Civil War, i 5 videogiochi di fantapolitica da giocare se stai aspettando il film di Alex Garland
In occasione dell'uscita di Civil War, scopriamo insieme i 5 videogiochi di genere fantapolitico da recuperare assolutamente
È bastato un minuto e mezzo di trailer per capire quanto Civil War, il nuovo film di Alex Garland, sia un’opera incredibilmente coraggiosa. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando della nuova pellicola scritta e diretta dallo sceneggiatore di “28 Giorni Dopo”, “Ex Machina” e “Annihilation”. Pellicola che vede protagonista una troupe televisiva intenta a viaggiare attraverso gli Stati Uniti durante una moderna Guerra Civile. Il Texas e la California, infatti, hanno deciso di non assecondare più il governo Americano, ribellandosi alle leggi e scatenando il caos. Caos al quale il Presidente ha deciso di replicare con estrema durezza, dando vita a una sorta di folle dittatura.
Il 18 aprile Civil War arriverà finalmente anche nelle sale italiane. Come ormai saprete, noi di BadTaste poniamo particolare attenzione a tutte le forme di intrattenimento. Medium come i videogiochi, infatti, hanno già affrontato situazioni estreme come quella del film di Garland. Ma quali titoli recuperare per prepararsi alla visione di Civil War? Quali opere contengono elementi distopici e tematiche fantapolitiche? La risposta in questo speciale!
METAL GEAR SOLID 2: SONS OF LIBERTY
Non poteva esserci titolo migliore per aprire questa lista di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty. Anche se tutta la saga creata da Hideo Kojima merita di essere giocata e rigiocata, il secondo capitolo è senza dubbio quello più politico, soprattutto nelle sequenze finali. Ambientato due anni dopo gli avvenimenti del primo episodio, all’inizio di Metal Gear Solid 2 troviamo Solid Snake e Otacon intenti a sgominare tutti i vari Metal Gear venduti al mercato nero. La trama prende però una piega inaspettata quando la nave sulla quale Solid sta indagando viene improvvisamente attaccata dal colonnello Sergei Gurlukovich.
TOM CLANCY’S THE DIVISION
Cosa succede se mettiamo insieme una pandemia e un governo disposto a fare qualsiasi cosa pur di contrastare la diffusione della malattia? Semplice: Tom Clancy’s The Division. La trama ha inizio nel 2015, quando un ceppo del vaiolo viene diffuso attraverso il denaro durante il Black Friday. Nel gennaio del 2016 la situazione è già degenerata, con conseguente carenza di medicinali e acqua. Il presidente degli Stati Uniti decide quindi di attivare la Direttiva 51, per evitare che le rivolte in strada e gli atti criminali danneggino ulteriormente il Paese. Un’azione fallimentare e che costringe la squadra speciale SHD (Strategic Homeland Division) a scendere in strada per riportare l’ordine.
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Tom Clancy’s The Division è un titolo che all’epoca mostrava i muscoli non solo dal punto di vista grafico grazie al motore SnowDrop, ma anche da quello puramente narrativo. Non che la trama sia particolarmente complessa o elaborata, ma il world building messo in piedi da Massive Entertainment ci ha convinti sin dal primo minuto di gioco. Merito anche dell’ambientazione, che porta in scena una New York dall’aspetto post-apocalittico. Una città assediata che presenta diverse somiglianze con quella vista nel trailer di Civil War.
BIOSHOCK
Un areo che precipita nell’Oceano Atlantico. Un solo sopravvissuto, che si addentra in un misterioso faro. Una cittadina sul fondo del mare, popolata da esseri umani modificati e da bambine inquietanti accompagnate da enormi tute da palombaro mobili. Questo (e molto altro) è Bioshock, titolo sviluppato da Irrational Games nell’ormai lontano 2007. Stiamo parlando di uno dei giochi più importanti degli ultimi anni. Un titolo dalla narrativa affascinante e, soprattutto dalle tematiche estremamente complesse, ma trattate con un lessico più mainstream. Un gioco che, sotto tutti i punti di vista, rientra nella parola “capolavoro”.
Se i vari capitoli della saga trattano sempre tematiche fantapolitiche, cercando di ipotizzare possibili governi perfetti, lo stesso non si può dire della modalità multigiocatore di Bioshock 2. Ambientata nel 1959, prima della caduta di Rapture, questa interessante aggiunta ci permette di vivere in prima persona la Guerra Civile esplora nella cittadina sommersa. Caos tra le strade, abitanti disposti a sperimentare sulla propria pelle i plasmidi della Sinclair Solutions e violenza sono i punti cardine di una modalità che non aggiunge nulla dal punto di vista ludico, ma che risulta dannatamente affascinante nel setting. L’ennesimo parallelismo con il film di Alex Garland in arrivo nelle sale ad aprile.
PAPERS, PLEASE
Non si può parlare di giochi “politici” senza tirare in ballo Papers, Please. Titolo sviluppato da Lucas Pope, il gioco ci mette nei panni di un ispettore di frontiera con lo scopo di decidere chi far entrare e chi lasciare fuori da Grestin Est, città dal fittizio Stato di Arstotzka. Il giocatore deve ricorrere a ogni metodo possibile per capire se i documenti delle varie persone che incontreremo sono in regola o meno. Le scelte prese durante la partita influenzano lo stipendio del nostro protagonista, che può quindi disporre dei soldi per migliorare la propria vita e quella dei propri familiari. Fino a dove siamo disposti a spingerci per denaro? Vale davvero la pena perdere la propria anima in favore di un governo dittatoriale?
Quando si parla di fantapolitica e di videogiochi potenzialmente disturbanti per le tematiche trattate, Papers, Please è sicuramente tra i titoli che vengono nominati più spesso. Per gli amanti dei cortometraggi, qui sopra trovate un breve racconto approvato anche dallo stesso Lucas Pope. Un racconto diretto da Nikita Ordynskiy e con protagonista Igor' Jur'evič Savočkin, attore russo già visto in “I guardiani della notte” e “Anna”.
CALL OF DUTY 4: MODERN WARFARE
Si, lo sappiamo: elogiare un capitolo di Call of Duty per il comparto narrativo può sembrare un’azione quantomeno azzardata. La verità, però, è che Call of Duty 4: Modern Warfare è uno degli FPS più divertenti usciti su PlayStation 3 e Xbox 360. Merito non solo di un gameplay frenetico e appagante, ma anche di un’ambientazione moderna dal forte impatto. Cosa succederebbe se gli ultra-nazionalisti russi e i terroristi islamici si alleassero? Quali sarebbero le conseguenze di una nuova Guerra Mondiale? Come reagirebbero i vari governi? Domande alle quali tenta di rispondere Jesse Stern, narrative designer di Infinity Ward e autore di questa chicca datata 2007.
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Call of Duty: Modern Warfare è stato un successo di pubblico e di critica. Un risultato che ha spinto Activision Blizzard a dare vita a diversi seguiti e a un remake/reboot con dei sequel a sua volta. Pur rimanendo uno sparatutto in prima persona in pieno stile Michael Bay, questo filone di Call of Duty presenta comunque situazioni distopiche e trame con forti elementi fantapoliciti. Un mix che, a quanto pare, sembra piacere molto anche ad Alex Garland.
E voi che cosa ne pensate della nostra selezione? Siete in trepidante attesa di Civil War, oppure il film di Garland non vi interessa particolarmente? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i nostri canali social (TikTok incluso).