Comics Reloaded: Nick Fury, Agente dello S.H.I.E.L.D.
Mentre il Nick Fury cinematografico sembra essersi preso una pausa, riscopriamo le storie che hanno creato il mito del personaggio...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Nick Fury appare per la prima volta nei panni di combattente degli Howling Commandos, protagonista in alcune avventure ambientate durante la Seconda Guerra Mondiale contro Hitler e i nazisti. Una volta terminato il conflitto, Stan Lee e Jack Kirby reinventano il personaggio mettendolo a capo di un'agenzia di spionaggio; ispirandosi al telefilm L'Uomo dell'Uncle e alla figura di James Bond trasformano Fury in un agente segreto dalle capacità straordinarie, supportato da un'organizzazione che gli fornisce incredibili veicoli e accessori ultratecnologici grazie ai quali riesce a portare a termine le sue missioni. Nonostante combatta sempre in prima linea, a differenza degli altri protagonisti di serie simili, Fury è anche il direttore dello S.H.I.E.L.D. e questo lo carica di responsabilità e compiti organizzativi; al suo fianco però ha una squadra di validi assistenti che hanno combattuto al suo fianco in guerra, come Dum Dum Gadum e Gabe Jones, ma anche il giovane entusiasta Jasper Sitwell appena diplomato col massimo dei voti all'accademia S.H.I.E.L.D.. I primi avversari da affrontare sono gli uomini dell'Hydra, organizzazione speculare allo S.H.I.E.L.D. che riunisce superstiti filo-nazisti; ora l'Hydra è vista come la vera nemesi di Fury, ma è buffo scoprire che nella sua prima apparizione a fumetti lo S.H.I.E.L.D. riesce a sconfiggerla in soli 5 episodi, grazie all'aiuto di Laura Jones, figlia del Supremo Hydra, che tradisce il padre e collabora con Fury. Non tardano però altri avversari da sconfiggere, che attaccano lo S.H.I.E.L.D.: i primi sono la coppia di supercriminali Fixer e Mentallo, che attaccano Fury spedendolo nello spazio. Si tratta solo di una delle bizzarre situazioni in cui Fury rischierà la vita, dalle quali però riuscirà sempre a uscire incolume, grazie alle sue straordinarie abilità fisiche, o in alcuni casi sfruttando la possibilità di farsi sostituire da un Life Model Decoy con le sue fattezze.
Ciò che sconvolge la serie di Nick Fury è l'arrivo di Jim Steranko, disegnatore che rapidamente diventa anche sceneggiatore del fumetto; i suoi episodi sono dinamici e tradiscono il suo approccio da autore completo, visto che le tavole hanno una maggiore attenzione all'aspetto visivo e si alleggeriscono dei verbosi dialoghi presenti durante le prime avventure. I suoi disegni diventano sempre più dinamici, arrivando a composizioni psichedeliche per le quali l'artista è ricordato ancora dopo 50 anni. Un po' Dalì, un po' Escher, Steranko realizza pagine visionarie, con una libertà stilistica che arriva a infastidire i vertici Marvel; Stan Lee non sopporta le lunghe sequenze prive di dialogo, mentre la censura americana si abbatte su alcune vignette in cui viene frenata la sensualità delle avvenenti femme fatale che affiancano Nick Fury. Le storie di Steranko diventano più interessanti anche per i soggetti: oltre a riportare in scena il Barone Von Stucker dopo più di 20 anni, l'autore statunitense realizza uno spettacolare scontro con il colossale Dreadnought e introduce Fury nella base dell'Artiglio Giallo, situazioni in cui il suo talento visionario si scatena cercando di spingersi sempre oltre i confini di quanto era stato realizzato fino a quel momento. Un esempio di questo approccio è la splash page quadrupla, che come suggerisce una didascalia, per essere apprezzata al meglio sarebbe necessario comprare due copie dello stesso albo e affiancarle. Nel periodo di massimo splendore Steranko affianca Capitan America a Nick Fury; dopo un dinamico combattimento corpo a corpo, i due collaboreranno per alcune missioni, in un azzimatissimo team-up. Gli autori che erediteranno il personaggio cercheranno di seguire l'approccio visionario al disegno, tra sogni e visioni che facilitano giustificare la presenza di immagine deformate e psichedeliche, arrivando addirittura a cambiare il genere narrativo con incursioni nell'horror e nel post-apocalittico, in quello che sembra però essere un esercizio di stile dettato dalla volontà di utilizzare un differente taglio visivo.
Nelle ultime avventure Fury arriva addirittura ad affrontare un Hitler redivivo, prima di essere ucciso per mano di Bullseye in un'avvincente storia dove il potente cecchino riesce a colpire il colonnello... che però tornerà senza troppe spiegazioni su altre testate Marvel, continuando la leggenda del personaggio che in questi anni ha scoperto una nuova popolarità grazie all'interpretazione di Samuel L. Jackson e al suo ruolo di collante tra i diversi capitoli dell'universo cinematografico Marvel. Certo, le storie di questo volume sono datate e si percepisce: fa sorridere sentir parlare dell'air bag come di un innovativo prototipo, o scoprire che la base dello S.H.I.E.L.D. è nascosta sotto il negozio di un barbiere e si può raggiungere sedendosi sulla poltrona per un taglio, ma il fascino degli anni '60 può ancora catturare l'attenzione di chi volesse riscoprire un po' di storie vintage dell'universo Marvel, in particolare gli appassionati di spionaggio.