dell'adolescenza, rappresentata non come una stagione fugace ma come un'estate infinita che i protagonisti si porteranno nel cuore per tutta la vita. Un periodo che ogni individuo ha vissuto, fatto di vita scolastica, amicizie, amori, sorrisi e lacrime, momenti speciali impressi nella memoria come fotografie. A rendere speciale Orange Road è anche il perfetto ritratto degli anni '80 che inconsapevolmente è riuscito a fare il suo autore all'epoca, raffigurando abitudini e paesaggi che oggi risultano datati ma che sprigionano un grande fascino: il potere evocativo di un pomeriggio passato nella propria camera a chiacchierare al telefono con la ragazza che ti piace, tormentando il filo che pende dalla cornetta, è un'immagine in grado di trasmettere più emozioni di molte parole.

UnknownIn Italia il fumetto arriva dopo il successo della serie televisiva, uno dei primi titoli giapponesi ad essere pubblicato da Star Comics durante l'ondata editoriale che decretato definitivamente il successo dei manga nelle edicole italiane. La prima edizione risale al 1992, con 25 albi pubblicati con un discutibile lettering scritto a mano e le tavole "ribaltate", visto che in Italia non era ancora stato sperimentato prima il senso di lettura orientale; nel 2004 poi la casa editrice ristampa l'intera serie in 18 volumi, come i tankobon nipponici.
Per poter avere Orange Road col senso di lettura originale bisognerà aspettare l'edizione JPOP, da poco terminata, che propone una ristampa della collana uscita anche in Giappone in 10 volumi da 350 pagine e nuove copertine disegnate per l'occasione. Questa versione contiene anche un capitolo realizzato da Matsumoto appositamente per la ristampa, inserito in coda all'ultimo volume: in realtà è un normale episodio con equivoci e scene più piccanti di quanto abbia mai disegnato nel manga, per cui è strano leggerlo dopo la conclusione della trama principale, visto che cronologicamente si situerebbe in mezzo alla serie. Inoltre le tavole sono state disegnate ad anni di distanza e nel frattempo il tratto di Matsumoto ha perso la morbidezza e la semplicità che rendevano i suoi personaggi interessanti, perciò il risultato stona col resto del volume.

Matsumoto ha dato alla sua opera più famosa un finale aperto, lasciandosi così la possibilità di riprendere in mano in futuro i suoi personaggi. Nonostante la popolarità di Orange Road e lo scarso successo dei suoi fumetti realizzati successivamente, il mangaka però non ha mai proseguito le vicende di Kyosuke, Madoka e Hikaru. Sono stati però realizzati due lungometraggi animati e tre romanzi considerati il seguito ufficiale di Orange Road, che analizzeremo per voi nei prossimi giorni.
Continuate a seguire su Badcomics.it il 30° anniversario di Orange Road!

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