Chrono PK #24: Zero Assoluto
Un secondo viaggio nello spazio per PK, accompagnato in Zero Assoluto da Urk e Lyla...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
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Paperinik parte per un secondo viaggio a bordo dell'astronave di Everett Ducklair, in una storia con una struttura simile alla sua prima avventura nello spazio, Ombre su Venere. Cambiano però i compagni di viaggio: al posto di Angus Fangus e Xadhoom il papero mascherato divide il ponte di comando con Lyla e Urk. La presenza di due personaggi appartenenti al filone dei viaggi nel tempo in una vicenda spaziale è una testimonianza di come gli autori stiano cercando di rendere sempre più interconnessi i diversi archi narrativi. Zero Assoluto riesce ad approfondire parallelamente due sottotrame che non avrebbero nulla in comune, ma la bravura di Tito Faraci riesce a collegare tra loro i fili del grande disegno pikappico.
Urk si dimostra infastidito dal dover viaggiare assieme a Lyla, per un'apparente misoginia dovuta al retaggio culturale primitivo da cui proviene e che ritiene le donne esseri inferiori; in realtà attraverso un flashback suddiviso in piccoli frammenti sparsi per la storia scopriamo che questa diffidenza dipende da un episodio del passato di Urk nel quale una donna ha minacciato il suo onore tra la sua gente, meritandosi però alla fine il suo rispetto, esattamente come sarà per Lyla. Faraci apre una finestra sull'universo di Urk, aiutandoci a comprendere la sua sensazione di nostalgia nel trovarsi lontano dalla sua gente e dalla sua terra, mentre collabora con qualcuno di cui non si fida del tutto.
Abbiamo anche l'opportunità di vedere Lyla in azione e scoprire la sua potenza in battaglia, un aspetto che la droide cela sempre troppo bene sotto la sua camicetta da reporter. Il motivo per cui lo strano quartetto (contando anche Uno nei panni di pilota nascosto) è nello spazio infatti è cercare due astronauti scomparsi vicino agli anelli di Saturno; qui vengono attirati all'interno di una gigantesca astronave dove li attende un pericoloso robot contro il quale ingaggeranno una dura battaglia. Il robot si rivelerà essere un sistema di difesa dell'astronave xerbiana su cui sono saliti a bordo, i cui passeggeri hanno provato invano a sfuggire alla distruzione evroniana. Svanisce così per Xadhoom un'altra possibilità di incontrare suoi simili sopravvissuti; è interessante come questa rivelazione avvenga senza che la xerbiana sia direttamente coinvolta in questa storia.
Questo episodio si legge più rapidamente dei numeri precedenti, ma il motivo non è da imputare a un differente numero di pagine: Faraci lascia spazio a Lorenzo Pastrovicchio di scatenarsi coi suoi disegni, dopo l'ottimo risultato che i due avevano raggiunto insieme in Trauma. Abbondano così le tavole composte da poche vignette di grandi dimensioni, all'interno delle quali trovano il giusto respiro le sequenze d'azione rappresentate con cura e senza essere frammentate in troppi riquadri.
Prestiamo particolare attenzione alla scena in cui Lyla immagazzina nel suo database interno alcuni dati prelevati dall'astronave xerbiana, elemento che tra qualche volume sarà utilizzato per scoprire qualcosa in più...
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Urk si dimostra infastidito dal dover viaggiare assieme a Lyla, per un'apparente misoginia dovuta al retaggio culturale primitivo da cui proviene e che ritiene le donne esseri inferiori; in realtà attraverso un flashback suddiviso in piccoli frammenti sparsi per la storia scopriamo che questa diffidenza dipende da un episodio del passato di Urk nel quale una donna ha minacciato il suo onore tra la sua gente, meritandosi però alla fine il suo rispetto, esattamente come sarà per Lyla. Faraci apre una finestra sull'universo di Urk, aiutandoci a comprendere la sua sensazione di nostalgia nel trovarsi lontano dalla sua gente e dalla sua terra, mentre collabora con qualcuno di cui non si fida del tutto.
Abbiamo anche l'opportunità di vedere Lyla in azione e scoprire la sua potenza in battaglia, un aspetto che la droide cela sempre troppo bene sotto la sua camicetta da reporter. Il motivo per cui lo strano quartetto (contando anche Uno nei panni di pilota nascosto) è nello spazio infatti è cercare due astronauti scomparsi vicino agli anelli di Saturno; qui vengono attirati all'interno di una gigantesca astronave dove li attende un pericoloso robot contro il quale ingaggeranno una dura battaglia. Il robot si rivelerà essere un sistema di difesa dell'astronave xerbiana su cui sono saliti a bordo, i cui passeggeri hanno provato invano a sfuggire alla distruzione evroniana. Svanisce così per Xadhoom un'altra possibilità di incontrare suoi simili sopravvissuti; è interessante come questa rivelazione avvenga senza che la xerbiana sia direttamente coinvolta in questa storia.
Questo episodio si legge più rapidamente dei numeri precedenti, ma il motivo non è da imputare a un differente numero di pagine: Faraci lascia spazio a Lorenzo Pastrovicchio di scatenarsi coi suoi disegni, dopo l'ottimo risultato che i due avevano raggiunto insieme in Trauma. Abbondano così le tavole composte da poche vignette di grandi dimensioni, all'interno delle quali trovano il giusto respiro le sequenze d'azione rappresentate con cura e senza essere frammentate in troppi riquadri.
Prestiamo particolare attenzione alla scena in cui Lyla immagazzina nel suo database interno alcuni dati prelevati dall'astronave xerbiana, elemento che tra qualche volume sarà utilizzato per scoprire qualcosa in più...
Le pagine redazionali oggi strappano un sorriso, nel rileggere la presentazione del sito di PK, uno spazio virtuale che rientra nei primi timidi tentativi di utilizzare il Web come mezzo di comunicazione coi lettori. Ma in questo numero viene annunciato anche la seconda triade di missioni per ottenere la PK Action Hero e relativo bollino: farsi fare un tatuaggio dall'abbronzatura estiva, fotografare tracce aliene sulla Terra, camminare sull'acqua.
E una nuova ondata di follia travolgerà il PKTeam.