Chrono Don Rosa #7: Storie brevi, 1988

Storie brevi con Paperino e Zio Paperone come protagonisti e Don Rosa nell’insolito ruolo di disegnatore per i testi di Gary Leach

Condividi

All’interno della vasta produzione donrosiana che ha reso famoso l’autore soprattutto per le storie più lunghe e complesse, non mancano - soprattutto durante i primi anni di attività - alcuni esempi di storie brevi, da 1 a 4 tavole, costruite più che altro su semplici gag. Nel 1988, secondo anno al tavolo da disegno per Don Rosa, abbiamo quattro esempi del genere.

Il primo è rappresentato da Paperino e l'albero di Natale (Fir-Tree Fracas), una gag in 4 tavole in cui il grandioso progetto di Paperino per un albero di Natale spettacolare viene puntualmente rovinato dalla sfortuna.

Le altre tre storie hanno la particolarità (rara) di non vedere Rosa come autore unico. L’artista del Kentucky, infatti, ha solo disegnato queste brevi avventure, che sono invece scritte da Gary Leach, art director e production manager della Gladstone, casa editrice statunitense che all’epoca deteneva i diritti di pubblicazione per i fumetti Disney.

Paper Chase 1

I tre fumetti in questione sono:

Zio Paperone a caccia del giornale (The Paper Chase), che ci mostra lo Zione impegnato a “rincorrere” le notizie;

Paperino e il sogno spaziale (Rocket Reverie), che come si evince dal titolo italiano, racconta un sogno fantascientifico di Paperino, addormentato sul divano durante la lettura di fumetti di genere;

Zio Paperone in forma per il fisco (Fiscal Fitness), dove vediamo Paperone impegnato ad allenarsi per una competizione… particolare!

D.U.C.K. HUNT

Delle quattro storie citate, solo due contengono la classica dedica a Carl Barks. In Paperino e l'albero di Natale si trova sull’albero stesso, nella seconda vignetta della prima tavola. In Zio Paperone a caccia del giornale, invece, è nella vignetta d’apertura, a mo’ di titolo di un articolo del Duckburg Times (il nostro Papersera).

[gallery columns="2" size="large" ids="115279,115280"]

CHRONO DON ROSA

Continua a leggere su BadTaste