Chrono Star Wars: Prigione ribelle, di Jason Aaron e Leinil Francis Yu
Il nostro esperto di Star Wars Fiorenzo Delle Rupi vi parla del terzo arco narrativo della serie Marvel, di Jason Aaron e Leinil Francis Yu
Prigione ribelle
Prigione ribelle vede Leia scortare la Dottoressa Aphra (fatta prigioniera alla fine del crossover Vader colpito) fino alla prigione in questione. Quella che inizialmente doveva essere una missione di scorta e di interrogatorio (la sfuggente Aphra, in quanto collaboratrice personale di Darth Vader, conosce molte informazioni riservate che farebbero gola ai Ribelli) diventa una lotta per la sopravvivenza quando nel carcere in questione esplode una rivolta capeggiata da una misteriosa figura.
Mentre avviene tutto ciò, la scena passa sporadicamente a una sottotrama dai toni più leggeri che vede Luke Skwyalker e Han Solo cimentarsi in una consegna di contrabbando nel tentativo di saldare almeno uno dei molti debiti che affliggono il contrabbandiere Corelliano.
Sebbene nelle scene d’azione che scandiscono la fuga di Leia, Sana e Aphra dalla prigione il ritmo sia serrato e la tensione alta, dando vita a un’intrigante "trhiller claustrofobico" e la lettura nel complesso possa comunque considerarsi piacevole e divertente, stavolta ci sono vari elementi che a mente fredda funzionano solo in parte.
Per prima cosa, l’arco narrativo segue direttamente gli eventi del crossover Vader colpito, e una delle poche conseguenze rilevanti del capitolo finale di quella storia era appunto la cattura di Aphra da parte dei Ribelli, che prometteva di essere una carta vincente o quanto meno una svolta significativa per la Ribellione. Le vicende di Prigione ribelle vanificano quello sviluppo nel giro di poche pagine, restituendo ad Aphra la libertà e chiudendo il bilancio di Vader colpito con un nulla di fatto completo.
Continua a faticare a trovare una sua identità Sana Starros, personaggio che potremmo definire “in cerca d’autore”, avendo fatto capolino fin dagli albori della serie ma non avendo trovato ancora occasione per brillare come protagonista o per lasciare il segno.
Infine, anche l’alternanza con la sottotrama di Luke e Han non aiuta. Probabilmente pensata per alleggerire quella che poteva apparire come una trama troppo cupa, e anche per non tenere fuori scena gli altri protagonisti della serie per un numero eccessivo di pagine, risulta molto estranea e scollegata alla trama principale, dando l’impressione di leggere due fumetti diversi e, in tutta onestà, di seguire una vicenda che grida “riempitivo” a ogni vignetta. Come si diceva agli esordi della serie, non si può distruggere una Morte Nera al mese, ma la necessità di vivere avventure larger than life non dovrebbe essere ignorata quando si gestiscono i personaggi cinematografici principali.
Non aiuta nemmeno l’ennesimo cambio di disegnatore, che vede Leinil Yu raccogliere il testimone di Mike Deodato Jr.. Il nuovo artista si sforza di rendere al meglio le atmosfere claustrofobiche e opprimenti del carcere, ma questo, unito alle chine e alle colorazioni pesanti e a un tratto eccessivamente asciutto ed essenziale, rende la storia difficoltosa e spiacevole da seguire.
La trama di Prigione ribelle funziona a singhiozzo: i momenti che vedono Leia confermare le sue doti di comando e la sua volontà ferrea sono i benvenuti, ma l’intera vicenda della rivolta carceraria risulta artificiosa e poco interessante, in parte anche a causa dei comprimari, per lo più “carne da cannone” destinata a uscire di scena nell’arco del ciclo stesso e a non bucare la tavola con figure, battute o momenti memorabili.
Lato Chiaro
I tumulti della prigione e la lotta per la sopravvivenza delle tre eroine coinvolte nel caos dilagante ci raccontano una storia cupa, violenta e serrata, che a modo suo riesce a essere avvincente e trova lo spazio per un minimo di approfondimento dei protagonisti
Lato Oscuro
Vari problemi di trama: la vanificazione degli eventi di Vader colpito, la sensazione di essersi smarriti in trame troppo contingenti e la linea più leggera affidata alla sottotrama di Luke e Han, eccessivamente marginale.
Giudizio finale
Un arco narrativo con alti e bassi, che offre comunque materiale interessante da leggere, ma che segna il primo passo falso significativo di Star Wars. C’è un calo rispetto alle storie precedenti là dove sarebbe stato opportuno alzare la posta e far volare la storia più in alto.
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Storia: Jason Aaron
Disegni: Leinil Francis Yu
Prima edizione originale: Star Wars #16/19 (Marvel Comics, febbraio-maggio 2016)
Ultima edizione italiana: Star Wars Omnibus di Jason Aaron (Panini Comics, novembre 2019)
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