Chrono Dragon Ball #43: Un S.O.S. dal futuro

Nell'arco narrativo più drammatico di Dragon Ball Super, Trunks dal futuro chiede aiuto a Goku

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Vegeth Blue

Dopo il breve arco narrativo ambientato sul pianeta Potaufeu, la quarta saga di Dragon Ball Super riprende la linea temporale alternativa di Trunks del futuro proseguendo la sua storia dopo la sconfitta degli androidi vista nella saga di Cell e nello special televisivo a lui dedicato.

In questo caso, il figlio di Vegeta non torna nel presente per prevenire una minaccia già avvenuta nella sua epoca, ma per chiedere aiuto prima di affrontare un potente avversario. Si tratta di Black Goku, uno spietato combattente con le fattezze del protagonista, che distrugge le città e riesce a tenere testa senza troppi problemi a Trunks, seguendolo addirittura nel presente.

Sia Goku che Vegeta dovranno sottoporsi a un duro allenamento assieme a Trunks per combattere alla pari con questo nuovo avversario. Inoltre, durante una visita in compagnia di Bills e Whis del pianeta dei Kayoshin viene presentato Zamasu, un apprendista la cui aura assomiglia incredibilmente a quella di Black Goku.

Questo quinto ciclo di Dragon Ball Super è senza dubbio il più originale che si sia visto ad oggi, complice l'ambientazione futuristica (finora utilizzata solo per brevi parentesi) e un'atmosfera molto più cupa rispetto a ciò che la serie ci ha abituati. Approfittando del fatto che gli eventi si svolgono in una linea temporale alternativa, la trama fa ampio uso di morti e scene drammatiche in grado di aumentare la sensazione di pericolo imminente.

I combattimenti, invece, non brillano per originalità; basti pensare al Super Saiyan Rosé che differisce dai precedenti stadi solo per la sua colorazione. Nel finale, però, ci sono degli elementi in grado di sorprendere piacevolmente lo spettatore, come l'aspetto inquietante di Zamasu nella sua trasformazione definitiva o la lama di energia, un nuovo tipo di arma che potrebbe essere sviluppato in futuro in modi interessanti.

Questo arco narrativo dà il meglio di sé nell'intreccio, in grado di utilizzare i viaggi nel tempo in modo elaborato e addirittura effettuare qualche ritocco alla continuity chiarendo alcuni passaggi abbastanza forzati (come il limite di un'ora per l'effetto dei potara).

Molto interessante il modo in cui vengono ripresi aspetti e personaggi ben noti ai fan di Dragon Ball per poi sfruttarli in modo del tutto nuovo. Ne è un esempio Mai, che scopriamo essere la compagna di Trunks del futuro: una coppia tanto improbabile quanto sorprendentemente efficace. Il trio che nel presente lei forma con Pilaf e Shu è ormai l'elemento di leggerezza della serie e riveste un ruolo simile a quello di Mr. Satan nelle ultime saghe del manga originale.

Riesce a emozionare la panoramica sul presente a cui Trunks assiste quando fa visita di Gohan, Crilin e compagni, osservando come stanno vivendo le loro vite in questa realtà e constatando con malinconia quanta felicità è stata strappata ai rispettivi alter ego nel suo tempo.

Continua inoltre lo sviluppo del pantheon dei Kayoshin e degli Dei della Distruzione, un elemento ricorrente della saga che acquisisce sempre più importanza: Bills e Whis sono una presenza costante in ogni episodio, ma non è da sottovalutare Zeno, personaggio introdotto recentemente e in grado di strappare più di un sorriso grazie al contrasto tra il suo potere e i suoi atteggiamenti infantili, per certi versi affini a quelli di Goku.

In una ventina di episodi, l'anime ha ottenuto nuova linfa vitale scacciando ogni accusa di ripetitività che gli era stata mossa in precedenza, non senza qualche ragione. Ci si può quindi aspettare che questa sperimentazione venga ripresa nei prossimi archi narrativi, non limitandosi così a riproporre esclusivamente meccanismi già visti più e più volte all'interno delle varie iterazioni di Dragon Ball.

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