Chrono Tintin #24: Volo 714 destinazione Sidney

Tintin e compagni a bordo di un volo dirottato su un'isoletta del Pacifico dove avranno a che fare... con gli extraterrestri

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Volo 714 destinazione Sidney, copertina di HergéAll'inizio del ventiduesimo volume della celebre serie a fumetti creata da Hergé, Tintin, il Capitano Haddock, il Professor Girasole e Milou cercano di imbarcarsi sul Volo 714 destinazione Sidney; all'aeroporto incontrano però un pilota già conosciuto durante le vicende di Coke in stock e ora al servizio del miliardario Laszlo Carreidas. Il ricco imprenditore convince i protagonisti a unirsi a lui a bordo del suo jet privato, un prototipo ad alta velocità che durante il volo viene però dirottato e costretto a un atterraggio di fortuna su un'isoletta vulcanica nell'Oceano Pacifico.

La mente criminale dietro questo piano è Rastapopoulos (già incontrato sulle pagine di I sigari del faraone, Il loto blu e Il tesoro di Rackham il Rosso), intenzionato a rubare i soldi di Carreidas, che non si aspettava certo di ritrovarsi tra i piedi Tintin e compagni.

Per l'autore belga questa storia è l'occasione di tornare a raccontare un'avventura tradizionale, negli standard della collana, ma risulterà riuscita solo in parte; la trama ripropone infatti situazioni simili ad altre già viste e non sfrutta al meglio il cast; in particolare Haddock, che questa in occasione non dimostra il solito carisma. Da segnalare l'assenza dei fratelli Dupondt, la prima dal loro esordio sulla serie.

La storia nasce in realtà dalla volontà di Hergé di raccontare una vicenda paranormale con degli extraterrestri sulla falsariga di altre opere contemporanee da lui apprezzate. L'elemento alieno non viene però sfruttato a dovere e, pur regalando un suggestivo finale con tanto di amnesia collettiva, appare quasi un deus ex machina forzato per un lettore ignaro, quando in realtà è stata addirittura la scintilla da cui l'autore ha iniziato a sviluppare la trama.

Va detto che ci sono momenti memorabili, come il divertente interrogatorio a Carreidas, sottoposto al siero della verità, o l'esplorazione delle antiche rovine situate all'interno del vulcano (che ricordano Il tempio del sole, qui citato dagli stessi personaggi). La rappresentazione del jet nella prima parte del volume permette inoltre a Hergé di sfoggiare ancora una volta il suo perfezionismo maniacale nella riproduzione dei veicoli e della tecnologia, per il quale molto probabilmente avrà sottoposto i suoi assistenti a una lunga fase di studio del funzionamento e degli ingranaggi del velivolo.

CHRONO TINTIN:

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