Comics Reloaded: Il Giocattolo dei Bambini
Iniziava 20 anni fa in Giappone il manga Kodomo no Omocha (Il Giocattolo dei Bambini) di Miho Obana. Badcomics.it vuole celebrare questa ricorrenza...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Per scoprire la vera psicologia dei protagonisti e gli aspetti più profondi della trama non rimane che prendere in mano il fumetto, un titolo che non dovrebbe mancare nella collezione di ogni appassionato di shojo manga.
Il Giocattolo dei Bambini è il titolo del programma televisivo a cui partecipa Sana Kurata, giovane idol di successo grazie alla sua energia vulcanica e al suo entusiasmo coinvolgente. Al suo fianco lavora il suo manager Rei, un affascinante ragazzo senzatetto che la bambina ha deciso di adottare, facendone il suo autista e mantenuto, pur non conoscendo bene il significato di questo termine; nulla però può ostacolare il suo amore per lui, che la porta addirittura ad ordinargli di indossare sempre un paio di occhiali da sole per coprire i suoi occhi in grado di fare strage di cuori femminili.
Se per Sana la carriera di idol è serena e spensierata, non si può dire lo stesso della sua vita scolastica: la sua classe è vittima del bullismo dei maschi che sotto la guida del perfido Akito Hayama impediscono il regolare svolgimento delle lezioni. Il loro atteggiamento va ben oltre quello che ci si aspetterebbe da un gruppo di bambini delle elementari: violenza verbale e fisica, minacce di morte, ricatti ai professori...
Già dall'inizio della serie l'autrice Miho Obana sembra voler sottolineare come i problemi dell'infanzia non siano da sottovalutare, come spesso fanno gli adulti, e per trasmettere questo messaggio arriverà anche in più di una situazione a esasperare le situazioni, avvicinandosi ai toni di una soap opera. È Sana a prendere un posizione ferma contro Akito, dimostrando di essere l'unica a poterlo mettere in difficoltà; tra un punzecchiamento e una sfida la ragazza riesce a riportare la pace in aula, ma gradualmente si avvicina anche al capo dei bulli, scoprendo una personalità più tormentata di quanto potesse immaginare.
Il giovane Hayama infatti è sempre stato ignorato dal padre e tormentato dalla sorella maggiore, che lo incolpano della morte di sua madre avvenuta durante il parto; Sana riesce a riavvicinare la famiglia e sta al fianco di Akito anche quando suo padre viene ricoverato in ospedale in gravi condizioni, scoprendo così il lato più debole che il ragazzo cerca di nascondere dietro una maschera impassibile.
Col tempo si capisce sempre di più che dietro i sorrisi dei bambini ci sono cicatrici dal passato e ostacoli da superare, esperienze che sono dure quanto e anche più delle difficoltà della vita adulta; ma tutto è vissuto cercando di stemperare i momenti più drammatici, complice anche il carattere solare della protagonista che riesce a superare i momenti più tristi con una carica di positività.
Sana capirà che il suo "primo amore" Rei era in realtà un capriccio da bambina, una bugia portata avanti per anni ma che ormai non può più proseguire, soprattutto quando il manager ritrova il suo amore perduto, la giovane attrice Asako. Nel frattempo Sana cerca di chiarire la natura del suo legame sempre più stretto con Akito, che tra baci rubati e chiacchierate a cuore aperto, sta diventando un'amicizia decisamente speciale; l'idol trova però un nuovo spasimante con l'arrivo di Naozumi, attore di grande successo che le rivela di essere da sempre un suo grande fan e di conoscere il segreto che riguarda il suo passato. Già, perché Sana non è in realtà figlia naturale della donna che l'ha cresciuta: la bambina è stata abbandonata da neonata su una panchina e trovata dall'eccentrica scrittrice perennemente in ritardo con le consegne, caratterizzata dalle sue improbabili acconciature e dallo scoiattolo che porta sempre con sé. Naozumi si ricorda dei pochi giorni che Sana ha trascorso nel suo stesso orfanotrofio e da allora la ammira ed è disposto ad aiutarla, anche quando la sua storia viene a galla; la madre infatti scrive un libro autobiografico in cui parla del suo rapporto con la figlia, rivelando anche il fatto che si tratti di una figlia adottiva.
