Chrono Asterix #33: Asterix e la galera di Obelix

Asterix e la galera di Obelix ci mostra finalmente cosa accade quando il portatore di menhir beve la pozione magica

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Asterix e la galera di ObelixA cinque anni di distanza (il più grande intervallo che fino a quel momento ci fosse mai stato tra due avventure della serie) da Asterix la rosa e il gladio, Albert Uderzo realizza uno degli episodi più leggeri e scanzonati di Asterix, nel quale vengono infrante alcune delle regole non scritte del suo fumetto.

L'elemento più sensazionale è Obelix che rinuncia addirittura a una scazzottata con i Romani per soddisfare un desiderio per lui frustrante: bere un'altra volta la pozione magica. Era già successo una volta in Asterix e Cleopatra, in una piccola dose offertagli dallo stesso Panoramix, ma in questo albo il portatore di menhir se ne scola un'intera marmitta, mostrandoci gli effetti collaterali per cui il druido aveva sempre cercato di evitare che questo avvenisse.

La copertina del volume è intrigante, con un Asterix sconvolto davanti ai pantaloni e all'elmo di Obelix, facendo presupporre che il personaggio sia svanito nel nulla e suscitando nel lettore le ipotesi più improbabili, prima di cominciare a sfogliare le pagine. Inizialmente l'eccesso di pozione magica trasforma il robusto Gallo in una statua di granito, spingendo Panoramix ai tentativi più improbabili per farlo tornare alla normalità, chiedendo addirittura a Falbalà di baciarlo; il pensiero va subito a La Bella Addormentata nel Bosco - un evidente anacronismo - ma il druido potrebbe essersi ispirato al mito germanico dei Nibelunghi, in cui Sigfrido cerca di risvegliare Brunilde, addormentata da un incantesimo.

Obelix torna umano autonomamente, ma il suo corpo è ora quello di un bambino, come l'avevamo già visto in Come fu che Obelix cadde da piccolo nel paiolo del druido. Il comportamento rimane molto simile a quello dell'Obelix adulto, al punto da far sospettare che tra gli effetti collaterali permanenti della pozione magica su di lui non ci sia solo la forza, ma anche un blocco mentale che lo fa pensare e reagire alla stessa età in cui l'ha bevuta per la prima volta. Ora però è completamente indifeso al cospetto dei Romani, che lo prendono in ostaggio (come avevano già fatto col piccolo Pepe in Asterix in Iberia) per riottenere la galera di Cesare che è stata rubata.

Uno schiavo greco - ispirato palesemente allo Spartacus di Kirk Douglas - ha infatti rubato una nave dell'Imperatore romano, viaggiando fino al villaggio gallico per vivere finalmente in libertà. L'equipaggio di ribelli accompagnerà Asterix e Panoramix al salvataggio del loro compagno, in un viaggio che li porterà fino ad Atlantide, rappresentata come un'Isola che non c'è dove tutti gli abitanti hanno deciso di restare bambini.

Si infrange così anche l'alternanza tra avventure casalinghe e avventure fuori dalla Gallia con una storia che racchiude entrambe le formule narrative, nelle due differenti parti della storia. Ma nemmeno gli Atlantidei potranno aiutare Obelix a tornare adulto; quando però Asterix sarà in pericolo di vita, il portatore di menhir ottiene nuovamente le sue normali fattezze, come un novello Hulk, per accorrere in soccorso dell'amico.

CHRONO ASTERIX

COMICS VS. MOVIES - ASTERIX

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