Cinque videogiochi che affideremmo a cinque diversi studi di animazione
In occasione dell'uscita di Star Wars: Visions, scopriamo insieme cinque opere videoludiche da affidare ad altrettanti studi di animazione
In questi ultimi mesi stiamo vivendo un periodo davvero florido per quanto riguarda i film d’animazione. Basti pensare allo straordinario successo di Super Mario Bros - Il film, al comparto grafico di Wish e all’ormai imminente approdo di Spider-Man: Across the Spider-Verse, titolo che probabilmente stabilirà nuovi standard qualitativi. Il tutto senza dimenticare anche le piattaforme di streaming, che recentemente hanno dato vita a capolavori del calibro di Star Wars: Visions, serie antologica costituita da nove episodi per stagione realizzati da diversi studi d’animazione.
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THE LEGEND OF ZELDA - STUDIO GHIBLI
Partiamo, ovviamente, da uno dei franchise più importanti di sempre: The Legend of Zelda. Abbiamo già avuto occasione di affermare come una delle punte di diamante targate Nintendo si sposi perfettamente con l’estetica e la delicatezza narrativa dello Studio Ghibli. In occasione di questo articolo, quindi, non possiamo che confermare le nostre sensazioni, nella speranza prima o poi di assistere a una sorta di Principessa Mononoke ambientato nel Regno di Hyrule. Nonostante il nostro sogno di vedere un film 2D, è molto probabile però che l’eventuale futuro film su Zelda venga realizzato in 3D, in modo da allinearsi al già citato Super Mario Bros. - Il film. Ma sognare non costa nulla, giusto?
LITTLE BIG PLANET- TRIGGERFISH
Quando uscì nel 2008, Little Big Planet conquistò tutti grazie a un comparto artistico dall’aspetto materico, con personaggi e ambienti realizzati con texture in grado di ricordare lana e cartone. Dopo aver visto l’episodio “Il canto di Aau” di Star Wars: Vision, non abbiamo più avuto alcun dubbio: vogliamo una trasposizione in animazione della saga ideata da Media Molecule a opera dei ragazzi di Triggerfish. Stiamo parlando di uno studio sudafricano con diverse nomination importanti alle spalle (Oscar, BAFTA) e che, da anni, sperimenta con diversi stili grafici. Stili che, proprio come visto nella storia di Aau, riescono a replicare anche la lana, materia di cui il piccolo Sackboy è interamente composto.
TALES OF - STUDIO MIR
Per coloro che amano esplorare il mondo dell’animazione nipponica, lo Studio Mir è senza dubbio sinonimo di qualità già da diverso tempo. Basti pensare che si tratta del team che ha lavorato ad Avatar: La leggenda di Korra e al film The Witcher: Nightmare of the Wolf, disponibili su Netflix. Vista la propensione alle atmosfere fantasy e fantastiche, il design dei personaggi e delle creature, non potremmo desiderare nulla di meglio di vedere lo studio al lavoro su una trasposizione della serie Tales of. Che si tratti di Symphonia, Vesperia o Arise poco importa. La saga prodotta da Bandai Namco ha tutte le carte in regola per diventare un vero must per gli appassionati degli anime.
THE BINDING OF ISAAC - DOGHEAD ANIMATION
Uscito su Steam nell’ormai lontano 2011, The Binding of Isaac è diventato un vero e proprio successo di pubblico e di critica. Visto lo stile grottesco e cartoon, ma anche la pulizia grafica delle promo art di Isaac, il nostro primo pensiero è quindi rivolto verso i ragazzi di DogHead Animation, studio nato a Firenze da qualche anno. Per coloro che utilizzando le piattaforme di streaming, sappiate che stiamo parlando del team che ha contribuito alla realizzazione di Strappare lungo i bordi, serie tratta dall’omonimo fumetto di Zerocalcare. Una scelta fatta non per orgoglio, ma per pura bravura di un team di autori che, al momento, non ha paragoni in Italia.
DEVIL MAY CRY - EL GUIRI
Chiudiamo con una delle serie videoludiche più amate: Devil May Cry. Senza cercare di replicare la mediocre serie d’animazione del 2007, ci piacerebbe che la saga Capcom venisse valorizzata con uno stile estetico accattivante. Qualcosa di classico e moderno al tempo stesso. Nonostante si tratti di una produzione nipponica, abbiamo quindi pensato di affidare la nostra ideale trasposizione della serie ai ragazzi spagnoli di El Guiri, che nella recente seconda stagione di Star Wars: Visions si sono occupati del primo episodio ("Sith"). Lo stile in grado di mescolare pittura 3D a personaggi che sembrano provenire da un videogioco ci ha fatto impazzire e l’idea di vedere alcune sequenze d’azione di Devil May Cry realizzate in questo modo ci fa scorrere un brivido lungo la schiena. Non una scelta per tutti, ma a nostro parere la migliore da un punto di vista artistico.
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