Cinquant'anni di Doctor Who

All'indomani dell'annuncio dell'abbandono del ruolo di Signore del Tempo da parte di Matt Smith, ripercorriamo la lunga e fortunata storia dei vari Dottori...

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Inizialmente concepito come programma di divulgazione culturale (sia storica che scientifica) attraverso l’allettante veicolo della fiction, Doctor Who è divenuto, negli anni, uno dei simboli più conosciuti della tv inglese. Nella serie prodotta dalla BBC, il Dottore è un misterioso individuo che con la medicina ha ben poco a che fare: egli è infatti un alieno proveniente dal pianeta Gallifrey, che viaggia nel tempo e nello spazio in qualità di Time Lord all’interno della propria navicella, il Tardis (che ha l’aspetto piuttosto vintage di una cabina blu della polizia). Qualora venisse gravemente ferito, il Dottore può rigenerarsi in un nuovo corpo, accorgimento narrativo che ha consentito il ricambio attoriale dei protagonisti della serie. Il cambiamento, tuttavia, non è solo fisico ma anche caratteriale, il che ha garantito anche una certa ricchezza psicologica e un’eccezionale varietà ai Dottori nel corso dei decenni.

A breve ricorrerà il cinquantenario della prestigiosa serie, celebrato degnamente con un episodio scritto dal celebre (nonché drammaturgicamente sadico) sceneggiatore Steven Moffat e, con somma disperazione dei tanti fan, anche l’ultimo dottore, interpretato dal bislacco Matt Smith, lascerà i panni di Signore del Tempo per passare il testimone (o meglio, il cacciavite sonico) alla prossima, misteriosa incarnazione.

Ma ripercorriamo assieme questi cinquant’anni di dottorato, che hanno visto avvicendarsi sul piccolo schermo volti e nomi tanto diversi tra loro.


PRIMO DOTTORE: La prima incarnazione del protagonista di questa lunga serie televisiva targata BBC risale al 1963, ed il primo attore a ricoprire questo ruolo fu William Hartnell, che riprese il ruolo anche per il decimo anniversario nell’episodio I Tre Dottori, datato 1973. Nel 1983, l'attore Richard Hurndall interpreta la parte del primo dottore per il ventennale della serie, nell’episodio I Cinque Dottori, dal momento che Hartnell era venuto a mancare nel 1975. Negli anni ’60, parallelamente alla versione televisiva, il Dottore viene interpretato al cinema nientemeno che da Peter Cushing.  Il Dottore di Hartnell rappresenta la forma “originaria” del Signore del Tempo. Lo stratagemma della rigenerazione è infatti stato introdotto quando Hartnell ha dovuto lasciare la serie per motivi di salute. Il Primo Dottore è in realtà la più giovane incarnazione del Time Lord, ma fisicamente è quella più anziana. La capacità del Dottore di rigenerarsi gli permette di apparire, ad ogni “rinascita”, sempre più giovane, anche se la sua età naturale continua invece a salire.

SECONDO DOTTORE: Interpretato dal caratterista Patrick Troughton per tre stagioni, dal 1966 al 1969. La trasformazione del Primo dottore nel Secondo è stato un punto di svolta nell'evoluzione della serie, e alla fine è diventata un elemento topico e la chiave della longevità della saga. Soprannominato "Cosmic Hobo", questa seconda versione è molto più trasandata e infantile della prima incarnazione. Scaltro e sempre un passo avanti rispetto ai suoi nemici, si atteggia a pasticcione in modo da spingere gli avversari a sottovalutare le sue capacità. Nonostante la tendenza a farsi prendere dal panico quando gli eventi sono fuori controllo, il Secondo Dottore agisce sempre eroicamente allo scopo di aiutare gli oppressi, talvolta giungendo a manipolare i propri compagni di viaggio. Creatore di tormentoni come "Oh, my giddy aunt!" e "Quando dico corri, corri!", dimostra anche una passione per i cappelli e sfoggia spesso una bizzarra tuba. È stato indicato da Peter Davison, Colin Baker e Matt Smith, futuri interpreti del medesimo ruolo, come il loro Dottore preferito della serie.

