Comics Reloaded: Il grande Magazzi
Per la rubrica Comics Reloaded abbiamo analizzato Il grande Magazzi, la trilogia con cui Leo Ortolani ha parodiato Harry Potter e Twilight
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Nel 2012, dopo la conclusione della saga cinematografica di Harry Potter, Leo Ortolani cede alle pressanti richieste che gli richiedevano di fare una parodia del maghetto creato da J. K. Rowling. L'autore aveva accantonato l'idea dopo aver visto i primi due film diretti da Chris Columbus, ma dopo aver recuperato i capitoli seguenti in cui le atmosfere diventano gradualmente più cupe e adulte, le avventure di Hogwarts riescono a risvegliare il suo interesse. Inizia così a concepire la sua versione di quell'universo narrativo, con una particolare attenzione ai nomi dei personaggi, tra i più ispirati e divertenti della sua produzione fumettistica: abbiamo Harry Potter/Oler Magazzi, Ron Weasley/Nome e Cognome, Hermione Granger/Bastondoro, Voldemort/Valdifass, Hagrid/Masticoni, Silente/Sbuffanoia, Piton/Riccadonna e Draco Malfoy/Leccagufo.
Il risultato regala abbondanti risate ma mostra le sue vere potenzialità solo nel gran finale, con Il grande Magazzi e la camera delle sorprese: ci sono sempre le abbondanti risate, ma accompagnate da un'atmosfera epica, propria dei capitoli conclusivi di queste epopee per il grande schermo. Lo scontro con i conigli giganti sparati da cilindri grandi come cannoni sembra una versione surreale della battaglia al Fosso di Helm, mentre il rifacimento della scena finale con la morte di Palpatine è una delle più azzeccate citazioni che Ortolani abbia saputo mettere in piedi. Quella scena con Darth Vader è stata sapientemente costruita negli episodi precedenti, così come tante altre gag che vengono qui riprese per un ricco epilogo in cui tutti gli elementi confluiscono.