Chrono PK #31: Crepuscolo

Urk torna nel suo mondo accompagnato da Paperinik, dove si sta avvicinando l'ora del Crepuscolo...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Dopo Urk e Antico Futuro, il colossale guerriero proveniente da un'altra dimensione si congeda da PKNA con un'ultima avventura che lo riporta nella sua terra di origine. A detta del PK Team, Urk è stato un personaggio ingombrante, con un grande potenziale e una bella presenza scenica, ma che nelle sue apparizioni non è mai riuscito a conquistare i lettori come gli altri comprimari della serie; per dargli un'uscita di scena dignitosa è stato chiamato Francesco Artibani, già sceneggiatore della storia di esordio di Urk. Si tratta della prima storyline della testata ad essere conclusa consapevolmente, anche se il finale lascia aperto uno spiraglio che però non sarà mai sfruttato; questo avviene subito dopo il giro di boa che segna l'esatta metà della vita editoriale di PKNA, quando la maggior parte dei filoni sono ben lontani dal loro termine.
Lo stratagemma grazie al quale Urk riesce a tornare nella sua dimensione è il recupero dell'unita cronale che il Razziatore aveva lasciato a Paperinik nelle ultime pagine di Carpe Diem: Uno costruisce un portale e riesce ad accumulare l'energia per far viaggiare il guerriero fino al suo mondo, in compagnia del papero mascherato. Qui finalmente possiamo avere un assaggio della cultura della società dei Grandi Laghi, caratterizzata in modo incisivo nelle poche pagine in cui il suo popolo festeggia il ritorno del viaggiatore extradimensionale; non c'è però molto tempo per festeggiare perché i due eroi devono mettersi subito sulle tracce di Zeryn, sorella di Urk rapita dai Vichinghi.
La missione di salvataggio procede con un buon ritmo, divertente e avvincente, anche se esplorando questo nuovo mondo si rimane un po' straniti dalla presenza di automobili o armi moderne, visto che era sempre stato dipinto come un universo primitivo quando in realtà era solo il villaggio di Urk a essere così.
I disegni di Marco Forcelloni sono migliori rispetto alla sua performance in Antico Futuro, ma presentano ancora qualche insicurezza nelle espressioni dei personaggi e alcune imperfezioni anatomiche.

Crepuscolo riesce a mostrare il suo vero valore nel finale, dove la vicenda svela aspetti ben più interessanti, a partire dal tradimento di Kiltor che si era presentato come il fidanzato di Zeryn. La rivelazione più sorprendente riguarda però la sorella di Urk, una vera e propria bomba ad orologeria destinata all'autodistruzione per eliminare gli avversari del suo popolo; l'idea è suggestiva ma ha il difetto di ricordare un po' troppo Xadhoom, e il valore del sacrificio di Zeryn perde di efficacia quando la vediamo sopravvissuta senza troppo ferite dopo essersi fatta esplodere nella tana del nemico, quando poche pagine prima ci era stato raccontato che avrebbe sacrificato la vita per la causa. Così facendo la rivelazione sul segreto di Zeryn è notevolmente ridimensionata, in favore di un happy ending a tutto tondo che forse avrebbe potuto essere sostituito da un risvolto drammatico in grado di trasformare Urk in un eroe tragico.
Toccante la semi-dichiarazione di Urk nei confronti di Lyla nella lettera in cui esprime i suoi sentimenti verso di lei, ma anche nei confronti della meraviglia della razza umana e del pianeta Terra sul quale si è ritrovato a vivere per un breve periodo di tempo.

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