L'obiettivo di questo libro è fare sì che la madre naturale di Sana si faccia viva, come avviene dopo pochi giorni dall'uscita del libro: la ragazzina scopre che la sua vera madre l'ha partorita a 14 anni e non riuscendo a sopportare a quell'età il peso della maternità l'ha lasciata su una panchina. Dopo aver trascorso una giornata al luna park con lei e la sua sorellina di 3 anni, Sana la ringrazia per averla partorita, ma le dice anche di non volerla più vedere, perché lei considera sua madre chi l'ha sempre cresciuta.
La seconda metà de Il Giocattolo dei Bambini è ambientata alle scuole medie, dove Sana fa la conoscenza di Fuka, una ragazza che le somiglia molto sia fisicamente che caratterialmente, con cui stringe amicizia in poco tempo.
Entrando nell'età dell'adolescenza l'amore assume un peso sempre maggiore nel cuore dei protagonisti, anche se Sana e Akito, pur se in modo differente, faticano ancora a decifrare i propri sentimenti e ad esprimerli chiaramente; questa loro incapacità amorosa trova un netto contraltare in Fuka, che all'asilo si è vista strappare il suo primo bacio da Akito e lentamente si inserirà tra i due per dare vita a un triangolo sentimentale nato dai silenzi e dagli equivoci.
Sana infatti è costretta ad allontanarsi per girare il film La Villa dell'Acqua in montagna, lontano da qualunque centro abitato e senza nemmeno una linea telefonica che le permetta di restare in contatto con gli amici rimasti in città; al suo fianco Naozumi, attore a cui i rotocalchi assegnano una relazione con Sana priva di fondamento, gettando nello sconforto Akito. Un trio di fan di Naozumi non accetta questo gossip e decide di aggredire Sana causandole una distorsione alla gamba che le darà molte difficoltà, mettendola addirittura in pericolo di vita durante le riprese dell'ultima scena in cui la giovane attrice deve fuggire da una villa in fiamme.
Al suo ritorno in città Sana deve fare i conti con la coppia Akito-Fuka; non riuscendo a sopportare di vedere il ragazzo insieme alla sua grande amica, ma non volendo fare nulla per separarli, la ragazza decide di buttarsi a capofitto nel lavoro, accettando più incarichi possibili per distrarsi e non lasciarsi il tempo di lasciarsi andare al dolore che prova nel suo cuore. Ma il legame con Akito è troppo forte e non può fare a meno di aiutare l'amico quando si trova in situazione di bisogno: la distanza da Sana infatti fa risalire a galla il suo animo da bullo, arrivando addirittura a picchiare un professore che lo ha preso di mira e ha deciso di sfogare su di lui tutte le vessazioni subite a scuola da un ragazzo che gli somiglia. Ma la sfida più grande che Akito dovrà superare è il giovane Kotori, compagno di classe sempre rimasto in disparte che crolla dalla delusione di non essere riconosciuto da Akito, al quale non aveva mai rivolto la parola ma che lui considerava un grande amico: Kotori minaccia di suicidarsi e fugge nel bosco dove Akito lo raggiunge e cerca di impedirgli di compiere l'insano gesto, rimanendo però gravemente ferito al braccio.
È a questo punto che la serie tocca un picco di drammaticità dal quale non farà più ritorno: abbandonata la spensieratezza dei primi volumi, le gag e le situazioni comici sono solo siparietti che tornano tra le pagine di tanto in tanto, ma ormai i toni della storia sono diventati altri e portano i protagonisti a sopportare macigni sempre più grossi.
