Comics Reloaded: Death Note, di Tsugumi Oba e Takeshi Obata

In attesa del film di Netflix dedicato a Death Note, rituffiamoci nel manga da cui tutto ha avuto origine

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Light LDal dicembre 2003 al maggio 2006, sulle pagine della rivista nipponica Weekly Shonen Jump, edita da Shueisha, viene pubblicato Death Note, manga dall'incredibile successo successivamente raccolto in dodici volumi, arrivati in Italia grazie a Planet Manga.

I disegni sono di Takeshi Obata, che era già riuscito a farsi notare in patria con il popolare Hikaru no Go, mentre la sceneggiatura è firmata da Tsugumi Oba, pseudonimo dietro al quale non è stato rivelato quale scrittore o scrittrice si celi, anche se la complessità della trama lascia dubitare che possa essere qualcuno senza esperienza.

Light Yagami, studente liceale con voti perfetti, un giorno vede cadere dal cielo un quaderno nero: si tratta del Death Note, uno strumento degli dei della morte in grado di uccidere una persona semplicemente scrivendoci sopra il nome. Light decide di utilizzarlo per eliminare i criminali, così da portare la giustizia in tutto il mondo e far scomparire qualunque istinto malvagio nelle persone seminando il terrore di poter essere puniti da Kira, lo pseudonimo con cui si presenta alla società.

Si tratta senza dubbio di un protagonista inusuale per uno shonen manga, lontano dalla tipica figura dell'eroe ma anche dagli antieroi classificabili come "simpatici mascalzoni". L'operato di Kira porta il lettore a riflettere e porsi dei dubbi etici, valutandone la morale e l'effettiva utilità, visto che più il ragazzo procede con i suoi omicidi e più il tasso di criminalità diminuisce.

L'elemento più accattivante della serie è lo scontro con L, detective con uno sviluppato intelletto in grado di competere ad armi pari con Kira. I ragionamenti, i bluff e gli stratagemmi che attua per incastrare Light, sul quale si accentrano i suoi sospetti, costruiscono un legame e una tensione in grado di rinnovarsi costantemente. Le numerose regole su cui si basa il funzionamento del Death Note permettono inoltre a entrambi di agire nel tentativo di avere la meglio sull'altro in quella che appare come una lunga e letale partita a scacchi.

Diventando il proprietario del quaderno, Light può vedere Ryuk, uno shinigami che assiste come spettatore all'utilizzo del Death Note, anche se la sua golosità per le mele e il divertimento provocato dagli umani lo porta in più di un'occasione a intervenire attivamente. A stravolgere la vita di Light arriva Misa Amane, affascinante idol innamorata di Kira e proprietaria di un secondo Death Note, anche se con il suo entusiasmo e la sua leggerezza parrebbe mettere a rischio l'intricato castello di costruito dal ragazzo; rapidamente Misa si rivela tutt'altro che una sprovveduta e mette al servizio dell'amato i suoi occhi dello shinigami, ovvero il potere - ottenuto sacrificando metà della sua vita futura - di scoprire il nome di una persona semplicemente guardandola in volto. Light e Misa vengono addirittura tenuti prigionieri per settimane dalla polizia giapponese, ma, grazie a un complesso piano del ragazzo, riescono a indirizzare i sospetti verso un nuovo Kira, rinunciando alla proprietà del quaderno e dimenticando tutti i ricordi legati a esso.

Light comincia così a collaborare con L per dare la caccia al nuovo proprietario del Death Note, che fa parte della Yotsuba Group, un'impresa il cui comitato direttivo decide quotidianamente per alzata di mano chi vuole uccidere, e solitamente sono soggetti che ostacolano l'operato dell'azienda. Una volta individuato in Kyosuke Higuchi il nuovo Kira, Light entra in contatto con il quaderno e gli ritorna la memoria; riesce così a completare la sua missione eliminando il suo sostituto e spingendo Rem, lo shinigami di Misa Amane, a uccidere L. Senza più il suo avversario tra i piedi, il ragazzo può continuare a eliminare i criminali liberamente, mentre collabora a stretto contatto con la polizia fingendo di dare la caccia a Kira.

Death Note

Passano quattro anni e ormai il dominio di Kira è entrato a far parte dello status quo. La task force della polizia giapponese che indaga sul suo conto prosegue nella sua ricerca senza ottenere grandi risultati. Ma improvvisamente compaiono due nuovi personaggi, cresciuti nello stesso istituto di L: Near e Mello. La loro presenza dà uno scossone alle azioni di Light, ormai convinto di poter continuare ad agire indisturbato.

Grazie al suo incredibile intuito, Near è stato nominato successore di L e vuole vendicarne la morte scoprendo la vera identità di Kira; anche lui assume posizioni inusuali durante le indagini e stimola il suo cervello con puzzle e statuine che rappresentano i soggetti coinvolti nel caso. Mello, invece, è infuriato per essere stato messo da parte ed è sulle tracce di Kira in autonomia, utilizzando metodi decisamente più aggressivi per mettere le mani sul Death Note e utilizzarlo a suo piacere.

Quello che era uno scontro a due, ora è diventato un triangolo che avrebbe permesso di rinnovare la vicenda in modo interessante; purtroppo però gli autori non approfondiscono troppo questi due importanti ingressi nel cast e temendo che non siano sufficienti per mantenere viva l'attenzione dello spettatore aggiungono altra carne al fuoco.

Light decide infatti di far avere il secondo Death Note a Teru Mikami, un fervente seguace di Kira e della sua crociata contro il crimine; l'uomo si avvale della collaborazione della giornalista Kiyomi Takada per accrescere la fama del Dio della morte attraverso i media, continuando a giustiziare persone anche con criteri differenti da quelli inizialmente adottati da Light.

Questo arco narrativo appare ripetitivo e non aggiunge elementi interessanti alla storia, risultando un more of the same che viene accantonato in modo frettoloso per far spazio alla resa dei conti finale. Light e Near si danno infatti appuntamento in un capannone con le rispettive squadre, ed è in questa occasione che le previsioni delle contromosse reciproche raggiungono l'apice, portando alla sconfitta Kira in un epico climax che rende giustizia all'agguerrito scontro durato per ben dodici volumi.

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