Chrono Star Wars: Han Solo, di Marjorie Liu e Mark Brooks

L'esperto di Star Wars Fiorenzo Delle Rupi vi parla della miniserie Han Solo, di Marjorie Liu e Mark Brooks

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Dopo Leia, Lando e Chewbacca (e dando per "assegnati" Luke Skywalker e Darth Vader alle rispettive serie regolari), l’ultimo dei protagonisti che attendeva una miniserie personale era il contrabbandiere Corelliano per eccellenza, Han Solo. La Marvel colma questa lacuna affidando la storia che lo riguarda ai testi di Marjorie Liu e alle matite di Mark Brooks.

Ancora una volta la finestra temporale di ambientazione del racconto è l’intervallo tra Episodio IV ed Episodio V, il più fertile e ricco di potenziale, nonché il più “libero” dal punto di vista della trama. Nel caso di Han, il periodo più fluido e instabile della sua poliedrica carriera: è tornato nel momento cruciale per salvare la Ribellione dalla Morte Nera, ma "minaccia" di andarsene di nuovo, in bilico tra la realtà idealistica appena scoperta dell’Alleanza Ribelle e dei suoi nuovi compagni di avventure e il richiamo della maggiore libertà, sia fisica che morale, che il mondo del crimine e le attività di contrabbando esercitano su di lui.

Han Solo

Han Solo, anteprima 01

Tale dualismo si incarna in modo plateale nell’elemento portante della miniserie, la Corsa del Vuoto del Dragone, rinomata e favoleggiata corsa spaziale a cui partecipa il fior fiore dei piloti galattici e che da un lato promette a Han "fortuna e gloria", e dall’altro lo vede partecipare con un doppio fine, una missione di spionaggio per conto della Ribellione (e di Leia) che farà uso dei mondi toccati dalla corsa per uno scambio di informazioni segrete cruciali. In essenza, un Fast and Furious in salsa spaziale, con tutti gli imprevisti, gli inseguimenti movimentati e i colpi di scena a cui il filone ci ha abituati.

La cornice che fa da filo portante alla storia è entusiasmante e coinvolgente quanto basta: lo stesso concetto di corsa spaziale rievoca temi e leggende legate al "più veloce pezzo di ferraglia di tutta la galassia" e ha il sapore della "rotta di Kessel fatta in meno di dodici parsec", e non è certo l’unico elemento tradizionale che fa capolino dalle pagine dell’avventura spaziale. Anzi, potremmo dire che la storia è una checklist ponderata ed esaustiva di tutto ciò che è Han Solo e fa di lui il personaggio amato che conosciamo: la salda amicizia con Chewbacca condita dai vivaci scambi di battute, il rapporto burrascoso di passione e rivalità con Leia, la scorza dura del criminale che nasconde un cuore d’oro, il Falcon che minaccia di cadere a pezzi ma all’ultimo momento si rivela risolutivo, gli Imperiali beffati agendo fuori dagli schemi... c’è veramente tutto!

Han Solo, anteprima 02

Questo è sia un bene che un male. È un bene perché si crea per il lettore una comfort zone in cui sa quello che troverà ed è anche giusto che Han Solo ci accompagni in un’avventura di taglio tradizionale dove non c’è troppo da pensare e c’è solo da correre, sfuggire agli Imperiali, battere in astuzia i concorrenti rivali e godersi un po’ di sano swashbuckling in variante spaziale. È un male perché tutto si svolge un po’ troppo come da copione, e sia il finale della storia che la risoluzione della corsa si concludono nel più classico e immaginabile dei modi. Manca quel guizzo che caratterizza la parallela avventura di Lando Calrissian e che ci lascia con l’impressione di essere entrati per la prima volta nella testa del personaggio e di averne saputo di più su di lui. L'Han che lasciamo alla fine è essenzialmente lo stesso che incontriamo all’inizio. A ogni lettore decidere se questo sia un bene o un male.

C’è però un valore aggiunto che fa guadagnare non pochi punti alla storia e sono i disegni di Mark Brooks. Un Brooks in uno stato di grazia coglie alla perfezione le fattezze dei personaggi, li fa “recitare” con espressioni e pose totalmente coerenti con quelle degli attori che li interpretano sul grande schermo e sa rendere cineticamente l’ebbrezza della corsa e l’esotismo dei mondi alieni toccati come pochi altri disegnatori starwarsiani. Vivere quest’avventura a bordo del Millennium Falcon vale la pena anche per la splendida esperienza visiva che il fumetto regale.

han solo mark brooks

Lato Chiaro

Personaggi coerenti, storia ben ritmata e ottime scene d’azione, disegni tra i migliori che un fumetto starwarsiano possa vantare.

Lato Oscuro

Trama prevedibile, abbondante uso di cliché, approfondimento del protagonista limitato. Non ci si annoia, ma forse si poteva fare di più.

Giudizio finale

Per chi ama lo Star Wars "semplice", ricco di azione, combattimenti, scene movimentate e mirabolanti inseguimenti, c’è poco che vada al di sopra di Han Solo. Una miniserie tradizionale che diverte, appaga e lascia un buon sapore, anche se a tale scopo forse osa poco e corre su binari già visti: il lettore ne esce divertito, ma non sorpreso.

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Storia: Marjorie Liu

Disegni: Mark Brooks

Prima edizione originale: Star Wars: Han Solo #1/5 (Marvel Comics, agosto 2016 - gennaio 2017)

Ultima edizione italiana: Star Wars: Han Solo (Panini Comics, marzo 2018)

Han Solo, copertina di Mike Allred

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