Dopo che Fuka e Akito si lasciano, visto che evidentemente il cuore del ragazzo batte per Sana, la coppia di protagonisti può finalmente iniziare una relazione, scoprendo come possono vivere una relazione, seppur impacciata, consapevoli del sentimento reciproco che provano. Non basta questo però per garantire loro una felicità duratura: il ragazzo deve infatti fare i conti con la difficoltà di vivere senza poter utilizzare il braccio destro, e come se non bastasse il padre gli comunica che l'intera famiglia si trasferirà a Los Angeles per 2 anni, anche per consentire al figlio di sottoporsi a un'operazione chirurgica. Ogni tentativo di ribellarsi a questa scelta sembra non dare alcun frutto, ma quando Sana si rende conto che dovrà separarsi per così tanto tempo da Akito la reazione è shockante: la ragazza si trasforma in una bambola inespressiva, il cui volto non lascia trasparire nessuna emozione. Questa vicenda occupa gli ultimi 2 volumi del manga, che privo della vitalità della sua protagonista si trasforma in un fumetto dall'atmosfera opprimente che avvolge il lettore; ormai Il Giocattolo dei Bambini è diventato un altro fumetto, gli ingredienti che compongono il manga si sono ormai invertiti nella bilancia narrativa ed è il dramma a occupare la posizione dominante, ancor più efficace proprio perché è tangibile la sensazione di essere stati privati della spensieratezza che rende memorabili i primi volumi.
La componente soap diventa purtroppo estrema in alcuni passaggi, come l'accenno di amnesia a cui arriva Sana o il goffo tentativo dei due ragazzi di diventare adulti attraverso un rapporto sessuale che fortunatamente non avverrà. Ma dopo una fuga d'amore, Sana e Akito si convincono di riuscire a superare i due anni di lontananza, un'esperienza che farà soffrire entrambi ma dopo la quale potranno proseguire la loro storia d'amore; dopo un flashforward assistiamo così al prevedibile happy ending nel quale è coinvolta anche Fuka, tornata amica di Sana e sua collega alla conduzione di un programma radiofonico che risolve i problemi degli ascoltatori.
Dopo un paio d'anni dalla conclusione del manga, Miho Obana decide di realizzare un volume dedicato a La Villa dell'Acqua, costruendo un'intera storia attorno al film fittizio girato sui monti da Sana a Naozumi; si tratta di un ingegnoso spin-off creato sfruttando i pochi elementi del film che erano stati rivelati, sviluppando un'intera trama che potrebbe essere un inquietante film dell'orrore. In effetti tra incubi e apparizioni di fantasmi, questo fumetto risulta una credibile storia di spiriti giapponesi, ma i personaggi e la vicenda non sono sufficientemente accattivanti per mantenere viva l'attenzione del lettore. È improbabile che La Villa dell'Acqua riesca a conquistare qualcuno che non sia un appassionato de Il Giocattolo dei Bambini, visto che l'unico motivo di interesse è vedere in azione come attori Sana e Naozumi, le cui performance occupano solo una manciata di pagine del fumetto originale.
L'unico momento in cui possiamo vedere i personaggi fuori dal loro ruolo sono una serie di gag comiche che simulano gli errori sul set, facendo riaffiorare gli aspetti più demenziali del carattere degli attori; tra queste scene ce n'è anche una che mostra Sana e Akito, qualche anno dopo la fine del manga convivere nello stesso appartamento, come a voler rafforzare il lieto fine della serie.
Ma l'epilogo definitivo delle vicende di Sana e Akito è stato disegnato da Miho Obana nel 2010, per celebrare il ventennale della sua carriera: in quell'occasione ha infatti pubblicato Deep Blue, uno speciale cross-over tra Il Giocattolo dei Bambini e Honey Bitter, le due serie più celebri dell'autrice. Sana ha ormai 26 anni e si reca dall'investigatrice Shuri Otokawa, per approfondire la professione della detective che dovrà ricoprire in uno dei suoi prossimi lavori; parallelamente Rei chiede a Shuri di indagare su Akito, sospettando che il ragazzo possa avere un'amante. Sana e Akito sono sposati ma vivono separati; non c'è alcun tradimento dietro questo strano comportamento, bensì il timore che la sua amata possa morire di parto, com'era avvenuto in passato a sua madre.
Sana infatti è incinta e alla fine del volume partorirà una bambina, mentre Akito torna al suo fianco dopo essersi tranquillizzato per la buona riuscita della gravidanza.