Come si riprendono le scene con le auto nei film?
Ci sono diversi modi per girare le scene con le auto nei film. L'evoluzione tecnologica ha offerto nuove possibilità creative. Ecco quali sono
Vi sarà capitato di notare, guardando una scena di dialogo in macchina, che l’autista muova il volante a destra e a sinistra come se dovesse affrontare piccole curve. Il veicolo invece va dritto. Poi costui si gira e parla guardando dritto negli occhi il passeggero per cinque lunghi secondi. Non coinvolge nessuno in un’incidente mortale. È il meraviglioso mondo di finzione delle scene con le auto al cinema. Un effetto speciale di cui spesso non ci si accorge e che si è evoluto nel tempo.
Qui vi abbiamo raccontato l’evoluzione degli inseguimenti, che va di pari passo con l’evolversi degli stili e delle possibilità di ripresa delle scene con le auto. Con l’arrivo di cineprese sempre più piccole e “stabili”, i registi hanno avuto più possibilità di ripresa all’interno dell’abitacolo.
Oggi vi parliamo, più nello specifico, di quali siano le tecniche più usate per filmare le scene con le auto in generale, anche nei momenti più statici. Ovvero gli effetti invisibili e le accortezzeche rendono possibile la realizzazione di immagini viste in tantissimi film ma che, in realtà, sono molto complesse da realizzare.
La macchina è ferma, il mondo si muove
La tecnica più usata per filmare le scene all’interno delle auto è quella della proiezione su fondale. I personaggi sono inquadrati dentro un abitacolo posto in uno studio, dietro di loro uno schermo su cui vengono proiettate le immagini in movimento del paesaggio. Le scene di inseguimento, soprattutto dei film di molti decenni fa, mancano però spesso di “presenza”, la profondità è appiattita e le possibili inquadrature sono molto limitate. Funziona meglio nelle più semplici scene di dialogo.
Oggi le tecniche di proiezione sono molteplici, comprendono schermi LED, green e blue screen, retro proiezione. Il tutto filmato con una macchina stazionaria in un teatro di posa. Un'evoluzione efficace, sul concetto classico di retroproiezione. Oggi questa soluzione permette di abbattere i costi con risultati soddisfacenti e versatili a patto di prestare attenzione a tutti i dettagli come le luci, le vibrazioni e i rumori che aiutano l'illusione.
La macchina si muove, il mondo è fermo
L’altra tecnica che si può utilizzare è di montare la macchina oggetto della ripresa su un veicolo composto da uno spazio per le cineprese e una postazione di guida. Lui si muove, l’auto sfreccia con questa struttura, mentre l’attore può fare solo finta di guidare.
Questo impianto di traino può avere dimensioni diverse sulla base delle esigenze della scena e di quante cineprese o teli riflettenti bisogna montare.
Quando un’auto è vista da fuori, all’interno c’è quasi sempre uno stunt-man specializzato nella guida. Se occorre che sia visibile il volto dell’attore questo viene rimpiazzato digitalmente oppure, se l’inquadratura è più stretta dal finestrino, lo stunt guida il veicolo o davanti o sopra.
La creazione di cineprese sempre più piccole e agili aiuta a creare movimenti che fanno sentire lo spettatore nel mezzo dell'azione. Un esempio è la clamorosa scena in piano sequenza de I figli degli uomini. Un piano sequenza vertiginoso in cui ci si sente come dei passeggeri. È stato realizzato grazie ad un particolare dolly che permette movimenti non invasivi a una piccola cinepresa. Un capolavoro di coordinazione tra attori, comparse e stunt. La scena racconta bene tutte le difficoltà che si affrontano con questo tipo di riprese: spazi ristretti, punti di vista limitati, il bisogno di dare l’impressione di movimento e di velocità reale.
Dove posizionare la cinepresa e il regista durante le scene con le auto
È molto difficile trovare le luci giuste e l’audio pulito in queste inquadrature dinamiche. Anche se oggi le cineprese possono essere agganciate praticamente ovunque, occorre un alto controllo del regista per ottenere il risultato desiderato. Gli schermi con cui osserva l'azione sono spesso posti su un’altra automobile che segue la scena dalla distanza. Se invece il movimento non è pericoloso e non è richiesto che venga mostrato il sedile posteriore, il regista può dirigere la scena da lì.
L’illuminazione è fondamentale. Se il veicolo si muove su un set fisico basta che il direttore della fotografia decida dove posizionare le fonti luminose. Con green screen è necessario prevedere un sistema di illuminazione che simuli il movimento. Se necessario è possibile montare delle piccole luci all’interno del veicolo per permettere di vedere bene i protagonisti senza rompere l’illusione del buio nelle scene notturne.
Sulla base di come si riprende la scena cambia anche il modo in cui si può registrare il suono: in studio con la macchina ferma è più semplice dato che evita suoni esterni. Se invece è in movimento occorre nascondere microfoni all’interno. Uno dei posti migliori dove posizionarlo è l’aletta parasole che permette di essere vicino alla bocca dell’attore senza essere visto. Un altro microfono può essere utilizzato per registrare tutti i rumori dell’automobile poi mixati nelle scene d’azione. La sfida per i momenti di dialogo in presa diretta è ovviamente cercare di limitare i rumori esterni valorizzando le parole degli attori.
Filmare le scene con le auto al cinema è un processo ormai ben consolidato che segue l’evoluzione tecnologica. Aumentano le possibilità tecniche ma al contempo cresce la voglia di sperimentare e trovare soluzioni nuove. Una buona pianificazione e l’attenzione ai dettagli restano fondamentali per ottenere un buon risultato.
Fonte: Premiumbeat, StudioBinder