TERZO DOTTORE: Il Terzo Dottore, interpretato da Jon Pertwee per ben 5 stagioni, dal 1970 al 1974, è un soave, tecnologico uomo d’azione che pratica l’Aikido Venusiana (o Karate). Uno scienziato entusiasta, appassionato di automobilismo. La sua auto preferita, soprannominata Bessie, è una spider giallo canarino caratterizzata da strane modifiche, come un telecomando, capacità di velocità notevolmente aumentata e smorzatori inerziali. Durante il suo esilio sulla Terra, dove lavora a malincuore come consulente scientifico, viene occasionalmente inviato dai Signori del Tempo in missioni segrete, in cui è solito fare da mediatore. Anche se ha sviluppato una predilezione per i terrestri con cui ha lavorato (come Liz Shaw e Jo Grant), ha colto al volo ogni possibilità di tornare alle stelle con l'entusiasmo di un uomo molto più giovane di lui. Nonostante la sua arroganza occasionale, il Terzo Dottore ha una sincera preoccupazione quasi paterna per i suoi compagni d’avventure, e nutre un’ammirazione velata per la sua nemesi, il Maestro. Fisicamente più forte rispetto alle due precedenti incarnazioni, è stato il primo a confrontarsi con un nemico avendo ormai le spalle al muro, seppur usando la propria abilità in combattimento solo in assenza di alternative. Forse a causa del tempo trascorso sulla Terra, o forse solo in funzione delle sue tendenze pacifiste, il Terzo Dottore è un abile diplomatico e linguista, oltre ad avere un talento impareggiabile per travestimenti.

QUARTO DOTTORE: Per sette stagioni consecutive, dal 28 dicembre 1974 al 21 marzo 1981, il Dottore ha avuto le sembianze di Tom Baker. La quarta incarnazione resta, tuttora, la versione più longeva del Dottore nella storia, contando sia la serie classica che quella moderna. Con un look ispirato all’Aristide Bruant di Lautrec, Il Quarto Dottore è apparso in ben 172 episodi. Questa incarnazione è generalmente considerata la più popolare tra tutti i Dottori, soprattutto negli Stati Uniti. Il suo stile eccentrico (in particolare la sua lunga sciarpa e la predilezione per orsetti di gomma) ha fatto del Quarto Dottore una figura immediatamente riconoscibile, che ha rapidamente fatto breccia nel cuore del pubblico televisivo. Emotivamente, è una delle versioni più imprevedibili del Time Lord, che alterna momenti di umorismo a fasi di raccoglimento, dimostrando in talune occasioni un’indole cupa e oscura, addirittura insensibile. È tuttavia il primo, tra i Dottori, a menzionare i suoi compagni di viaggio chiamandoli “migliori amici”. Rilevante è poi il suo legame con Sarah Jane Smith, che verrà ulteriormente esplorato durante la sua decima incarnazione.

QUINTO DOTTORE: Dopo il Quarto Dottore di Tom Baker, la BBC annuncia che il successivo interprete sarà qualcuno in forte contrasto fisico col precedente attore, nonché un volto già noto al pubblico britannico. Peter Davison viene scelto grazie al suo ruolo, acclamato dalla critica, nella serie tv Creature grandi e piccole. Serie prodotta, come Doctor Who, da John Nathan-Turner. Il Quinto Dottore, in carica per tre stagioni, dal 1981 al 1984, rappresenta una sorta di “ritorno alle origini”, e la dose di umorismo più ingenuo viene ridotta al minimo, mentre viene incoraggiata una più accurata precisione scientifica. La serie prende dunque una piega più dark e più grintosa, e il Dottore vede la morte di uno dei suoi compagni, Adric. Vengono anche reintrodotti molti dei nemici del Signore del Tempo, come il Maestro, i Cybermen, Omega (un padre fondatore di Gallifrey), i Siluriani, il Guardiano Bianco e il Guardiano Nero.

SESTO DOTTORE: Caleidoscopico, petulante e spesso egoista è il Time Lord interpretato per tre stagioni, dal 1984 al 1986, da Colin Baker. Il Sesto Dottore veste colori vivaci, ha una personalità prepotente che lo distingue da tutte le sue precedenti incarnazioni, e in qualche modo si lascia andare per la prima volta a slanci di irascibilità e ricorda le sfumature superficiali e inaffidabili del Primo Dottore. L’era del Sesto Dottore è stata segnata dalla decisione, da parte della BBC, di porre uno stop di 18 mesi tra la stagione 22 e la 23, con un solo nuovo episodio, Slipback, trasmesso in radio durante la pausa e suddiviso in 6 parti da 10 minuti ciascuna. Colin Baker firma un contratto di quattro anni, ma come l’attore precedente, Peter Davison, anche lui lascia la serie dopo soli tre anni di dottorato.

SETTIMO DOTTORE: È Sylvester McCoy (ammirato ne Lo Hobbit nei cenciosi panni di Radagast il Bruno) a dare volto alla settima incarnazione del Signore del Tempo: una versione capricciosa, dal carattere riflessivo, che inizia il suo cammino con un atteggiamento piuttosto imbranato per diventare via via sempre più misterioso, affascinante e manipolatore. Nella storia della fortunata serie tv, è forse il Dottore con il più ampio arco evolutivo a livello psicologico. Il suo primo compagno di viaggio è Melanie Bush (Bonnie Langford), programmatrice di computer già partner del Sesto Dottore, ben presto sostituita dalla turbolenta adolescente esperta di esplosivi Ace (Sophie Aldred), che diventa la sua protetta. Il Settimo Dottore fa la sua prima apparizione in TV nel 1987, e continua il suo mandato per tre stagioni. Dopo la cancellazione del programma, alla fine del 1989, le sue avventure continuano nei romanzi fino al 1990. Il Settimo Dottore fa poi la sua comparsa all'inizio del film del 1996, prima che il personaggio venga stato sostituito dall’ottava incarnazione.

