Chrono PK #55: Trip's Strip
Volete rivedere quando il figlio del Razziatore voleva diventare un supereroe? Ripassiamo insieme le Trip's Strip!
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
L'origine "artigianale" del fumetto è sottolineata dal fondale a quadretti che simula il quaderno sul quale idealmente Trip disegna le sue storie, dialogando (o meglio, bisticciando) col suo alter-ego cartaceo attraverso il riquadro della didascalia. Si tratta di un episodio autoconclusivo abbastanza divertente, ma che è reso ancor più simpatico dalla presenza di un TB Files sul crono-eroe e un TB Project sulla sua base segreta che vogliono emulare i contenuti speciali pubblicati in coda alle storie di PK.
Sei mesi dopo il breve racconto autoconclusivo, i due autori tornano a collaborare per trasformare Trip's Strip in una miniserie creando tre episodi aggiuntivi, che però non hanno la stessa qualità del primo racconto, ma bensì un potenziale comico che va scemando di episodio in episodio.
Un'Ameba sul Collo porta Timeboy ad affrontare un'ameba gigante che si innamora dell'eroe, che però riuscirà viaggiando nel tempo a evitare la nascita della mostruosa creatura; modificando la linea temporale si ritrova però sposato con la sua odiosa compagna di bianco, un finale che Trip ritiene ancora peggio... ma è davvero così? La conclusione contiene, a modo suo, un pizzico di romanticismo che ci mostra come possa battere un cuore anche dentro il petto di una peste.
Un'Ego in un Pagliaio invece ripropone una situazione già vista in Arriva Trip!: il marmocchio viaggiatore nel tempo combina un crono-pasticcio e si ritrova, anche nella sua veste di supereroe, a doversi confrontare con più versioni di sé stesso, in una situazione che va ben al di là del paradosso temporale...
La miniserie si conclude in modo fin troppo debole con Quell'Io non è il Mio, nel quale Trip incontra una futura versione di sé stesso in cui è diventato un Tempoliziotto e ha catturato suo padre, lasciando spazio anche alla comparsa di strambe versioni alternative dei personaggi che ben conosciamo, come lo Strazziatore.
Trip's Strip non entusiasma quindi per i soggetti e le sceneggiature, non abbastanza comiche per riuscire a strappare le risate che si prefiggerebbe, ma che riesce a salvarsi soprattutto grazie all'apporto grafico della Ziche, oltre al piacere intrinseco nel riportare in scena un personaggio marginale visto troppo poco, ma che nonostante questo è riuscito a imprimersi nella memoria dei fan.