Comics Reloaded: Il grande Magazzi

Per la rubrica Comics Reloaded abbiamo analizzato Il grande Magazzi, la trilogia con cui Leo Ortolani ha parodiato Harry Potter e Twilight

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Rat-Man Collection 88, copertina di Leo Ortolani

Nel 2012, dopo la conclusione della saga cinematografica di Harry Potter, Leo Ortolani cede alle pressanti richieste che gli richiedevano di fare una parodia del maghetto creato da J. K. Rowling. L'autore aveva accantonato l'idea dopo aver visto i primi due film diretti da Chris Columbus, ma dopo aver recuperato i capitoli seguenti in cui le atmosfere diventano gradualmente più cupe e adulte, le avventure di Hogwarts riescono a risvegliare il suo interesse. Inizia così a concepire la sua versione di quell'universo narrativo, con una particolare attenzione ai nomi dei personaggi, tra i più ispirati e divertenti della sua produzione fumettistica: abbiamo Harry Potter/Oler Magazzi, Ron Weasley/Nome e Cognome, Hermione Granger/Bastondoro, Voldemort/Valdifass, Hagrid/Masticoni, Silente/Sbuffanoia, Piton/Riccadonna e Draco Malfoy/Leccagufo.

Le situazioni nel primo episodio Il grande Magazzi e il principe mezzorospo sono quelle che ci si potrebbe aspettare da una parodia ortolaniana che recupera il cast di Rat-Man, con il protagonista dalle orecchie di topo pronto a sfoggiare la sua stupidità a ogni occasione, Brakko vittima di gag sul colore della sua pelle e Cinzia con un ingombrante segreto sotto la cintola. La sorpresa più piacevole è il recupero di Aldo e Giuda da Venerdì 12, qui utilizzati come villain della trilogia nei panni del Signore Oscuro e del suo aiutante Dolores, sfruttati alla perfezione anche per via del personaggio che dovranno affrontare.

Il secondo capitolo Il grande Magazzi e la donna filosofale introduce infatti la Sgnaccamaroni, una delle creazioni più dolceamare di Ortolani, una rappresentazione triste ma divertente della gatta morta in grado di solleticare il desiderio maschile senza mai concedersi, concentrato di paranoie e incoerenza. L'idea alla base della trilogia scopriamo quindi essere un mash-up tra Harry Potter e Twilight (l'altra saga cinematografica che in quegli anni aveva macinato cifre da record al botteghino), così da rispondere alla domanda: cosa sarebbe successo se il maghetto con gli occhiali avesse incontrato Bella Swan?

Il risultato regala abbondanti risate ma mostra le sue vere potenzialità solo nel gran finale, con Il grande Magazzi e la camera delle sorprese: ci sono sempre le abbondanti risate, ma accompagnate da un'atmosfera epica, propria dei capitoli conclusivi di queste epopee per il grande schermo. Lo scontro con i conigli giganti sparati da cilindri grandi come cannoni sembra una versione surreale della battaglia al Fosso di Helm, mentre il rifacimento della scena finale con la morte di Palpatine è una delle più azzeccate citazioni che Ortolani abbia saputo mettere in piedi. Quella scena con Darth Vader è stata sapientemente costruita negli episodi precedenti, così come tante altre gag che vengono qui riprese per un ricco epilogo in cui tutti gli elementi confluiscono.

Rat-Man Collection 90, copertina di Leo Ortolani

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