Chrono PK #56: Tempo al Tempo

PK è bloccato nel 23° secolo e per tornare nella sua epoca dovrà solo dare... Tempo al Tempo!

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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La conclusione di Paperinik New Adventures è ormai all'orizzonte, mancano pochi mesi alla chiusura della testata e tutte le sottotrame hanno avuto un'apparente conclusione epica. O almeno così sembra. Infatti, nonostante si fosse già respirata l'atmosfera del congedo, il PkTeam organizza un epilogo definitivo per tutti i personaggi, i mondi e gli avversari che Pikappa ha incontrato sul suo cammino e che non troveranno spazio sulle pagine di PK2. Il primo addio si rivolge al filone dei viaggi temporali, con una storia che fa incontrare la maggior parte del cast incontrato in passato nel 23° secolo: l'incombente microcontrazione temporale ha bloccato definitivamente i viaggi nel tempo, danneggiando irrimediabilmente l'Organizzazione che ne approfittava per compiere i propri loschi traffici. Pk e Lyla sono chiamati per quella che sarà la loro ultima missione, nel tentativo di impedire che l'Organizzazione metta le mani su un prezioso apparecchio di proprietà di Edin Eidolon. Il piano si rivelerà un grande bluff a base di doppi giochi e tradimenti carpiati: Odin voleva infatti che il manufatto arrivasse all'Organizzazione così da poter tracciare la sua posizione alla Tempolizia, piano ordito in collaborazione col Razziatore e che giunge a buon fine nonostante l'approfittatore Vostok.  Se la fine della vicenda è un succedersi di colpi di scena in cui vengono svelati uno dopo l'altro i reali intenti di ogni personaggio, la parte principale della trama ricalca la struttura di un film western, con tanto di assalto alla diligenza e duello in una città fantasma. Personaggi come Vostok e Newton tornano approfittando della loro carismatica caratterizzazione, ma sono le vecchie conoscenze come Lyla o il Razziatore a godere di ulteriori affascinanti sfumature, che si aggiungono al quadro complesso che abbiamo già di loro.

C'è spazio anche per una citazione che anticipa l'avventura lunare del numero successivo, a dimostrazione di quanto i diversi autori fossero in costante aggiornamento reciproco. Ma più ci si avvicina alle ultime pagine e più Bruno Enna riesce a dare il meglio di sé, orchestrando uno struggente addio: difficile non emozionarsi davanti a un evanescente Paperinik, disperato al pensiero di non poter più toccare Lyla, sotto lo sguardo di un Odin Eidolon e di un Razziatore che accettano consapevolmente l'ultima partenza del loro compagno di avventura. Il ruolo di Trip nella vicenda è ridondante, ribadisce i sacrifici che suo padre aveva già dimostrato di voler fare per lui, mentre la sua gag finale con l'incarnazione del Tempo è un po' fuori luogo per il tenore della vicenda, anche se ha il merito di far chiudere le crono-danze a un personaggio che era stato elevato alle storie regolari grazie  alle continue richieste dei lettori. Graziano Barbaro ai disegni fa un buon lavoro, anche se in alcuni passaggi i suoi personaggi non spiccano per espressività.
E con Tempo al Tempo si salutano i viaggi spaziotemporali per sempre... o forse no.

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