Chrono PK #73: Duckmall
Lo speciale estivo 2001 ci fa curiosare dentro al Duckmall Center e alle numerose avventure che possono svolgersi dentro il centro commerciale...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
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Continua (e si conclude) la tradizione dell'appuntamento estivo di PK, anche dopo il passaggio da PKNA a PK2. Purtroppo Duckmall è lo speciale meno soddisfacente della saga, con un paio di pagine introduttive e conclusive che incorniciano quello che è il filo conduttore dell'albo: il centro commerciale di Paperopoli, posto di lavoro di Paperino, è lo scenario di sette piccole avventure vissute dai diversi personaggi della serie.
Io, Robyonte parte da un presupposto poco credibile, anche per storie disneyane rivolte a un target più giovane: Paperino è costretto a fingersi un giocattolo per compiacere il figlio di una ricca famiglia, infilandosi in situazioni improbabili che danno vita a equivoci abbastanza forzate. Il soggetto di Augusto Macchetto lascia a desiderare, ma Alessandro Pastrovicchio riesce a realizzare tavole piacevoli.
Anche Nei Panni Sbagliati parte da un'idea umoristica surreale, con le guardie del Duckmall Center costrette a lavorare in borghese visto che la lavanderia tarda a consegnare le loro divise da lavoro; i clienti del centro commerciale sembrano però non riconoscere alcuna autorità in qualcuno che lavora senza una divisa ufficiale... La sceneggiatura di Davide Catenacci e Stefano Petruccelli non si può dire riuscita, così come i discutibili disegni di Marco Gervasio.
Il Piatto del Giorno ha gli stessi toni leggeri, ma Francesco Artibani imbastisce una trama più intrigante, nella quale Angus Fangus e Mike Morrighan si sfidano alla ricerca di uno scoop nei locali di un fast food, con un simpatico ribaltamento finale. Lorenzo Pastrovicchio disegna una Lyla grottesca ma riesce comunque a sostenere una storia brillante, nonostante il suo stile sia più adatto alle scene action, qui assenti.
La perla dell'albo è Qualcosa che Manca, racconto introspettivo di Bruno Enna che ci mostra una Lyla alla ricerca della sua identità ora che è consapevole di non poter più tornare nel 23° secolo. Si tratta dell'episodio più profondo ed emozionante dell'albo, e proprio grazie a questo approccio più maturo si distingue qualitativamente dagli altri racconti, risultando quasi fuori luogo per la sua natura poetica. La droide è ancor più interessante grazie alle matite di Claudio Sciarrone, il miglior interprete del personaggio di sempre.
Circuito Chiuso ha per protagonisti Rupert e Stella, che vedono interrompere la loro eterna soap da un misterioso individuo, e voci fuori campo che commentano gli eventi... Gaja Arrighini sembra voler ricalcare il meccanismo narrativo di Motore/Azione, sensazione accentuata anche dalla scelta come disegnatrice di Silvia Ziche.
Al centro di Un Gioco da Ragazzi c'è un Everett Ducklair in cerca di un pupazzo di Waldo per fini diplomatici, ma la giornata di shopping è l'occasione per mostrare ulteriormente le capacità manipolatorie del miliardario. Buoni i testi di Stefano Ambrosio, altalenanti i disegni di Roberta Migheli. Chiude l'albo
Kid's Corner, in cui Paperino salva un suo giovane fan che cercherà di sostenerlo durante un combattimento nei panni di Paperinik; uno spunto già visto ma che dà l'occasione di vedere in azione il papero mascherato, finora sempre in borghese. La storia di Gianfranco Cordara fa sorridere, ma a salvarla veramente sono le tavole di Corrado Mastanuono.
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Io, Robyonte parte da un presupposto poco credibile, anche per storie disneyane rivolte a un target più giovane: Paperino è costretto a fingersi un giocattolo per compiacere il figlio di una ricca famiglia, infilandosi in situazioni improbabili che danno vita a equivoci abbastanza forzate. Il soggetto di Augusto Macchetto lascia a desiderare, ma Alessandro Pastrovicchio riesce a realizzare tavole piacevoli.
Anche Nei Panni Sbagliati parte da un'idea umoristica surreale, con le guardie del Duckmall Center costrette a lavorare in borghese visto che la lavanderia tarda a consegnare le loro divise da lavoro; i clienti del centro commerciale sembrano però non riconoscere alcuna autorità in qualcuno che lavora senza una divisa ufficiale... La sceneggiatura di Davide Catenacci e Stefano Petruccelli non si può dire riuscita, così come i discutibili disegni di Marco Gervasio.
Il Piatto del Giorno ha gli stessi toni leggeri, ma Francesco Artibani imbastisce una trama più intrigante, nella quale Angus Fangus e Mike Morrighan si sfidano alla ricerca di uno scoop nei locali di un fast food, con un simpatico ribaltamento finale. Lorenzo Pastrovicchio disegna una Lyla grottesca ma riesce comunque a sostenere una storia brillante, nonostante il suo stile sia più adatto alle scene action, qui assenti.
La perla dell'albo è Qualcosa che Manca, racconto introspettivo di Bruno Enna che ci mostra una Lyla alla ricerca della sua identità ora che è consapevole di non poter più tornare nel 23° secolo. Si tratta dell'episodio più profondo ed emozionante dell'albo, e proprio grazie a questo approccio più maturo si distingue qualitativamente dagli altri racconti, risultando quasi fuori luogo per la sua natura poetica. La droide è ancor più interessante grazie alle matite di Claudio Sciarrone, il miglior interprete del personaggio di sempre.
Circuito Chiuso ha per protagonisti Rupert e Stella, che vedono interrompere la loro eterna soap da un misterioso individuo, e voci fuori campo che commentano gli eventi... Gaja Arrighini sembra voler ricalcare il meccanismo narrativo di Motore/Azione, sensazione accentuata anche dalla scelta come disegnatrice di Silvia Ziche.
Al centro di Un Gioco da Ragazzi c'è un Everett Ducklair in cerca di un pupazzo di Waldo per fini diplomatici, ma la giornata di shopping è l'occasione per mostrare ulteriormente le capacità manipolatorie del miliardario. Buoni i testi di Stefano Ambrosio, altalenanti i disegni di Roberta Migheli. Chiude l'albo
Kid's Corner, in cui Paperino salva un suo giovane fan che cercherà di sostenerlo durante un combattimento nei panni di Paperinik; uno spunto già visto ma che dà l'occasione di vedere in azione il papero mascherato, finora sempre in borghese. La storia di Gianfranco Cordara fa sorridere, ma a salvarla veramente sono le tavole di Corrado Mastanuono.