Come Inception ha influenzato il cinema che l'ha seguito… e qualche occasione persa

A dieci anni dall'uscita nei cinema degli stati uniti torna al cinema Inception. Qual è stata la sua influenza sul cinema che l'ha seguito?

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In occasione del decimo anniversario dall’uscita nelle sale statunitensi, e in attesa di Tenet, prossimo film del regista, ripercorriamo quello che Inception rappresentò per l'industria e per il decennio cinematografico, le tracce che ha lasciato e che, ancora oggi, si possono ritrovare.

Dieci anni e non sentirli.
Amato (molto) e odiato (poco), l’ultimo decennio di Christopher Nolan è riuscito a scavare nei progetti più personali del regista. Idee di gioventù messe da parte per mancanza di budget, sperimentazioni sullo spazio e sul tempo che mescolano l’energia di una messa in scena attrattiva e una chiara voce autoriale.

Questa recente produzione ha il merito di invecchiare pochissimo, proprio perché basata più sulle idee che sulla moda del momento.

Influenzato e influente Inception ha dato una piccola spinta in avanti al cinema che sarebbe arrivato, risvegliandolo parzialmente dal torpore. È stato, e forse è ancora, un film capace di influenzare e ispirare altri registi, molto più di quanto hanno fatto, fino ad ora, Interstellar e Dunkirk.

E già all’epoca, a ridosso dell’uscita, c’era questo sentore.

Uno dei primi colpi meglio assestati dal film venne infatti lanciato, paradossalmente, dal comparto marketing. Il trailer di Inception riuscì a catturarne lo spirito senza indugiare troppo sui dettagli della complessa trama. Un colpo da maestri, un vero e proprio "teaser" (anche se teaser non è) di quello che sarebbe stato il film.

Potete ammirarlo di seguito:

Alle musiche dello spot vi era Zack Hemsey, compositore statunitense specializzato nella musica da trailer. L’idea alla base del brano Mind Heist era, casualmente, simile a quella che nel frattempo stava sviluppando Hans Zimmer, al lavoro sulla colonna sonora. Un suono secco, trascinato, eseguito da un corno (campionato) che interagisce con un bordone di crescente intensità.

Un effetto simile a quello ottenuto da Zimmer con il brano Dream Is Collapsing ma, secondo i diretti interessati, non ricercato.

Il suono, oltre a testare la resa degli impianti surround dei cinema, aiutava i montatori a dare spessore ai cartelli con le scritte, spesso la parte meno attraente dei filmati promozionali, e creava un’atmosfera al tempo inedita. Gli spot venivano infatti generalmente montati con musiche concitate e non con brani dal ritmo lento come questo.

In poco tempo il modello venne imitato ovunque, come potete vedere in questo simpatico video:

Il film, come detto, era un sogno nel cassetto del giovane Nolan, una sceneggiatura spesso ripresa in mano e poi lasciata. Erano inizi del 2000 quando il regista dovette scartarla perché troppo simile a Matrix, uscito in quegli anni. Il regista si fermò a 80 pagine di script e si dedicò a Insomnia, un altro film dedicato al sonno e ai sogni, rimandando la realizzazione del più costoso Inception.

Nel 2006 arrivò sugli schermi Paprika, film d’animazione di Satoshi Kon a cui Inception tanto deve. Non è dato sapere se sia stato il capolavoro di animazione a sbloccare la produzione o la felice concomitanza degli impegni del regista, reduce dal successo del Cavaliere Oscuro.

Ma cosa è rimasto di Inception nei film che l’hanno seguito?

La tentazione è quella di ricondurre l’influenza del film al solo dato estetico. In pochi esiterebbero a definire l’aspetto visivo di Doctor Strange (2016), per fare un esempio, o del terribile Upside Down (2013) come “alla Inception”.

I visual artist che hanno lavorato al film di Nolan hanno avuto il merito di aver trovato un modo per concretizzare le visioni di Escher sullo schermo, di fare interagire set fisici e trucchi digitali con credibilità. L’esito è stata una sostanziale imitazione in molti altri film, senza (quasi) mai ottenere lo stesso risultato.

Quanto reggono, se visti oggi, gli effetti speciali del film!

Eppure Inception si può ritrovare oggi ben lontano dal cinema Blockbuster, bensì nella produzione di fantascienza indipendente, spesso fatta con tante idee e pochi soldi.

Dopo Inception si è infatti rinforzato e ha preso coraggio il genere del puzzle-film, dove chi guarda ha un ruolo attivo nell’esperienza filmica.

Alcuni esempi: Coherence - Oltre lo spazio tempo (2013) è un film di fantascienza cerebrale, la cui intera trama è giocata sul paradosso del gatto di Schrödinger. In Predestination (2014) il tempo, lo spazio e l'identità dei personaggi vanno a comporre un enigma che, se risolto, svela la trama allo spettatore. Looper (2012) di Rian Johnson con Joseph Gordon-Levitt prende dal film di Nolan una struttura noir applicata ai paradossi fantascientifici. Il film di Nolan non viene imitato, ma scorre in profondità avendo dato, forse, il coraggio ai produttori di proporre esperienze di cinema in cui la trama fosse un fine ingranaggio da seguire in ogni suo punto. Una sfida allo spettatore per nulla scontata.

Leonardo DiCaprio Inception

Ma non tutto venne assorbito al meglio. La vera occasione persa di Hollywood fu quella di non essere stata più in grado di utilizzare la mente dell’eroe come ambientazione di avventure in mondi di fantasia. Nonostante il successo di Inside Out (2015) l’interiorità è stata scarsamente usata come terreno di gioco della sceneggiatura.

Il cinema ha spesso parlato di sé, e qui il parallelismo tra gli architetti dei mondi onirici e la regia cinematografica è palese, ma raramente è riuscito a unire il discorso con la psicanalisi e il viaggio nell’individuo.

Un ultimo aspetto in cui il film di Nolan resta un unicum ancora irripetibile e che l’industria cinematografica fatica a riprodurre, riguarda il lato produttivo. Inception è uno degli ultimi grandi blockbuster estivi (negli Stati Uniti, da noi arrivò a settembre) capace di conquistare il pubblico e il botteghino senza avere alle spalle libri, fumetti, videogiochi da cui attingere o sequel a fornire una solida base commerciale. Il film, e Nolan stesso, rappresentano ancora oggi il retaggio di una Hollywood ormai al tramonto, capace di lavorare su high-concept, grandi idee originali che da sole bastano a vendere il film, e a lasciarle andare senza sentire il bisogno di spremerle fino a esaurirne il succo.

In un periodo in cui le riconversioni 3D stavano tenendo banco a seguito del successo di Avatar, e in cui la casa di produzione Warner Bros. stava confezionando la terribile versione stereoscopica di Scontro tra Titani (uscito nel 2010), Nolan insistette per mantenere l’esperienza in 2D, in quanto il suo film non necessitava di una terza dimensione (ne aveva già molte), ma solo di uno schermo enorme.

Questa posizione venne vissuta dall’industria come un attacco alla nuova tecnologia.

Dieci anni dopo il 3D è praticamente scomparso dagli schermi.
Ma Inception è ancora qui.

Che cosa ne pensate di Inception? In quali film lo avete rivisto citato o omaggiato? Fatecelo sapere nei commenti!

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