Chrono Tintin #5: Il loto blu
Ne Il loto blu, Tintin prosegue il suo viaggio in Oriente scampando agli attacchi della criminalità organizzata
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Quando Hergé annuncia di voler ambientare la quinta storia di Tintin in Cina, riceve una lettera che lo prega di non rappresentare il Paese e la popolazione secondo i pregiudizi e gli stereotipi con cui sono conosciuti nel mondo occidentale; per la prima volta l'autore comincia dunque a realizzare il fumetto soltanto dopo un accurato lavoro di documentazione che possa rendere giustizia alla società rappresentata tra le vignette.
Se la trama mescola intrighi e siparietti da vaudeville, come nelle primissime avventure di Tintin, Il loto blu ha il pregio di inserire la cronaca di fatti realmente avvenuti, facendo muovere il reporter sullo sfondo delle tensioni tra Cina e Giappone che porteranno poi alla Seconda Guerra Mondiale.
Il nome di questo personaggio tradisce l'omaggio che Hergé vuole fare al suo amico orientale conosciuto a Bruxelles, rappresentando un legame in grado di far superare i pregiudizi e le tensioni tra popoli differenti. L'importanza di questo volume per l'autore - sia a livello affettivo personale, sia in quanto tappa fondamentale della sua evoluzione stilistica - è sottolineata dal fatto che Hergé conserverà quasi tutte le tavole originali della storia, trattamento non replicato per nessun altro capitolo della serie.
CHRONO TINTIN:
Chrono Tintin #1: Tintin nel Paese dei Soviet