Ci sono ancora cose che non sapevamo di Parasite

Di parasite si è detto di tutto in numerose interviste e dietro le quinte. Eppure Bong Joon-Ho continua a riservare aneddoti e soprese

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Di Parasite si è detto di tutto e di più. La sua tenuta nelle sale e nei discorsi dei cinefili è stata il simbolo della forza propulsiva delle intriganti vicende della famiglia Kim, rendendolo uno dei film più importanti della stagione precedente. Sarà interessante d'altro canto  vedere come invece il film riuscirà a influenzare il cinema a venire. Una cosa è certa: Parasite nasce da un insieme molto ben amalgamato di suggestioni, atmosfere e citazioni del cinema passato. Come da poco spiegato da Bong Joon-ho lo stile del film è stato fortemente influenzato da Mad Max: Fury Road, di cui il regista è un grandissimo ammiratore.  Ma non è tutto: il film è entrato a fare parte della prestigiosa collezione Home Video Criterion. L’edizione è accompagnata da un esclusivo commento audio in cui Bong Joon-ho ha ammesso di avere un solo rimpianto nella realizzazione del film: la scena dove Ki-woo scivola sullo sfondo candendo nella spazzatura. Un elemento di comicità slapstick troppo estremo rispetto all’atmosfera del momento.

I Pink Floyd in Parasite?

Ma non è tutto: nel commento audio il regista ha confermato che la compagnia di Mr. Park è chiamata Another Brick, proprio con riferimento al celebre brano dei Pink Floyd Another Brick in the Wall” di cui Bong era un grandissimo fan sin dalla sua giovinezza. Il gruppo l'ha fortemente. influenzato quando stava sviluppando coscienza politica e mentre stavano prendendo forma le sue convinzioni anti-establishment. Parasite

L’aspetto visivo

Visivamente Parasite è un film che lascia a bocca aperta per la sua complessità. Le due famiglie sono inquadrate in maniera radicalmente diversa. Sul set Bong Joon-ho ha diretto i Kim perché fossero spesso insieme all’interno dell’immagine. I Park invece sono isolati all’interno della propria inquadratura, raramente condividono lo spazio (immenso) della casa e dello schermo.  Anche la strana forma dei titoli di testa ha una ragione ben precisa: il simbolo della spirale nel font della scritta “Parasite” è stato scelto per richiamare l’idea di parassiti che si insinuano nelle pieghe dell’esistente. Un corpo estraneo che si fa spazio negli organi e nella carne. Gli storyboard del film sono stati curati al minimo dettaglio per avere chiare le azioni da fare una volta sul set.  Le tavole sono così ben realizzate da essere diventate anche una graphic novel. Tra i dettagli presenti nello storyboard vi è anche una pianificazione accurata del traffico nel quartiere della famiglia Kim. Bong ha scritto addirittura già in fase di Storyboard a quanti fotogrammi per secondo sarebbero dovuti andare gli slow motion.  La rara scena di sesso della carriera di Bong Joon-ho ha un’origine… olfattiva. Il regista ha spiegato che c’è una connessione tra la “voglia” di Mr Park e l’odore di spazzatura che sente: “l’odore di povertà gli ricorda i sedili posteriori della macchina e l’ha collegato al sesso che lui presume sia stato fatto dal precedente autista. È questa l’elaborazione della sua mente”.  Parasite

Che cosa dice Mrs. Park quando licenzia Moon-gwang?

L’addio alla domestica è uno dei punti centrali che innescano l’esplosione di trama. Ma noi spettatori non siamo partecipi di quel momento. Le inquadrature si soffermano su altro e ci lasciano in disparte rispetto agli avvenimenti. Nel commento audio di Parasite ci viene spiegato dal regista che Mrs. Park dice solamente “non ci serve più una domestica, farò da sola”.

Che cosa ne pensate degli aneddoti di Parasite? Fatecelo sapere nei commenti

Fonte: IndieWire

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