OTTAVO DOTTORE: Benché questa incarnazione del Dottore sia visibile solo in un film tv del 1996, le sue avventure sono state ampiamente raccontate attraverso audio drammi, fumetti e romanzi. Il celebre attore Paul McGann ritrae l’Ottavo Dottore come un carattere passionale, entusiasta ed eccentrico. Il suo unico compagno, nel film, è Grace Holloway (Daphne Ashbrook), un medico il cui intervento è responsabile della sua rigenerazione. Questo Time Lord incoraggia a cogliere ogni aspetto della vita, e sembra godere nel dare alle persone accenni sul loro futuro, probabilmente per spingerli a prendere le decisioni giuste. Ha un debole per i giochi di prestigio. Come il Quinto e l’Undicesimo Dottore, anche il giovanile, curioso Ottavo in realtà nasconde un’anima antica con un lato oscuro. Infatti, mentre l’Ottavo Dottore degli audio drammi (doppiato da McGann) e del fumetto è profondamente legato a quello del film tv, il Dottore dei romanzi mostra una personalità molto più ombrosa, forse a causa delle avventure piuttosto traumatiche che ha vissuto (tra cui una prigionia di tre anni, l’apparente distruzione del Tardis e la scoperta di una futura guerra che avrebbe disumanizzato il suo popolo). L’Ottavo Dottore attira polemiche, rompendo il tabù di lunga data contro il coinvolgimento romantico con i suoi compagni. Nel film tv, infatti, bacia la sua partner dividendo i fan. Negli spin-off che ne sono seguiti, l’Ottavo Dottore è spesso oggetto di interesse romantico, ma dimostra poca o nessuna inclinazione amorosa.

SHALKA DOCTOR: Shalka Doctor (o REG Doctor) è il nome comune dato al personaggio apparso come incarnazione alternativa del Dottore nella serie animata del 2003 e nel successivo racconto The Feast of The Stone, doppiato dall'attore Richard E. Grant. Lo Shalka Doctor ha un’ammirazione per le cose belle che rasenta lo snobismo, ma condivide con le altre incarnazioni una totale repulsione verso la malvagità. Viaggia con un androide che contiene la coscienza del Maestro (doppiato da Derek Jacobi) e rifiuta categoricamente compagni di viaggio, forse a causa della prematura scomparsa del suo precedente partner.

NONO DOTTORE: Dopo il tentativo fallito di ravvivare il franchising con il film tv del 1996, bisogna aspettare il 2005 perché, grazie a Russell T Davies, il Dottore possa trovare una nuova forma umana: quella di Christopher Eccleston. In sintonia con i gusti del pubblico del nuovo millennio, il Dottore viene affiancato da un comprimario dal carattere forte, concepito per essere indipendente e coraggioso: Rose Tyler. Viaggia inoltre brevemente con Adam Mitchell, genio egoista che infine si dimostra indegno del ruolo, e Jack Harkness, un simpatico truffatore del secolo 51°. Il Dottore, Rose e Jack formano una squadra affiatata, ma sono separati nel finale della serie, in cui ogni personaggio viene messo di fronte a scelte e ardui sacrifici. Il personaggio è stato generalmente ben accolto dal pubblico. Nel 2006, i lettori di Doctor Who Magazine lo hanno votato il terzo Dottore più popolare. È stato unanimamente riconosciuto ad Eccleston di essere riuscito a rispolverare efficacemente lo show dopo la pausa tra il 1989 e il 2005 e l’interazione del personaggio con i suoi acerrimi nemici, i Daleks, è stata particolarmente elogiata. Tuttavia, alcuni critici hanno ritenuto che Eccleston non fosse adatto al personaggio e sembrasse a disagio in un ruolo “di genere”. Eccleston ha comunque vinto numerosi premi per questa unica stagione, tra cui il National Television Award come miglior attore.

