Come si fa il sudore nei film e come fanno gli attori a non sudare nel momento sbagliato? 

Il sudore è un elemento di scena. A volte bisogna toglierlo dalla pelle degli attori, altre volte devono restare sudati per ore. Come fare?

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Il sudore è fondamentale, ma è difficile da gestire. Nella vita come nei film. Nella realtà è un fondamentale strumento per regolare la temperatura corporea. Nella finzione è un simbolo per regolare gli stati emotivi dei personaggi. Chi non suda è un supereroe, chi invece lo fa per il grande schermo è imperfetto come ogni essere umano. Una sudorazione eccessiva ha un effetto comico come ne L’aereo più pazzo del mondo. Quando invece accade senza nessuno sforzo è un’indicatore chiaro di stress, come insegna American Psycho

Il sudore sui set cinematografici è competenza del reparto trucco e degli effetti speciali. Va controllato, studiato in ogni goccia. A volte gli attori sono ricoperti sotto numerosi strati di vestiti in set caldi o indossano costumi poco traspiranti. Non gioverebbe vedere un alone di sudore sotto le ascelle di un boss malavitoso cattivissimo che sta per commettere un crimine senza battere ciglio. Allora come restare asciutti?

E come affrontare il problema contrario? Nessuno suda a comando, e allora come creare il sudore durante una scena d’azione, dato che quasi sempre i ciak sono ripetuti più volte e iniziano “a freddo”?

Come si fa il sudore nei film

La truccatrice Shari Smith consiglia di creare del sudore finto a partire da un mix di glicerina e acqua da spruzzare sugli attori. Esistono però vari tipi di sudore, o meglio, diversi liquidi per differenti esigenze di scena. La percentuale di acqua e glicerina varia sulla base di quanto le gocce debbano attaccarsi al corpo dell’attore.

Poco prima di girare si cosparge della soluzione la parte interessata e si chiama il ciak. Ma se si dovesse sudare in una sola inquadratura senza soluzione di continuità? In quel caso vengono in aiuto gli effetti speciali sia digitali che pratici. Una delle tecniche più intuitive è di giocare con la temperatura sul set, già generalmente molto alta vista la presenza di luci potenti e talvolta vicine ai soggetti. Nei casi più estremi si può inserire il sistema di sudorazione artificiale sotto la parrucca o in posizioni nascoste proprio come accade con il sangue finto.

Den of Geek ricorda che nel caso di Toro Scatenato Scorsese voleva che le gocce di sudore fossero estremamente visibili riempiendo le immagini a rallentatore. I tecnici spruzzavano Robert De Niro con ingenti quantità di acqua nebulizzata poco prima del via. Il problema era che per simulare il colpo violento dei pugni le gocce avrebbero dovuto spargersi ovunque e non restare incollate alla pelle. Così si cospargevano gli attori di vaselina per ridurre l’aderenza. 

Nessuno suda come Stallone

Il sodatore più famoso del cinema è, ovviamente, Sylvester Stallone. Muscoli pompati e pelle lucida in maniera uniforme. Un risultato così perfetto non si può ottenere naturalmente durante le riprese con continui stop. In più la muscolatura doveva restare sotto stress da inquadratura ad inquadratura. Il make up artist Leonard Engelman coniò una particolare procedura per ottenere il risultato che vediamo in Rocky IV. L’intera troupe aspettava che Stallone si “pompasse”. Una volta fatto un gruppo di addetti si metteva a “lucidarlo”. 

Bisogna stare attenti invece, quando si gira in set particolarmente freddi e si vuole ottenere comunque l’effetto, a regolare la temperatura dell’acqua che si va a gettare sul performer, spesso già infreddolito. 

La stessa cosa ovviamente vale per tutti i liquidi, compresi gli amanti infradiciati dopo che si sono ritrovati finalmente sotto una pioggia battente. La coerenza deve essere preservata per tutta la sequenza. 

Come non sudare nel momento sbagliato

A volte può capitare il problema opposto. Si gira nel deserto o in un luogo troppo caldo e tutti sudano senza controllo. È un problema che interessa anche le star che affrontano i red carpet in eleganti abiti firmati. Con la pressione delle interviste, del pubblico, i riflettori e il movimento, l’ultima cosa che si vuole è venir ricordati non per l’eleganza ma per uno spiacevole inconveniente. Il botox può venire in aiuto, con specifiche iniezioni può congelare le ghiandole che regolano la traspirazione, insieme con un buon antitraspirante o un team di truccatori che corra a tamponare in caso di necessità.

Sui set invece, anche in quelli più assolati, si prevedono sempre dei luoghi di refrigerio. In questo modo chi deve recitare è esposto il minimo possibile alle alte temperature proprio per non rovinare il trucco. E qualora succedesse (e accade praticamente ad ogni ciak) è previsto un momento per togliere i liquidi in eccesso e ripristinare il tutto. Meglio girare al mattino, quando la luce è forte ma il calore ancora deve raggiungere il suo picco. Oggi si tende ad adoperare con successo il green screen o il Volume per ricreare location estreme. Pertanto è più facile controllare anche la sudorazione, oltre a una serie di fattori ambientali che rischiano di far lievitare i costi.

Tra oli lubrificanti, composti di acqua e glicerina, secrezioni naturali o artificiali c’è l’imbarazzo della scelta. E come sempre al cinema, anche la più piccola goccia, può raccontare una grande storia.

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