Chrono Rat-Man #106: Il prigioniero!

Per la rubrica Chrono Rat-Man abbiamo analizzato la storia Il prigioniero!, nella quale Valker va alla ricerca dei ricordi di Deboroh

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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È buffo pensare che Il prigioniero! sia il primo capitolo di un arco narrativo concepito da Leo Ortolani per essere una storia "facile", ma che si rivelerà uno degli esperimenti più atipici e coraggiosi della saga di Rat-Man. Dopo l'ambiziosa quadrilogia dei Sacrificabili, l'autore voleva dedicarsi a qualcosa di meno impegnativo e pensò di ripescare alcune delle numerose sequenze e gag che aveva dovuto scartare in passato per problemi di spazio. Per evitare che questa operazione non si riveli un esplicito clip show cartaceo è necessario uno stratagemma in grado di mascherarne le intenzioni iniziali; uno scenario post-apocalittico è di sicuro una degli ultimi espedienti narrativi che ci si potrebbe aspettare come raccordo tra una manciata di battute.

Janus Valker si aggira per una landa desolata, tra edifici in rovina e cadaveri abbandonati, cercando di sfuggire al Guardiano. Il suo obiettivo sono i frammenti della memoria di Rat-Man, sotto forma di strisce a fumetti oppure addirittura - preziossime - intere sequenze di più pagine. In questo modo Ortolani riesce effettivamente a riproporre scene provenienti dall'intera cronologia del supereroe in calzamaglia gialla (in alcuni casi possiamo anche intuire la loro collocazione temporale), trasformando questi ricordi in una moneta di valore in questo mondo distopico. L'ex-scienziato del laboratorio Altrove, che ha privato a lungo Deboroh della sua memoria, ora si ritrova a vagabondare per ricostruirla, così da sopravvivere; il perché questo avvenga e come si sia arrivati a questa situazione è ancora un mistero, la cui soluzione è chiaramente demandata ai prossimi capitoli.

Per evidenziare lo stacco tra i fumetti "recuperati" (ovvero i ricordi di Rat-Man) e il presente di Valker, quest'ultimo è stato disegnato con una semplice biro nera; è una tecnica che l'autore aveva già utilizzato per La storia finita!, ma qui si rivela ancora più appropriata, visto che lo stile grezzo e i contorni meno definiti contribuiscono a tratteggiare un'atmosfera sporca, proprio come il paesaggio per il quale si aggira il protagonista.

Rat-Man Gigante 71, copertina di Leo Ortolani

CHRONO RAT-MAN:

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