Chrono My Hero Academia #11: Le braci del One For All

Per la rubrica Chrono My Hero Academia analizziamo l'arco narrativo in cui gli eroi irrompono nel nascondiglio dei Villain per salvare Bakugo

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Izuku e All-Might

L'irruzione dei Villain al campo estivo nel precedente arco narrativo di My Hero Academia ha lasciato non poche cicatrici tra le fila della Yuei: oltre alle ferite fisiche, riportate in particolare da Izuku, l'opinione pubblica inizia ad avere seri dubbi sull'istituto, spingendo i professori a organizzare una conferenza stampa per dichiarare che saranno aumentati i provvedimenti volti a proteggere gli studenti. Anche la fiducia dei genitori degli allievi inizia a traballare, di fronte a quella che non sembra più essere un'istituzione senza macchia; questo getta le basi per un grande cambiamento che arriverà alla fine di questa vicenda, con il trasferimento dei giovani aspiranti eroi in un dormitorio.

Ma ciò che deve essere risolto quanto prima è il rapimento di Bakugo, prelevato dagli avversari durante il recente assalto; il personaggio è la tipica testa calda che sembra destinata a passare tra le fila dei nemici, spinto dalla sua ambizione/invidia/arroganza, ma Kohei Horikoshi disattende le aspettative che lui stesso aveva costruito, mostrandoci con quanta rapidità il ragazzo rifiuti l'offerta, senza il minimo dubbio. Ancora una volta l'autore gioca consapevolmente con i topos del genere supereroistico e degli showmen manga, per sorprendere il lettore e per tratteggiare una caratterizzazione dei personaggi non banale.

Se nell'arco narrativo precedente abbiamo visto la nuova generazione di eroi in primo piano, qui lasciano lo spazio ai professionisti, in particolare ad All-Might. Inizialmente non sembra così: Midoriya, Todoroki, Kirishima, Ida e Yaoyorozu partono di nascosto per andare a salvare il loro compagno di classe, ma la missione sarà poi sconvolta dall'intervento (in realtà, già pianificato) degli eroi più potenti in circolazione, accompagnati dalle forze di polizia.

Lo scontro ha il principale scopo di congedare la versione muscolosa di All-Might e presentare la nemesi dell'intera serie. Per la prima volta infatti scopriamo qualcosa in più su Nana Shimura, la mentore del gracile Toshinori Yagi a cui ha passato il One For All; è un personaggio che riesce ad apparire simpatico pur apparendo in poche vignette, abbastanza per farci provare un coinvolgimento emotivo quando scopriamo che Tomura Shigaraki è suo nipote. Ma non è l'unico colpo di scena genealogico alla "Io sono tuo padre!" che la serie ha in serbo per i lettori...

L'entrata in scena di All For One non può lasciare indifferenti: il suo volto deformato e la maschera per respirare ricordano un po' Bane, un po' l'Anakin Skywalker alla fine de Il Ritorno dello Jedi, mentre il suo atteggiamento carismatico e inquietante lo fa inquadrare da subito come la minaccia suprema della serie. Il suo potere, che incuriosisce già dal nome essendo speculare a quello di All-Might, viene usato con parsimonia rinviando al futuro l'opportunità di vederlo utilizzato in pieno. Come si suol dire, i nostri eroi hanno vinto una battaglia, ma non la guerra.

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