Come Hollywood sta ripensando le premiere e gli eventi cinematografici al tempo del Covid

Gli eventi cinematografici al tempo del Covid sono un'incognita per Hollywood. Vediamo come si sta riorganizzando la macchina promozionale

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Hollywood sta ripensando gli eventi cinematografici per adeguare la ripartenza alle misure di sicurezza per la pandemia. 

Con la riapertura dei cinema in Italia sono ricominciate anche le anteprime stampa in presenza. È una macchina “da grande schermo" che sembra pian piano ripartire alla stessa velocità delle sale. Quindi con un cauto ottimismo, ma spediti verso la piena ripresa delle attività (al netto delle normali misure di sicurezza da adottare e della limitata capienza delle sale).

Al di fuori dello stretto ambito critico, il momento della premiere di un film è un evento cinematografico imprescindibile per il lancio di un titolo importante. Non poter sfruttare le star per la promozione di un film, non potere scattare le immagini degli attori e delle attrici vicine alla folla adorante di fan, è una mancanza grave per il marketing. Il successo di un titolo non viene infatti decretato solamente dalla sua qualità o dall’interesse naturale che è in grado di suscitare. Gran parte dell’attesa, dell’hype, deriva da campagne di lancio pensate al millimetro. Spesso queste attività iniziano 6-9 mesi prima dell’apertura del film e conducono il pubblico passo passo nell’accogliere l’arrivo in sala.

Ora che anche l’industria cinematografica statunitense sta riaprendo i grandi schermi anche in “piazze” importanti, gli studi si stanno interrogando su come costruire in lancio dei blockbuster in arrivo nella nuova normalità. 

Sia per la critica che per il pubblico la cosiddetta fatica da schermo è un dato di fatto. Dopo più di un anno confinati a vedere film sui dispositivi domestici, tornare in sala a fruire di una visione collettiva è quasi un passaggio necessario. Intervistati da Variety diversi critici Americani hanno confessato di non sentirsi ancora sicuri a riprendere la normale attività in presenza. Però, hanno anche chiarito che nulla è come vedere (e giudicare) un film in sala.

Sebbene la ricerca di oggettività sia un requisito fondamentale del mestiere, è chiaro che godersi un importante blockbuster attraverso un link non è la stessa cosa che su un maxi schermo. La visione delle anteprime a casa avviene spesso su uno schermo non in condizioni ottimali (la luce, il settaggio, la dimensione), con il proprio nome “stampato” in diagonale sulle immagini per evitare la pirateria, con il cellulare che suona, con continue distrazioni talvolta difficili da evitare. Per ammissione stessa dei critici, le anteprime stampa in sala sono insostituibili.

È indicativo di ciò che i festival come Venezia, Tribeca, Berlino e Cannes puntino comunque tutto sulla presenza. Proporre i film in concorso in streaming è vissuto come un male necessario o come uno strumento che affianca la visione in loco. Sembra però che lo strumento delle anteprime online non sparirà di punto in bianco, ma cederà gradualmente il posto al ritorno della presenza.

Per i grandi eventi cinematografici invece la situazione è ancora più complessa. Le anteprime stampa raccolgono infatti molte meno persone delle premiere. E ancora non è tempo di mettere a rischio l’incolumità delle star (magari anche con tour internazionali) e del pubblico con assembramenti incauti.

Per il lancio di Fast & Furious 9 Universal sta valutando di svolgere l’evento sull’Hollywood Boulevard o in luoghi all’aperto (So-Fi Stadium o il Dodger Stadium) raggiungibili dalle persone in macchina. Un recupero della tradizione dei Drive-In perfettamente allineata con il tema e l’immaginario del film. Ma non tutti potranno e vorranno fare così.

Una tradizione che, a ben guardare, è rinata da tempo negli U.S.A. I tentativi di lancio degli eventi cinematografici nei Drive-In in Italia si sono limitati a pochi casi nelle grandi città. I limiti sono chiari: servono grandi spazi, attrezzature, strade secondarie per raggiungerlo che non ingorghino il traffico e l’abitudine degli spettatori. In America tutto questo c’era già e ha avuto una risposta positiva in tempo di Covid. 

Quello che è certo è che organizzare gli eventi cinematografici è un costo destinato ad aumentare. Per lo meno fino a che non si allenteranno le misure di sicurezza per la pandemia. Ed è un investimento che assume proporzioni differenti rispetto a chi lo fa. Bloccare una strada, noleggiare una sala, addobbare di banner, cartelloni e vere e proprie scenografie il cinema è un’azione che non incide molto sul budget dei blockbuster (spesso già enorme di suo). Per gli indipendenti invece, il costo della promozione e della costruzione dell’evento rischia di incidere troppo sul conto economico. Non è difficile quindi prevedere che saranno i film di media piccola portata, delle distribuzioni minori ad affidarsi ancora a lungo allo streaming.

Dopo il Covid il futuro degli eventi cinematografici potrebbe essere, ancora di più, un affare solo per le major. 

Fonte: Variety

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