Come Hollywood sta affrontando il problema delle anticipazioni. Spoiler: non lo sta risolvendo!

Spoiler, leak e fan troppo chiacchieroni: sono questi i principali pericoli per l'esperienza cinematografica con cui fare i conti?

Condividi

Si è spesso decantata la grande capacità dei Marvel Studios di tenere i loro segreti sotto chiave. Per lo meno fino a che Mark Ruffalo non ha trasmesso in diretta Instagram i primi minuti dell’anteprima di Thor: Ragnarok. A Tom Holland è stato affidato il segreto peggio custodito di Hollywood (ovvero la presenza dei tre Spider-Man in No Way Home). Sembra essere stato piuttosto bravo a non fare spoiler, se non fosse che le autocensure, la vaghezza sospetta di Andrew Garfield e Tobey Maguire e le foto leakate settimane prima dell’uscita del film hanno reso inutile qualsiasi tentativo di preservare l'informazione.

Si è scoperto poi che Holland si è lasciato sfuggire il segreto con Iman Vellani, la star di Ms. Marvel che si trovava negli stessi studios, rivelandoglielo in un situazione piuttosto imbarazzante.

Tom Holland è venuto a trovarmi mentre mi stavano sistemando i capelli e il trucco. Ero mezza nuda, letteralmente in pantaloncini e reggiseno. Pensavo “oddio, sono mezza nuda”. Ma è stato così carino. Mi ha chiesto cosa succedesse nel mio show e io gli ho chiesto “cosa succede in Spider-Man?”. Mi ha mostrato una foto sua con Tobey Maguire!.

È stato più forte di lui. L'informazione, per lo meno, non trapelò in rete e restò tra i due attori. Con l’uscita del film arrivarono però online numerose immagini, anche da parte di influencer e personalità dello spettacolo, come ad esempio Kim Kardashian che postò sul suo profilo Instagram, pochi giorni dopo l’arrivo in sala, la foto dei tre Spider-Man abbracciati. Il mondo che già sospettava, ora sapeva. Si può considerare uno spoiler?

Come evitare gli spoiler se un film è uscito?

In casi come questo però lo studio può fare ben poco per evitare la diffusione di questo tipo di informazioni. La Marvel e la Sony hanno giocato proprio su questo: omettere durante la campagna di marketing un elemento di attrazione così forte per il pubblico ha permesso di conservare la sorpresa senza perdere nulla nel potenziale. Il resto infatti l’ha fatto il pubblico. Chi non era stato convinto dal marketing ufficiale, che ha alimentato soprattutto la prima settimana di incassi, ha ricevuto una seconda ondata spontanea incentrata tutta sulle sorprese del film. I tre Spider-Man sono stati la leva principale per convincere gli indecisi. Era impossibile non sapere, dopo una manciata di giorni, la sorpresa principale del film. Una strategia promozionale capace di alimentarsi spontaneamente lungo i vari step.

Nella maggior parte dei casi però conservare un segreto è il miglior modo di garantire una vita lunga al film. Per questo gli studi hanno iniziato ad allegare agli inviti non solo i tradizionali embarghi da firmare, ma anche lettere dei registi e inviti della produzione a non rovinare l’esperienza. 

Durante i festival il problema è lo stesso, solo che amplificato. La stampa ha infatti il diritto di parlare delle opere presentate (altrimenti perché portarle ad un festival?) e che spesso vengono mostrate con molti mesi di anticipo rispetto alla release. Edgar Wright prima di presentare a Venezia Ultima notte a Soho postò sul suo profilo Instagram una lettera in cui chiedeva a chi avrebbe presenziato a quella proiezione di “mantenere l’esperienza intatta per gli spettatori futuri”. 

Uno dei casi più sconvolgenti di rottura di questo patto tra gentiluomini fu la premiere di Eternals. Due giornalisti di Variety twittarono svelando al mondo la presenza di Harry Styles nel film. Un caso diplomatico non da poco, vista anche l’importanza della testata. Non a caso Marshall Weinbaum, Senior Publicist della Disney, è stato piuttosto diretto durante l’anteprima di Thor: Love and Thunder. “Vi ricordo che non lavoro con outlet che postano spoiler e leak”.

E se gli attori spoilerano?

Il miglior modo per evitare anticipazioni indiscrete è controllarne il flusso e magari fornire addirittura depistaggi. Può capitare quindi che, concordando con il comparto marketing, arrivino leak costruiti ad arte o attori che si lasciano sfuggire indiscrezioni.

L’immagine dei produttori con i fucili pronti a uccidere gli attori che rivelano contenuti sensibili è però altamente esagerata. I produttori non imbracciano i fucili. Semmai gli avvocati.

Battute a parte, va detto che raramente i talent si lasciano andare a scivoloni grossolani e, se capitano, sono totalmente involontari. La politica degli studio è in questo caso di dare priorità al rapporto con la star. Si evita in ogni modo di allontanarla o addirittura licenziarla (compromettendo così anche tutta la produzione). In ogni modo i rapporti sono spesso ben regolamentati su carta e un'infrazione può spesso voler dire pene pecuniarie.

Diverso il caso di una comparsa che la Marvel sospettava avesse fornito anticipazioni ai leaker. Fu allontanata temporaneamente dal suo ruolo, e fu reintegrata dopo che un’indagine ebbe dimostrato la sua innocenza. 

Questo vale per i film, ma anche per gli show televisivi; rivelare i vincitori dei giochi o dei reality che vengono messi in onda in differita danneggia i talent stessi. Uno spoiler sul finale avrebbe impatto sicuro sul rating di ascolto, non che penalità sul contratto. 

Quando si può parlare liberamente di un film?

Ad aggiungere ansia a tutti - attori, produttori, spettatori - c’è l’incertezza di non sapere bene quando si può parlare liberamente di un film. Non esiste ancora una convenzione vera e propria. Si può dire che Luke è figlio di Vader? Sì, perché è ormai un fatto noto di un film del passato. E rivelare come finisce il primo film di Dune? È pur sempre tratto da un libro molto noto, però l’insolita divisione in due parti potrebbe essere una sorpresa funzionale all’esperienza. Essendo però uscito da tempo il film, arrivato anche in home video, non dovrebbero esserci problemi.

Ma chi lo decide tutto questo oltre al buonsenso? Negli ultimi anni sono stati proprio i creativi dietro ai film a dare il ritmo alle informazioni. I Marvel Studios hanno spesso spiegato ai fan quando iniziare a parlare liberamente degli snodi di trama. Un approccio che non è mirato a prevenire fughe di notizie. Non sarebbe realistico pensarlo.

Quello che vogliono cambiare è il galateo. Si segna un confine preciso entro cui inscrivere il biasimo per le rivelazioni fatte anzitempo. Se non si può ancora impedire alle persone di rovinare l’esperienza altrui, almeno si possono dettare le regole per chi vuole essere un buon fan. 

Fonte: The Hollywood Reporter

Continua a leggere su BadTaste