Chrono PK #72: Ancora un Giorno

Il barbone Hobey ha perso ormai ogni possibilità, ma forse per lei c'è Ancora un Giorno che valga la pena essere vissuto...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Non è ben chiaro perché sulla copertina di Ancora un Giorno Paperinik precipiti nel vuoto mentre Fitzroy se la ride sulla cima di un palazzo. Forse un errore di comunicazione tra copertinista e sceneggiatore, perché la posizione di Fitzroy doveva essere occupata da Hobey, il barbone al servizio di Profunda, vero protagonista di questo episodio.
Il senzatetto, che in un flashback scopriamo essere stato un abile creativo licenziato senza motivo, dopo essere stato sotto il controllo mentale di Korinna sembra soffrire di qualche effetto collaterale: avvicinandosi alle antenne installate da Everett Ducklair, Hobey infatti scopre di sentire i pensieri delle persone, pur non volendolo. Questo potere indesiderato mette però il barbone nella condizione di vendicarsi delle ingiustizie subite, approfittando di questa situazione per ricattare il corrotto governatore della Calisota; Hobey capisce che le antenne possono dargli un potere in grado di migliorare la sua condizione economica, ma Paperinik e una folla inferocita (mossa da una propaganda anti-antenne portata avanti da Angus Fangus) vogliono distruggere gli apparecchi costruiti da Everett per espandere il suo potere telepatico.
Augusto Macchetto riesce a raccontare una storia incentrata su un'inusuale tematica socio-economica, sorprendente anche per il finale: Everett dimostra di saper manipolare la comunità paperopolese, smantellando le antenne solo per far credere ai cittadini di soddisfare il loro desiderio, quando in realtà continua a operare segretamente la sua psico-ricerca di Korinna. Le tavole di Sergio Cabella riescono a rendere interessante una delle vicende meno dinamiche della saga, anche se i disegni sono troppo semplici e i volti dei personaggi umani lasciano spesso a desiderare.

PK2 continua a lasciare il papero mascherato in secondo piano, con una storia che ha per protagonista Hobey e nella quale il supereroe si limita a intervenire nel finale per uno scontro, il cui ruolo però non è fondamentale e sembra solo un forzato espediente per restituire a Paperinik il suo ruolo.
Anche se in disparte, il titolare della testata scopre che Lyo in passato è stato l'assistente di Astrongman, un supereroe degli anni '50; questo gli permette di ricevere dal guardiano alcune apparecchiature d'annata che possono comunque essere d'aiuto, in assenza degli armamenti che gli forniva Uno... Ma forse Lyo è stato qualcosa di più di "un assistente"? Magari ha indossato lui stesso una maschera da supereroe, ma l'interruzione di PK2 ha impedito di conoscere eventuali retroscena del personaggio.
Paperino invece continua a trovarsi in situazioni equivoche con Stella Nice, proseguendo un equivoco da soap per teenager un po' forzato e abbastanza fuori luogo in questa serie. Lyla nel frattempo è stata nominata la tutrice di Juniper, per far ambientare la ragazza a Paperopoli evitando che si trovi ancora in situazioni pericolose; questo nuovo ruolo è un altro motivo che giustifica il ritorno nel 21° secolo della droide, visto che Everett desidera di certo affidare la figlia a qualcuno immune ai suoi poteri mentali.

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