Chrono Tintin #17: Uomini sulla Luna

Uomini sulla Luna porta Tintin sulla superficie del satellite: un'avventura sorprendente e con un finale adrenalinico

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Uomini sulla Luna, copertina di HergéProseguendo la vicenda iniziata con Obiettivo Luna, il diciassettesimo volume di Tintin porta nello spazio il gruppo di personaggi dopo i lunghi preparativi dell'episodio precedente.

Oltre alla squadra designata a raggiungere il satellite terrestre, a bordo del razzo sono rimasti - per un equivoco - anche i Dupondt, mettendo a rischio la scorta di ossigeno che era stata calcolata per quattro persone e un cane.

Ma la stiva nasconde un altro ospite a sorpresa: Boris Jorgen, già visto ne Lo scettro di Ottokar, che ha ordito un piano tenendo sotto il suo controllo lo scienziato Frank Wolff. Il Professor Girasole, qui più lucido e razionale che mai, è il vero timoniere dell'avventura dai toni più epici di tutta la serie, in grado di anticipare di oltre quindici anni la missione dell'Apollo 11, con immagini memorabili come le impronte sul suolo lunare o il "chiaro di Terra".

I Dupondt sono il consueto contrappunto comico, grazie anche alle persistenti conseguenze della sostanza assunta alla fine di Tintin nel Paese dell'oro nero. Ma i toni e le atmosfere di quest'albo sono particolarmente ricchi: com'è prevedibile, in Uomini sulla Luna il sense of wonder creato da Hergé raggiunge il suo apice con una rappresentazione convincente e incantevole dell'esplorazione lunare.

Ciò che risulta davvero sorprendente è però la fase conclusiva della storia, ricca di colpi scena e pathos, con l'angosciante ritorno verso la Terra, una vera e propria corsa contro il tempo in assenza di ossigeno. In questa cavalcata finale è il Professor Wollf a rubare la scena ai protagonisti: prima uccidendo Jorgen e poi sacrificandosi per il senso di colpa; l'omicidio e il suicidio sono due scene che avrebbero potuto facilmente essere rappresentate in modo sensazionale, ma l'autore le affronta in modo elegante e delicato, raccontando entrambe fuori dall'inquadratura.

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