DECIMO DOTTORE: Il produttore esecutivo Russell T Davies era dunque riuscito a rianimare Doctor Who dopo un'assenza di 16 anni con il debutto di successo dell’episodio Rose nel 2005. Dopo l'annuncio della BBC di una seconda “nuova” stagione, Eccleston abbandonò la serie e fu sostituito da David Tennant. Il Decimo Dottore mostra un carattere allegro, loquace e impertinente, ma più volte fa emergere anche una vena vendicativa e spietata. Il suo forte senso di giustizia lo rende soggetto ad attacchi di rabbia quando si sente violato. Una grande costante di questo Dottore è poi il senso di colpa ed il rimorso per la perdita dei suoi nemici giurati. Il Decimo Dottore ha una lieve forma di balbuzie, e mescola frasi apparentemente senza senso con informazioni vitali, e spesso agisce in modo irregolare per cogliere i nemici alla sprovvista. Cambia rapidamente umore ed è incline a fare commenti inappropriati, che gli creano a volte imbarazzo. Un altro tema ricorrente nelle storie del Decimo Dottore è la sua intensa solitudine: descrive la capacità dei Signori del Tempo di vivere così a lungo come una maledizione, perché mentre i suoi compagni umani lo lasciano e alla fine muoiono, egli continua a vivere. Durante una conversazione con la sua nemesi, il Maestro, ammette che dopo la fine della Guerra del Tempo e la scomparsa degli altri Signori del Tempo, egli è rimasto completamente solo. Alla morte del Maestro, infatti, il Dottore piange disperato stringendo il suo corpo. Il Decimo Dottore è più estroverso e socievole del suo predecessore, e stabilisce rapidamente un rapporto più solido con gli amici e la famiglia di Rose Tyler di quanto avesse mai fatto nella sua precedente incarnazione. Egli è appassionato del genere umano ed in soggezione rispetto alla loro tenacia e curiosità, ma la sua fiducia nei terrestri diminuisce radicalmente nel corso delle serie. Tennant continua l'esplorazione degli aspetti romantici del Dottore: scambia effusioni con Rose che, al momento del loro addio in Doomsday, gli confessa di amarlo; il Dottore comincia a rispondere, ma riesce solo a dire il suo nome prima che la trasmissione venga interrotta, lasciandolo solo nel Tardis, in preda al pianto. Dopo di ciò, ogni volta che gli torna alla mente Rose, appare triste o pensieroso. Nella stagione 3, il Dottore scopre a poco a poco che la compagna di viaggio Martha Jones si è innamorata di lui. In seguito alle complicazioni con Martha (per cui incolpa se stesso), il Dottore sembra riluttante ad avere qualsiasi altra compagna potenzialmente innamorata. Il Decimo Dottore a volte indossa un paio di occhiali, come il Quinto Dottore, con cui condivide l’aspetto giovanile. Cambia facilmente il proprio accento e usa spesso il suo cacciavite sonico. Sono noti le sue frasi tormentone: “Allons-y” in francese, “Molto bene” in italiano e l’immancabile “Oh, yes!”. Fa precisi e continui riferimenti alla cultura popolare terrestre, da Kylie Minogue ad Harry Potter, dal Re Leone all’Arthur Dent di douglasiana memoria.

UNDICESIMO DOTTORE: L'Undicesimo Dottore, interpretato da Matt Smith a partire dal 2010, dopo le tre acclamate stagioni di Tennant,  è un giovane uomo esuberante e vivace, arrogante e vanitoso, che ha però un grande affetto per i suoi amici. Infantile, forse addirittura puerile, ha vissuto anche momenti in cui ha recuperato la sua maturità, fino a ritirarsi nella Londra vittoriana, dopo la perdita dei compagni di viaggio Amy Pond e Rory Williams, e divenire un uomo scontroso e solitario. A differenza dei suoi due predecessori più immediati, questo Dottore sembra ignorare i dettagli della cultura popolare umana, al di là di un paio di riferimenti alla letteratura classica, e spesso imbarazza i suoi compagni con i suoi tentativi di essere cool. Ha anche mostrato di ignorare dettagli della vita adulta, come la condivisione di un letto o il consumo di alcolici. È anche incapace di corrispondere a sentimenti romantici, agendo goffamente quando River Song, Amy, e Clara cercano di sedurlo; arriverà infine a comportarsi in modo più maturo in situazioni amorose. Quest’ultimo Dottore è stato, senza dubbio, l'incarnazione più manipolatrice e misteriosa, a parte forse il Settimo: ha infatti usato schemi sottili e quasi machiavellici al fine di superare in astuzia i suoi nemici. Dietro la facciata di allegra arroganza, egli si disprezza e spesso dimostra disgusto di sé per le cose che ha fatto durante la sua lunga vita. Benché abbia salvato molte vite, l’Undicesimo Dottore si rimprovera per averne rovinate molte altre. Ha spesso mostrato una rabbiosa curiosità volta a scoprire come si possano verificare situazioni apparentemente impossibili. Con l’abbandono di Matt Smith dopo lo Special dedicato al cinquantenario, si aprono molte possibilità sulla prossima incarnazione del Dottore: sarà giovane? Sarà cool? Sarà imbranato? Sarà malvagio?

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