Come buttare i soldi...


La vicenda di Where The Wild Things Are di Spike Jonze dimostra come spendere in maniera stupida il proprio denaro a Hollywood sia diventata un'abitudine comune...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Quando leggo notizie del genere, francamente non riesco a capire. Mi dico che devo essere stupido io, perché, se persone con tanta esperienza nel mondo del cinema fanno certe scelte, devono per forza sapere quello che fanno. Eppure, continuo a non capire.
Certo, non si può ancora essere sicuri al 100% che la Warner abbia intenzione di rigirare il film, ma non si capisce altrimenti perché posticipare di un anno una pellicola che ha iniziato la lavorazione nel 2006 e che vedremo solo alla fine del 2009 (peggio di Avatar, insomma, e senza le difficoltà estreme della tecnologia utilizzata da James Cameron).

C'è anche da dire che la Warner non sarebbe certo la prima major a fare una cosa del genere (e probabilmente neanche l'ultima). Ma proprio i risultati pessimi di altre operazioni del genere dovrebbero far riflettere. Basti pensare a L'Esorcista: la genesi. Dopo essere stato girato da Paul Schrader, i produttori non hanno amato il risultato finale e si sono rivolti a Renny Harlin, che praticamente ha rifatto il film da capo. Risultato, almeno 80 milioni spesi per le due versioni (ma probabilmente sono di più), con quella di Schrader che è apparsa solo in qualche Festival e uscita in pochissime nazioni, e un risultato al botteghino mondiale di meno di 80 milioni per la seconda (quindi, una bella perdita, considerando tutte le altre spese). Più che altro, ci si chiede (e io una risposta ce la avrei...) se la versione di Schrader non avrebbe ottenuto dei risultati simili (quantomeno per l'importanza del franchise) o anche superiori, senza aver dovuto combattere la pubblicità negativa che ha dovuto subire la Harlin 2.0 e senza ovviamente queste spese supplementari.

Un discorso del genere può essere fatto anche per Spike Jonze. Andiamo con ordine. Io adoro questo regista, ma francamente non gli affiderei una fiaba per bambini che vuole essere commerciale e soprattutto 75 milioni di budget. Troppo stralunato e particolare (spesso geniale) per poter realizzare un prodotto di facile consumo. Certo, può essere che, come spesso succede, un regista di talento faccia credere ai produttori di volersi uniformare ai loro desideri, per poi invece andare avanti per la sua strada.
Anche fosse, è questo il miglior modo di reagire? Io non mi scandalizzo se qualcuno attenta alla libertà creativa di un regista, d'altronde in tutte le attività umane chi mette i soldi ha il coltello dalla parte del manico. Ma cosa si ottiene in questo modo? Tante spese in più (almeno cinquanta milioni di dollari, ma probabilmente anche una cifra superiore); qualche regista di serie C a rigirare il film (dò per scontato che Jonze si rifiuti, altrimenti sarebbe come ammettere di aver fatto un casino); una pessima pubblicità negativa e l'immagine di una pellicola problematica, mentre i fan di Jonze, infuriati, probabilmente eviteranno di vedere questa nuova versione.

Si dice che la Warner non abbia amato diverse cose della pellicola, tra cui il protagonista principale. Ma pensano veramente che spendere tutti questi soldi alla fine porterà un profitto e non sarà invece un'ulteriore perdita? Non sarebbe meglio appoggiare la versione di Jonze, per quanto possa essere problematica ed anticommerciale? Come detto, o non ci capisco nulla io, o...


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