Chrono PK #35: I Mastini dell'Universo

PK incontra il Colonnello Neopard, pronto ad affrontare... I Mastini dell'Universo!

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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I Mastini dell’Universo si apre con un'illustrazione a tutta pagina che stranamente non dà inizio alla narrazione, ma sintetizza un momento cruciale della vicenda come avviene per le locandine dei film o nei frontespizi dei manga; è una scelta dalla quale si può intuire quanto questa storia abbia forti influenze dal cinema e dai più recenti racconti del Sol Levante (come suggerisce anche il font utilizzato per il titolo).
Prima di essere catapultato in un'avventura fantascientifica, Paperino vuole rilassarsi guardando la nuova trilogia di Star Battles (palese citazione di Star Wars, con tanto di caricature dei membri dello staff di Lucas) mangiando pop-corn, ma Uno lo interrompe per mandarlo in missione; l'intelligenza artificiale infatti ha   rilevato il segnale di un'invenzione di Everett Ducklair e il papero mascherato deve andare a disattivarla prima che si possa attivare uno dei marchingegni distruttivi che il magnate inseriva nelle sue creazioni. Pk vola fino a Wolf Canyon (già teatro di esplorazioni delle Giovani Marmotte e ricerche barksiane di vecchie punte di freccia indiane, ma anche dove il supereroe ha affrontato Mekkano) per rintracciare il dispositivo, ma viene prelevato dal Colonnello Neopard, mercenario spaziale in grado di accattivarsi all'istante la simpatia del lettore grazie al suo atteggiamento da furfante e l'affascinante character design da leopardo antropomorfo. Neopard non è mosso da una profonda morale ma lavora per il miglior offerente, spesso assoldato per danneggiare gli avversari dei propri clienti grazie ai suoi modi poco ortodossi; al suo fianco ha un esercito di robot, visto che nessun essere vivente potrebbe accettare di combattere simili guerre, tra i quali spicca il Sergente Q’Wynkennon in grado di esprimersi con un linguaggio stranamente simile al dialetto lombardo. Visto che il font del titolo dell'episodio tradiva un'ispirazione orientale, nei robot gli appassionati di manga e anime riconosceranno design simili ad alcuni dei più celebri robottoni giapponesi, in primis da Gundam ed Evangelion.
Alessandro Sisti, dopo aver creato tutti i personaggi principali della saga di PKNA, torna per un'avventura scollegata dalla continuity principale, dando però vita a un comprimario così memorabile da doverlo/volerlo riportare in scena dopo più di tre anni, in uno degli ultimi numeri di PK2.

Sfogliando le pagine de I Mastini dell'Universo si ha l'impressione di guardare un blockbuster fantascientifico, ricco di battaglie spaziali, scontri tra robottoni e scambi ironici tra i due protagonisti; Claudio Sciarrone come sempre (in questo caso, per l'ultima volta su PKNA) riesce a rappresentare in modo splendido le espressioni dei personaggi, ma ha l'occasione di scatenarsi in una serie di sequenze d'azione caotiche e fracassone, ricche di linee cinetiche e rottami sparsi per le vignette. Il rocambolesco finale coinvolge anche gli evroniani, dando un'ulteriore motivazione a Paperinik di impegnarsi nella battaglia, fino alla rivelazione nelle ultime pagine: dopo essere stato ricattato da Neopard che lo ha costretto a combattere al suo fianco prima di riportarlo al suo pianeta natale, il supereroe scopre di essere sempre rimasto sulla Terra, in mezzo alle lande deserte da cui era partito.
Gli editoriali tornano a fornire approfondimenti tecnologici esaminando i Mark 9 visti nell'episodio in questione, ma propongono anche una nuova sfida ai Pkers: rispondere a un questionario di 50 domande, che spaziano dagli errori visti su PKNA al non-sense totale, nel tentativo di ottenere il diploma di PKmaestrino. Sono inoltre varate le tre nuove missioni per ottenere il bollino della Pk Action Hero: fotografare l'uomo invisibile, viaggiare fino a Time 0 e mandare una testimonianza, oppure fotografarsi assieme a un proprio replicante.

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