Chrono PK #4: Ombre su Venere

Gli evroniani colpiscono Angus Fangus e, per evitare che il reporter si trasformi in un coolflame, PK dovrà affrontare un viaggio nello spazio...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Dopo tre numeri pubblicati con una periodicità irregolare e senza alcuna certezza sul futuro della serie, con questo albo PK ottiene la bimestralità e una numerazione ufficiale che tranquillizza tutti i fan, ora certi di poter leggere ancora molte altre avventure del papero mascherato.

Basta sfogliare le prime due pagine della posta e non si ha più l'impressione di star leggendo un fumetto sperimentale, ma una serie regolare vera e propria: un calendario di PK in arrivo, la possibilità di richiedere la Pkard (che tante follie farà fare ai Pkers di tutta Italia) e addirittura un accenno a un futuro abbonamento. Con il cuore in pace, i fan possono cominciare la lettura della prima storia di PKNA a non essere scritta dalla coppia Ezio Sisti e Alessandro Sisto, autori dei tre numeri zero: i nuovi sceneggiatori sono Simone StentiFrancesco Artibani, quest'ultimo con alle spalle solo una quindicina di storie Disney su "Topolino" (tra le quali spicca il ciclo del Teatro Alahambra scritto assieme a Lello Arena) ma nonostante questo riuscì ad imporsi presto come uno dei principali autori di Paperinik New Adventures.

La preview del numero precedente mostrava un Angus Fangus coolflamizzato, immagine che trasmetteva una sensazione di inquietudine, chiaro segnale di quanto un personaggio "negativo" fosse già riuscito a imporsi e a conquistare l'affetto dei lettori. È lui infatti l'obiettivo a cui puntano gli evroniani a inizio episodio, e non PK come sarebbe più immediato pensare, inganno che furbescamente l'incipit contribuisce a rafforzare.
Dopo averci ricordato il suo astio nei confronti del supereroe piumato e quanto sia disposto a fare per screditarne l'immagine, il kiwi neozelandese viene colpito da un raggio evroniano che gli risucchia l'energia emotiva privandolo della sua vera personalità. Da accanito cronista d'assalto a damigella da salvare, fortunatamente Angus può contare sull'aiuto di PK che, nonostante tutto, si fa in quattro per salvare lo spietato giornalista affrontando addirittura un viaggio nello spazio in compagnia di Xadhhom. Dopo soli pochi numeri le avventure si stanno già sviluppando su una scala più ampia, dimostrando di voler puntare in alto e differenziarsi dal tenore delle storie classiche di Paperinik, portando il protagonista tra le stelle per introdursi di nascosto all'interno di una delle basi nemiche.
L'atmosfera che si respira è di pura fantascienza, con immagini spettacolari tra le quali spicca la sbalorditiva doppia splash page dell'incrociatore evroniano. L'astronave aliena è l'elemento grafico più suggestivo del racconto, nel quale Claudio Sciarrone ha evidentemente infuso una grande cura per i dettagli. Purtroppo le altre tavole risultano leggermente inferiori alla sua performance ne Il Vento del Tempo, soprattutto per l'interpretazione di Xadhoom ancora abbastanza acerba e meno efficace del modello con cui ci era stata presentata nel numero precedente.

L'azione principale si svolge fuori dall'atmosfera terrestre, ma a Paperopoli nel frattempo Lyla e Camera 9 si mettono sulle tracce del reporter scomparso, in compagnia del nuovo giornalista di Canale 00, Mike Morrighan: Angus infatti è un personaggio così forzatamente antipatico da suscitare simpatia (un ruolo affine a quello di J.J. Jameson nell'universo Marvel),  al punto che in storie come queste ci si preoccupa per lui. C'era quindi bisogno di un avversario per Angus veramente odioso, così da rafforzare ulteriormente il tifo per lui da parte dei lettori. L'indagine è un modo per introdurre la sottotrama alla maschera Maori che sarà sviluppata qualche numero dopo, continuando a dimostrare che la serie ha sempre un occhio al passato (con rimandi e citazioni) e un occhio al futuro.
Nelle ultime pagine infatti il telegiornale accenna a un misterioso hacker e la scritta "Fine" è composta da strane sagome rosse... tutti elementi che a una prima lettura sembrano insignificanti, ma che in realtà vogliono preparare l'arrivo di Due.

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