Chrono Star Wars: Darth Maul, di Cullen Bunn e Luke Ross

Il nostro esperto di Star Wars Fiorenzo Delle Rupi vi parla della miniserie Darth Maul, scritta da Cullen Bunn e disegnata da Luke Ross

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Dopo l’incursione negli anni di addestramento di Obi-Wan e Anakin, la miniserie dedicata a Darth Maul è la seconda incursione che i fumetti di Star Wars della Marvel dedicano all’epoca dei prequel. Come già accadeva nella succitata miniserie, il team creativo composto Cullen Bunn e Luke Ross mette in scena una storia dalle tinte fosche e dalle atmosfere sinistre, e non potrebbe essere altrimenti, considerato che il protagonista è il Signore dei Sith sotto molti aspetti più iconico e memorabile dei prequel.

Al di là dei toni scelti, dettati innegabilmente dalla natura del protagonista, prosegue la scelta dei narratori Marvel di concentrarsi sugli aspetti più cupi e adulti dell’ambientazione Repubblicana, tenendosi alla larga dalle atmosfere più stravaganti o discusse delle corrispondenti pellicole cinematografiche.

Darth Maul

Darth Maul #3, copertina di Rafael Albuquerque

Siamo negli anni che precedono gli eventi di Episodio I e l’esistenza – o meglio la sopravvivenza – dei Sith è un segreto che la galassia deve ancora scoprire. Darth Sidious muove le sue pedine in attesa di iniziare il grande gioco politico a cui assisteremo nei film e non ha difficoltà a esercitare la pazienza e a giocare una partita nei tempi lunghi. Non si può dire altrettanto del suo apprendista, che ha difficoltà a trattenersi e scalpita nell’attesa di poter dare il via ufficialmente allo sterminio degli odiati Jedi.

Gli si presenta l’occasione per farlo quando un gruppo di criminali dell’Orlo Esterno annuncia di avere preso in ostaggio una Jedi, la Padawan Eldra Kaitis. Lontana dal resto dell’ordine e da un soccorso rapido, è un soggetto su cui Maul potrebbe sfogare la sua sete di vendetta senza timore di ripercussioni, e così – contravvenendo agli ordini del suo maestro, vale la pena di sottolinearlo – si mette in viaggio per reclamare la sua prima vittima Jedi.

La trama si dipana in modo relativamente lineare e scorrevole e vede Maul farsi strada attraverso i vari scenari del mondo del crimine starwarsiano, inclusa l’immancabile Nar Shaddaa, per seguire la pista che lo condurrà alla Padawan prigioniera. A movimentare il gioco e a evitare che la trama si concentri esclusivamente sulla figura del Sith solitario, Bunn schiera in campo anche alcune figure celebri dell’epoca prequel, le canaglie Aurra Sing e Cad Bane che hanno l’utile compito di smuovere le acque e di rendere la narrazione più imprevista e meno monotematica.

[caption id="attachment_138920" align="alignleft" width="196"]Darth Maul #2, copertina di Raphael Albuquerque Darth Maul #2, copertina di Raphael Albuquerque[/caption]

I punti più validi di Maul sono essenzialmente due. Il primo è la serie dei flashback che ci lasciano intravvedere parte del suo addestramento sotto Palpatine, veri e propri scenari dell’orrore che approfondiscono la figura a volte monocorde dello Zabrak Sith, mostrandoci come sia innegabilmente un carnefice, ma anche una vittima dei crudeli insegnamenti del lato oscuro. Il secondo va in scena nella parte finale della miniserie, quando Maul ed Eldra si ritrovano faccia a faccia. La contrapposizione tra le due figure è ben giocata, e se da un lato i duellanti rappresentano sotto molti aspetti le figure archetipali dei rispettivi ordini, ben più interessanti sono le “impurità” che ognuno dei due percepisce nell’altro, con Maul che stuzzica la giovane Padawan facendo leva sulla rabbia che cova sotto le ceneri e la sua riluttanza a obbedire agli ordini, ed lei che tocca le ferite aperte di lui, portando alla luce i dubbi, le paure e le debolezze, ma più precisamente sarebbe opportuno dire l’umanità, che nonostante tutto ancora persiste sotto il fiume dell’odio.

Darth Maul #1, anteprima 04

Ed è sulla vacuità dell’odio in questione che si chiude la vicenda, con Maul che riesce a reclamare la vita della sua antagonista, ma che non trova né piacere né appagamento nel farlo, e che deve affidarsi alla labile promessa di Sidious di poter colmare il vuoto che lo attanaglia con ulteriori uccisioni.

Pur non rivelando verità epocali e nascoste sulla figura del Sith, anzi fornendoci soprattutto conferme sulla sua natura, Bunn fa un buon lavoro nell’esplorare il labirinto contorto della sua mente e mostrandoci cosa cova sotto la cenere di un personaggio che sul grande schermo, per quanto carismatico, restava essenzialmente un enigma taciturno.

Buona anche la prestazione di Ross alle matite, anche se forse le scadenze di consegna sono colpevoli di qualche tavola dove un po’ di dettagli e di rifiniture in più non avrebbero guastato. Pollice alto soprattutto per le colorazioni di Nolan Woodard, che giocano sapientemente sulle mille sfumature di rosso e nero, i colori simbolo del personaggio, che spesso avvolgono anche l’ambiente in cui si muove.

Darth Maul #1, anteprima 01

Lato Chiaro

Buona l’introspezione del personaggio e il viaggio nella sua psicologia e nel suo passato. Notevole anche come, nonostante l’evidente imparità di potenza, Bunn riesca a rendere avvincente il faccia a faccia tra l’apprendista Sith e l’apprendista Jedi.

Lato Oscuro

Trama lineare, ma a tratti prevedibile (le scie di sangue lasciate da Maul dopo un po’ iniziano a essere telegrafate e ripetitive), e lo stesso vale per l’ovvia conclusione della storia. Tavole discrete, con qualche picco di valore, ma anche qualche defaillance.

Giudizio finale

Solida e tradizionale storia dove i temi dei Sith e del lato oscuro la fanno da padrona. Maul ne guadagna in profondità e spessore, ma agli scontri e alle vicende manca un guizzo di imprevedibilità o un colpo di scena incisivo.

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Storia: Cullen Bunn

Disegni: Luke Ross

Prima edizione originale: Star Wars: Darth Maul #1/5 (Marvel Comics, febbraio - luglio 2017)

Ultima edizione italiana: Star Wars Epic: Darth Maul (Panini Comics, giugno 2021)

Star Wars Epic: Darth Maul, copertina

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