Come si lavora con gli animali sul set cinematografico?
Quali sono le regole da adottare per lavorare con gli animali su un set cinematografico? Chi le stabilisce e da quando abbiamo iniziato a preoccuparcene?
Girare una scena con animali sul set è come girare uno stunt molto complesso. Richiede la presenza di esperti a cui il regista deve affidarsi, facendo un passo indietro rispetto al proprio potere decisionale sia del ritmo di lavoro che delle cose che si fanno nella sequenza. Non solo stunt. Come avviene per le riprese di scene di sesso (leggi qui se vuoi saperne di più), anche il set con animali si deve trasformare in un luogo calmo, dove vi lavorano solo le persone strettamente necessarie alla buona riuscita e dove vige la regola che, in ogni momento, si può interrompere la scena. Il benessere animale deve essere la priorità.
Chi ha visto Nope, di Jordan Peele, ricorderà l’interessante primo atto del film, dove i protagonisti lavorano come addestratori di animali sul set. Il modo in cui viene rappresentato questo mestiere, seppur in maniera abbastanza caricaturale, è realistico. Sebbene ogni paese abbia le proprie regolamentazioni in materia, è possibile descrivere alcune linee guida universali su come ci si comporta con gli animali sui set cinematografici. Prendiamo come esempio quello che si fa ad Hollywood.
Nessun animale è stato maltrattato
I più attenti avranno notato che, alla fine dei titoli di coda dei film che presentano scene con animali si trova la scritta "No Animals Were Harmed”. Un sigillo di garanzia che può essere conferito dalla American Humane, un’organizzazione americana per il benessere animale attiva dal 1877. Il suo impegno nel cinema è quello di fornire linee guida per l’uso di animali sul set e monitorare il rispetto di queste regole. Nel 1940 un incidente sul set del film Jesse James fece scalpore: un cavallo fu costretto a scendere da un precipizio. Cadde e si ruppe la spina dorsale. Erano gli anni del codice di Hays, che guidava l’autoregolamentazione delle produzioni cinematografiche, e venne così inserita la presenza di American Humane come elemento di controllo nelle opere. Con il tramonto del codice Hays sul finire degli anni ‘60 la cura del benessere animale diminuì.
Le linee guida sono state stabilite nel 1988 e forniscono tutela a tutte le creature viventi, compresi pesci, uccelli, rettili e insetti.
Come comportarsi con gli animali sui set?
Lavorare con gli animali richiede tempo e preparazione. Si deve partire dalla sceneggiatura, che va consegnata ad American Humane o alle relative organizzazioni di tutela, per essere analizzata e per ospitare sul set un esperto che controlli il rispetto delle norme. Il consulente per la sicurezza animale valuta se l’azione richiesta è leggera, media o intensa. Questo permette di valutare lo stress e la fatica richiesta all'animale e organizzare le riprese per tutelare il suo benessere. Il consulente permette di individuare anche fattori di rischio, come ad esempio segnalare che un cavallo che condivide la scena con un serpente può esserne spaventato. La stessa reazione può avvenire però per cavi e corde presenti nei teatri di posa che si muovono come un serpente.
Occorre poi individuare l’addestratore di animali. Una figura fondamentale non solo per la sicurezza sul set, ma anche per la qualità della performance attoriale dell’animale. Un buon addestramento, non solo facilita il lavoro abbattendo i rischi, ma permette anche di ottenere sequenze emozionanti. Ci sarà mai un riconoscimento agli Oscar per queste figure professionali?
La produzione deve rispettare anche le corrette procedure di trasporto e avere sempre un veterinario sul posto. Deve rispettare il diritto ad avere un ambiente adatto per la permanenza di ciascun animale. Deve fornire cibo adeguato e acqua. Va garantita la possibilità di esprimere un comportamento naturale e garantita la vicinanza (o l’assenza) di altri animali sulla base delle esigenze specifiche. Le luci e i rumori che potrebbero disturbare devono essere eliminate, e va preparata la presenza sul set in anticipo dando il tempo per l’addestramento e per prepararsi ad eventuali imprevisti o cambi (come il tempo atmosferico).
Animali liberi e animali morti
Quando si gira in una location dove la fauna selvatica potrebbe apparire naturalmente, le troupe cinematografiche non devono interferire in alcun modo con essa e si deve comunque coinvolgere l'American Humane durante le riprese.
I sostituti come le riproduzioni di animali morti o gli animatronici vanno documentati all'associazione. Se animali morti o parti di animali reali vengono forniti da fonti come tassidermisti, macelli o fornitori di alimenti, la produzione deve fornire una documentazione che dimostri che gli animali sono stati abbattuti nel normale corso della loro gestione e non appositamente per la produzione. È importante seguire anche accurate procedure di smaltimento delle parti secondo la legislazione di ogni stato in materia di gestione degli animali morti.
Vanno fatti valutare anche tutti gli eventuali costumi, gli oggetti di scena, e i trucchi usati. Bisogna utilizzare con moderazione e attenzione gli effetti speciali in scena, anche quelli apparentemente meno rischiosi come fumo, neve finta, acqua e vento. Per quanto riguarda gli insetti vige il divieto di rilasciare le specie non autoctone. Per questo devono essere raccolti con cura alla fine delle riprese. Le fonti di calore, come i faretti, vanno coperte per evitare che gli insetti vi volino contro.
Per questo l’uso di animatronici o di repliche in computer grafica è incentivato, soprattutto nel filmare le scene più pericolose. Chissà se, con il progredire della tecnologia, si arriverà presto ad un punto in cui usare animali finti sarà sotto ogni aspetto più facile e conveniente che usare quelli veri o se la figura dell’animale attore resterà ancora per un bel po’ nelle pratiche cinematografiche.