Chrono Star Wars: L'Impero a pezzi, di Greg Rucka e Marco Checchetto
L'esperto di Star Wars Fiorenzo Delle Rupi vi parla della miniserie Star Wars: Shattered Empire, di Greg Rucka e Marco Checchetto
Il vecchio universo Legends era appena spazzato via, e con esso se n’era andata tutta la visione e la politica che aveva definito gli anni successivi a Il ritorno dello Jedi, raccontati con dovizia di particolari ma forse senza troppa coerenza dalla marea di vecchie pubblicazioni uscite accumulatesi negli ultimi trent’anni.
Star Wars: L'Impero a pezzi
All’esordio, la miniserie lasciò un sapore dolceamaro in bocca: del quadro globale politico e bellico della galassia si intuiva ben poco, se non quella che era un’inevitabile prosecuzione delle ostilità con le forze Imperiali ancora in campo. La stessa struttura della miniserie era marcatamente episodica e seguiva due membri dell’Alleanza Ribelle, Kez Dameron e Shara Bey (rispettivamente in forza alle truppe terrestri e alla Squadriglia Verde di caccia Ala-A) nelle battaglie successive a quella di Endor. Privilegiando soprattutto il punto di vista di Shara, gli episodi vedevano il protagonista di turno collaborare con uno degli eroi più celebri dell’Alleanza (Han, Leia e Luke) in una delle suddette schermaglie.
Il tempo è stato generoso con L’Impero a pezzi. Ad anni di distanza e a operazione sequel conclusa, dopo che molti altri prodotti visivi e cartacei hanno riempito buona parte del gap che separava le due trilogie cinematografiche, è piacevole riscoprire che la miniserie piantava con sapienza i semi di quello che sarebbe stato il futuro della saga, specialmente dal punto di vista Imperiale: la comparsa dei droidi Sentinella che trasmettono il volere del “defunto” Imperatore e la famigerata Operazione Cenere, che si sarebbe fatta strada fino alle vicende di Mandalorian e avrebbe posto le basi per il Primo Ordine nonché l’Ordine Finale partono da qui.
Più curiosamente, la storia di Kez e Shara ha anche il tacito ma ovvio merito di dare un’origine e dei natali “nobili” al futuro protagonista Poe Dameron e anzi, a distanza di anni, risulta più generosa di quanto lo siano state le pellicole cinematografiche, regalando al pilota della Resistenza una discendenza di tutto rispetto che mette radici nell’Alleanza Ribelle stessa e che meglio si confà al personaggio dei bislacchi trascorsi da contrabbandiere che gli saranno attaccati addosso quasi come ripensamento nell’episodio cinematografico finale; ad amara conferma che l’universo cartaceo sembra voler fare le cose per bene, ma deve fare un passo indietro quando l’autore dell’opera visiva di turno la pensa diversamente.
Menzione d’onore anche per come vengono trattati i protagonisti classici: se è vero che le “canaglie” del team (Han, Lando e Chewbacca) hanno poco spazio per fare più del minimo sindacale (ma del resto questa non è la loro storia), Rucka riesce a regalare nella mini-avventura dedicata a Leia più spessore di quanto avesse fatto Mark Waid nella miniserie a fumetti a lei dedicata, e ci offre un Luke potente e inarrestabile nell’episodio finale della serie che precede e preannuncia con diversi anni di anticipo la presenza salvifica e sconvolgente che conosceremo in Mandalorian.
In breve, L’Impero a pezzi non sarà una pietra miliare della narrativa starwarsiana, ma offre una serie di avventure diligentemente narrate e splendidamente illustrate che hanno retto al trascorrere degli anni.
Lato chiaro
Eroi della Ribellione ottimamente resi, storia dei due protagonisti lineare ma piacevole, intrigante spaccato sullo status quo dell’Impero nei giorni immediatamente successivi a Endor. Disegni di Marco Checchetto in vero stato di grazia.
Lato oscuro
Qua e là si avverte il fastidio di perdersi in vicende troppo contingenti ed è difficile cogliere quale sarà la direzione della storia galattica tra quanto viene narrato. Per i più pignoli può essere fonte di rammarico l’alternanza degli stili dei disegnatori tra un episodio e l’altro, anche se è evidente e da lodare lo sforzo per mantenere una coerenza di stile in tutta la storia.
Giudizio finale
Una storia che ironicamente si fa valere più come storia indipendente che come tassello della costruzione dell’universo post-Episodio VI. Trama che valorizza più i protagonisti Shara e Kez che non la narrazione a grandi linee degli eventi galattici, e che forse mal si concilia con il titolo e il progetto di appartenenza, ma che ha una sua validità. I disegni di Checchetto lasciano il lettore desideroso di un suo ritorno sulle vicende stellari, che avverrà con più di un progetto.
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Storia: Greg Rucka
Disegni: Marco Checchetto, Emilio Laiso, Angel Unzueta
Prima edizione originale: Journey to Star Wars: The Force Awakens – Shattered Empire #1/4 (Marvel Comics, settembre – ottobre 2015)
Ultima edizione italiana: Star Wars: L'Impero a pezzi – Edizione Deluxe (Panini Comics, aprile 2016)
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