Cineombrellone? No, grazie...


Nei giorni scorsi, è stata presentato Un'estate al mare dei Vanzina, con l'obiettivo di bissare il successo dei cinepanettoni nella stagione calda. Ma il sospetto è che ci sia un flop in arrivo...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Uno dei problemi della stampa cinematografica italiana è che, prima di fornire un'opinione, si fa tagliare una mano. Di fronte ad un'operazione come Un'estate al mare, verrebbe naturale prendere posizione, ma tutti sembrano volersi limitare a riportare le dichiarazioni di creatori e protagonisti. Eppure, che ci sia qualcosa che non va sembra evidente.

Intanto, la data di uscita, il 27 giugno. Spiacente, ma l'italiano medio si chiude al cinema a Natale quando fa freddo. L'idea che, invece di andare al mare (come farà), sceglierà di recarsi a vedere dei comici che stanno al mare, è più una preghiera che un discorso di marketing.

Poi, i registi, i fratelli Vanzina. Nell’ultimo decennio è veramente difficile trovare dei campioni di incassi tra le loro opere. I tentativi di fare cinema diverso (Quello che le ragazze non dicono, Il pranzo della domenica) sono passati pressoché inosservati. I sequel di alcune pellicole storiche degli anni settanta-ottanta (Febbre da cavallo – La mandrakata, Il ritorno del Monnezza, Eccezzziunale… veramente: capitolo secondo… me) hanno ottenuto risultati al di sotto delle aspettative, nonostante l’ampio pubblico di appassionati che aspettava con impazienza di rivedere questi personaggi culto. Il treno delle pellicole panettone lo hanno perso nel 2006, quando De Sica ha massacrato Olè con Massimo Boldi (che infatti nel 2007 ha anticipato l’uscita per evitare il confronto). Dei risultati dell’ultima loro fatica, 2061, meglio non parlare.
In realtà, l'impressione è che, non riuscendo più a tenere il passo dei successi di Natale di De Sica e Pieraccioni, i due si siano dovuti spostare in periodi (cinematograficamente parlando) meno caldi. Insomma, mi sembra che più che lo sforzo di allungare la stagione, ci sia quello di rendere mediaticamente interessante una realtà contingente (provate a convincere Aurelio De Laurentiis a far uscire una pellicola con De Sica a giugno e poi riparliamo di stagione estiva).

E poi, il cast. Che magari potrebbe andare benissimo per un cinepanettone, ma che in questa occasione ha un doppio svantaggio. Intanto, non c'è nessun nome che da solo porta la gente al cinema. Tuttavia, sono tutti personaggi e attori conosciuti dal grande pubblico (Enrico Brignano, Enzo Salvi, Biagio Izzo, Massimo Ceccherini, Lino Banfi, Gigi Proietti, Ezio Greggio, Anna Falchi, Alena Seredova e tanti altri), che comunque richiedono un cachet non indifferente. Penso per esempio ad un Ezio Greggio, i cui film da attore/regista sono stati visti da quattro gatti, ma che per la sola popolarità televisiva non può certo essere economico da avere in un film.

Tutto considerando, mi sembra una pellicola che non possa costare meno di 4-5 milioni di euro, mentre faticherà (e molto) a fare la stessa cifra (che comunque significherebbe, considerando le percentuali degli esercenti, un sonoro flop) in estate. Anche perché, se già stentano titoli come Transformers o I Fantastici quattro e Silver Surfer, che al di là dei giudizi estetici sono spettacolari e fatti apposta per il grande schermo, non si vede perché il pubblico italiano non possa aspettare l'uscita in dvd o in televisione di un prodotto che certo non perde molto se visto sul piccolo schermo. Quindi, in quel periodo è più probabile che i pochi coraggiosi frequentatori di sale (non arene) vadano a vedere il nuovo Shyamalan o L'incredibile Hulk, piuttosto che i Vanzina.

Insomma, vedremo come andrà questo Un'estate al mare. E se i prossimi cineombrelloni (voglio il copyright se la definizione prende piede) che la Medusa ha annunciato di avere in programma si faranno veramente...

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