Chrono PK #45: Niente di Personale
Il Grifone si trova al cospetto di Trip, un giovane sé stesso... ma non è Niente di Personale!
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
In questo regime di segretezza l'eroe viene raggiunto da Odin Eidolon, che gli affida il giovane Trip, per evitare che sia preso in affidamento dall'Organizzazione; il destino del figlio del Razziatore infatti è quello di essere addestrato per diventare il Grifone, un cronopirata in cerca di vendetta al quale è stato fatto credere che Paperinik sia il responsabile della morte del padre.
Odin Eidolon però vuole modificare il corso degli eventi e così il supereroe decaduto si ritrova a dover fare da baby-sitter al monello del XXIII secolo; la situazione si complica ulteriormente con l'arrivo del Grifone, che in barba a tutti i paradossi temporali interagisce con Trip, il quale ignora di essere al cospetto di una versione adulta di sé stesso. La vicenda si risolve con l'arrivo del Razziatore, che ha deciso di non andare a Time O (annullando così gli eventi letti nel numero precedente) per salvare il figlio e tornare con lui nel futuro...
Francesco Artibani scrive anche la seconda parte della storia iniziata ne Il Giorno che Verrà, mettendo in piedi una versione del futuro angosciante e ricca di elementi interessanti: Angus-Lex Luthor, la breve comparsa di una versione biologica di Due, Ziggy è diventato capitano dell'FBI, il ritorno del droide Newton e delle sue cravatte stravaganti...
Con la sua trama e la riscrittura dark dell'universo pikappico Niente di Personale è un altro degli episodi migliori di Paperinik New Adventures. Purtroppo però alla luce della riscrittura degli eventi, molti passaggi si indeboliscono: il sacrificio del Razziatore non è più un addio definitivo e quindi perde buona parte del potenziale epico della scena, ma soprattutto se il cronopirata non ha mai fatto irruzione a Time 0, come ha fatto PK a liberarsi dalla sua cella in quell'occasione?
Queste tessere del mosaico non si incastrano perfettamente con il disegno generale e quindi risultano piccole sbavature, all'interno di una storia che comunque è in grado di emozione e di trasmettere un'atmosfera memorabile. Lo stile grafico di Nicola Tosolini appare un po' acerbo, specie per un episodio così particolare al quale un disegnatore più navigato avrebbe potuto infondere tavole più cupe e suggestive, al posto del tratto un po' troppo semplice e solare sfoggiato in queste pagine.
L'episodio riesce comunque a lasciare un segno, soprattutto nel giovane Trip che al termine della vicenda esprimerà la volontà di diventare un supereroe, con somma disperazione di suo padre... Ma ci sarà l'occasione di osservare i frutti di questo desiderio.