Chrono Asterix #36: Quando il cielo gli cadde sulla testa

Quando il cielo gli cadde sulla testa è l'ultimo albo di Asterix scritto e disegnato da Albert Uderzo

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Quando il cielo gli cadde sulla testa, copertina di Albert UderzoL'ottava e ultima storia di Asterix scritta e disegnata da Albert Uderzo è piuttosto particolare, fin dal titolo Quando il cielo gli cadde sulla testa; non un oggetto né una meta dei viaggi degli irriducibili Galli, ma una frase articolata che si riferisce alla principale minaccia temuta dagli abitanti del villaggio fin dal primo albo della serie.

Ma la copertina richiama proprio quella di Asterix il Gallico, con un pugno assestato dal protagonista a una misteriosa sfera di energia invece che al classico Romano, con una citazione che collega quelle che saranno la prima e ultima storia disegnata da Uderzo (non sappiamo quanto sia stato conscio da parte dell'autore).

L'inusuale sventura che minaccia i Galli stavolta viene dallo spazio, in una battaglia tra le due razze aliene Toon e Nagma, popolazione che rappresentano rispettivamente i fumetti americani e i manga. Uderzo infatti mette in scena in modo non troppo velato il conflitto tra comic-book e fumetti giapponesi accantonando la consueta imparzialità ed eleganza nel fare satira che ha sempre contraddistinto l'opera e attaccando "la concorrenza" con malcelata ostilità.

L'alieno Toon proveniente da Tadsylwien (anagramma di "Walt Disney") ricorda Topolino, mentre i cloni sono dei Superman con il volto di Arnold Schwarzenegger e l'anello di Lanterna Verde. Pur lanciando una frecciatina ai personaggi dei comics, ritenuti tutti uguali, è evidente che Uderzo sia debitore dei fumetti di supereroi e della produzione Disney, qui omaggiati; tra le due razze aliene infatti sono i Toon a collaborare maggiormente con i protagonisti della serie, mentre i Nagma interagiscono maggiormente coi Romani.

L'autore è molto meno clemente nei confronti del fumetto giapponese, sul quale ha un giudizio molto più severo, complice forse una conoscenza superficiale del fenomeno che in quegli anni sta minacciando la popolarità delle bande dessinée. L'alieno ha un'armatura dorata probabilmente ispirata a Saint Seiya, il suo esercito ricorda Goldrake, mentre le raffiche d'energia utilizzate in battaglia ricalcano la Kamehameha di Dragon Ball e i numerosi attacchi energetici simili.

Purtroppo la trama di quest'episodio è la più fragile dell'intera serie e questo ha generato delle prevedibili critiche contro un albo che ha ben poco dello spirito originario. Al di là dell'inserimento di elementi fantascientifici come astronavi ed extraterrestri, Asterix e gli altri abitanti del villaggio sono solo spettatori di questo conflitto e la loro presenza influisce ben poco sulla vicenda. Il risultato è un episodio in cui traspare una certa ostilità da parte di un autore ormai anziano per il nuovo che avanza, per il fumetto proveniente da terre lontane, andando contro al messaggio di fratellanza tra i popoli che è stato al centro di molte avventure di Asterix in giro per il mondo.

Nel finale, Uderzo decide di far dimenticare quanto accaduto a Galli e Romani, rendendo questa particolare storia una bizzarra parentesi di cui neanche i protagonisti hanno memoria. Lo stesso purtroppo non è successo ai lettori, che ricordano ancora questo scivolone finale di un autore che prima di Quando il cielo gli cadde sulla testa era riuscito a proseguire la serie di Asterix in completa autonomia, anche una volta scomparso René Goscinny, mantenendo sempre un elevato livello qualitativo.

CHRONO ASTERIX

COMICS VS. MOVIES - ASTERIX

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