Chrono Don Rosa #15: Sua Maestà de' Paperoni
Sua Maestà de' Paperoni: Don Rosa trasforma lo Zione in un monarca, ma la vera chicca sta nella storia delle origini di Paperopoli!
Il fumetto si apre con Zio Paperone che in risposta alle lamentele dei suoi dipendenti circa il freddo che c’è al deposito - cosa che non stupisce, considerato che la cassetta della legna per la stufa è vuota - decide di tagliare un vecchio ceppo presente sulla Collina Ammazzamotori.
Zio Paperone sapeva, ovviamente, di aver costruito il deposito lì dove sorgeva il vecchio Forte Paperopoli. Ciò che ignorava era che non era stato edificato nell’800 da Coot… ma ben tre secoli prima da Sir Francis Drake!
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Trent’anni più tardi la Spagna avrebbe poi ceduto agli Stati Uniti l’intera zona, che sarebbe diventata parte dello stato del Calisota, ma gli spagnoli non avevano mai conquistato il forte. Morale? La Collina Ammazzamotori non fa parte degli Stati Uniti d’America, ma è una nazione indipendente governata da… Sua Maestà Paperon de' Paperoni!
Da questo momento in poi, l’autore si diverte a portare alle estreme conseguenze il concetto su cui ha costruito la sua storia. In quanto nazione indipendente, McDuckland non dovrà più pagare tasse agli Stati Uniti, e il suo… “sovrano” chiederà anzi gli arretrati di cinquant’anni di imposte.
Ma, per contro, viene istituita la dogana tra Paperopoli e la collina, vengono indette tasse di esportazione folli verso la nuova nazione. E, soprattutto, i Bassotti sono ora un esercito di invasori verso cui nulla può la polizia di Paperopoli.
Il sindaco, a colloquio con il nuovo re, ammette che la restituzione delle tasse manderà in rovina la città, ma si impegnerà a portarla a compimento. Per Paperone, che fino a quel momento aveva resistito alla guida del regno, è troppo. Sappiamo, fin dai tempi della barksiana Zio Paperone e la Stella del Polo del “cuore d’oro” del miliardario e una volta ancora dimostra di averlo fingendo che si tratti di un incidente, brucia l’atto di vendita della collina. E afferma che la placca bronzea di Francis Drake, unica altra prova dell’indipendenza dagli States della Collina Ammazzamotori, sia stata fusa per forgiare… la sua corona!
Il territorio su cui sorge il deposito torna quindi ad essere parte di Paperopoli, del Calisota e degli Stati Uniti. E la placca bronzea? Fa da piatto per i semi che lo zione dispensa ai piccioni che si affollano alla sua finestra. E speriamo che i dipendenti non lo vedano: potrebbero pensare che stia diventando… troppo buono!
D.U.C.K. HUNT
L’omaggio all’Uomo dei Paperi è sempre nella tavola di apertura, nascosto tra setole della scopa in mano a Zio Paperone.
Impossibile non citare, riguardo agli omaggi, che la versione “papera” di Francis Drake esordita con Don Rosa in questa storia, è stata ripresa solo qualche mese fa da Marco Gervasio all’interno del suo ciclo di storie Le strabilianti imprese di Fantomius.
Ambientate negli anni Venti e con protagonista il ladro gentiluomo dal cui diario avrà i natali Paperinik, Gervasio è da sempre molto attento a inserire le sue storie nella cronologia delineata da Rosa, tanto da aver mostrato le sorelle di Paperone in L'ottava meraviglia del mondo e successivamente proprio Drake in Il tesoro di Francis Drake.
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