Chrono Don Rosa #33: Zio Paperone e i guardiani della biblioteca perduta

Nuovo appuntamento con Chrono Don Rosa per un'avventura che svela i segreti del Manuale delle Giovani Marmotte

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Pur essendo impegnato a scrivere e disegnare la mastodontica Saga di Paperon de' Paperoni, Don Rosa si concede, nel triennio 1992-1994 due pause per dedicarsi a storie autoconclusive. Una di queste, nel 1993, gli consente di realizzare Zio Paperone e i guardiani della biblioteca perduta (The Guardians of the Lost Library).

Ormai deciso a svelare gran parte dei retroscena dell’universo dei paperi, l’autore del Kentucky si cimenta a narrare le origini di uno degli oggetti più caratteristici - e per certi versi “misteriosi” - del mondo di Carl Barks: il Manuale delle Giovani Marmotte!

I lettori di storie Disney sanno bene che non c’è quesito a cui il portentoso libro non abbia risposta, particolarità che innumerevoli volte ha tratto d’impiccio i nostri pennuti preferiti. Don Rosa, quindi, imbarca i nipotini, accompagnati dallo Zione, in un viaggio a ritroso nel tempo (e in giro per il mondo) alla ricerca del segreto del Manuale.

Gli indizi li fanno rimbalzare da una parte all’altra del globo, da Istanbul a Venezia, fino ad Alessandria d’Egitto, dove arrivano alla verità, che ha dell’incredibile: il Manuale è il distillato del sapere dell’antica Biblioteca di Alessandria, opportunamente revisionato e arricchito nel corso dei secoli, fino a finire nelle mani di Clinton Coot, figlio di Cornelius e padre di Elvira “Nonna Papera” Coot, nonché fondatore del corpo scoutistico paperopolese.

Zio Paperone e i guardiani della biblioteca perduta

Il rischio, nel toccare un argomento cardine della “mitologia” papesca era alto, ma Don Rosa riesce egregiamente nel compito. Con un rimpianto: spesso, nelle storie donrosiane, Paperino è relegato in un angolo e sfruttato come mera spalla comica. In Zio Paperone e i guardiani della biblioteca perduta, però, Donald finisce per essere addirittura messo da parte e lasciato a Paperopoli, mostrato dall’autore come più interessato a guadare la TV che a seguire il “parentame” nell’ennesima avventura. Una caratterizzazione estrema e ingenerosa, che mal si abbina al Paperino che abbiamo modo di apprezzare in tante altre storie.

D.U.C.K. HUNT

La dedica a Carl Barks appare nella vignetta di apertura, sulla destra, nascosta nel podio del Gran Mogol.

Zio Paperone e i guardiani della biblioteca perduta

CHRONO DON ROSA:

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