Chrono Don Rosa #27: Zio Paperone e la guerra dei wendigo

Con Zio Paperone e la guerra del wendigo siamo di fronte a un sequel barksiano dai risvolti ecologici

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Ancora un sequel barksiano di Don Rosa, per scaldarci in attesa dell’ormai imminente The Life and Times of Scrooge McDuckZio Paperone e la guerra dei wendigo (War of the Wendigo), del 1991, è infatti il seguito di Zio Paperone nella terra degli Indiani Pigmei (Land of the Pygmy Indians), del 1957. La storia originale vedeva Zio Paperone, novello proprietario della regione dei Mille Laghi, avere a che fare con la popolazione di nativi americani dei Peeweegah (o Pikoletos nella traduzione italiana).

Carl Barks, dotato di una sensibilità che anticipa i tempi, considerava lo stermino perpetrato ai danni dei Nativi Americani una delle grandi colpe degli uomini bianchi. In Land of the Pygmy Indians, lo Zione e i nipoti rappresentano proprio il mondo dei conquistatori bianchi che minaccia di distruggere delle terre che, moralmente, appartengono ai loro ancestrali abitanti.

Non è un caso, infatti, che i Pikoletos, come suggerisce il nome, siano di dimensioni più ridotte di quelle dei paperi. Se, di solito, sono i nostri a doversela vedere con antagonisti prevaricatori, in questo caso è il “progresso” che loro - in quanto membri della “civiltà” - rappresentano, a renderli una minaccia per la pacifica popolazione di pellerossa.

War of the wendigo

Nella storia originale barksiana, ad ogni modo, Zio Paperone promette ai piccoli Nativi di lasciare intatta la loro terra, tornando a Paperopoli. E, dobbiamo ammettere, è di parola. Se non fosse che la cartiera costruita al di fuori del territorio dei cosiddetti Indiani Pigmei arriva, con i suoi fumi, ad inquinare la regione dei Mille Laghi. È questo l’incidente scatenante del sequel donrosiano, che vede nuovamente lo scontro tra la “civiltà” di cui Zio Paperone è portatore e i valori dei nativi.

Vale la pena notare che questo sequel, pur ricalcando nelle struttura la storia originale, sposta maggiormente il focus sul valore dell’ecologia. Lo Zio Paperone che vediamo al termine di War of the Wendigo è infatti deciso a operare una svolta “verde” alle sue industrie.

Se alla fine di Land of the Pygmy Indians lo Zione si limitava a non agire per non distruggere la regione dei Mille Laghi, dopo il sequel è deciso a mettere in atto una chiara politica ecologica, in linea con la visione donrosiana del personaggio che, dietro la maschera del tycoon disposto a tutto, nasconde il volto di un uomo capace di apprezzare la bellezza della natura.

D.U.C.K. HUNT

Zio Paperone e la guerra dei wendigo contiene ben due dediche all’Uomo dei Paperi: una è nella vignetta di apertura, in basso a sinistra, sui petali del fiore; la seconda è nella copertina dedicata alla storia e può essere facilmente individuata sul fianco della canoa su cui si trovano due dei nipotini.

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