Chrono Asterix #1: Asterix il gallico

La prima avventura di Asterix introduce il piccolo gallico e il bardo Panoramix, fatti prigionieri all'interno di un accampamento romano...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Alla fine degli anni '50 lo sceneggiatore René Goscinny e il disegnatore Albert Uderzo pensano a un nuovo fumetto da realizzare in tandem, visto che la coppia aveva sviluppato una forte sintonia lavorando assieme a Jehan Pistolet, Benjamin e Benjamine, Luc Junior e Umpa-pà. L'editore della rivista Pilote aveva chiesto loro una serie ispirata al folklore francese e il primo pensiero cade sul libro Il romanzo di Renart, celebre raccolta di racconti che hanno per protagonisti degli animali; l'ipotesi viene rapidamente scartata e i due autori prendono in considerazione di mettere in scena un periodo fondamentale della Storia, optando per l'era dei Galli.

Si tratta di un'epoca simbolo per la Francia, citata su tutti i manuali scolastici ma allo stesso tempo non troppo conosciuta, cosa che consente ai fumettisti di prendersi alcune libertà e lasciar viaggiare l'immaginazione; con il proseguire della serie e il suo crescente successo, i due autori affronteranno l'opera in modo meno spensierato e con una documentazione maggiore, per arricchire un fumetto diventato un vero e proprio fenomeno d'Oltralpe. Questa scelta può essere considerata come una sorta di "affermazione di francesità" da parte dei due autori, entrambi in parte stranieri (uno è di origini ebraico-russo-polacche, l'altro è nato da emigranti italiani) e per questo in grado di fornire una loro visione esterna della Francia, della sua cultura, delle sue tradizioni e della società.

Non siamo abituati a pensare ad Asterix come a un fumetto di genere supereroistico, ma riflettendoci è innegabile che la pozione magica sia un vero e proprio superpotere; solitamente certi elementi sovrannaturali sono lasciati fuori dalle bande dessinée francesi, ma il piccolo guerriero gallico coglie lo spirito del suo tempo, anticipando  di 3 anni il boom dei supereroi che ci sarà in America con la nascita di Spider-Man e degli altri personaggi creati da Stan Lee. Le avventure degli irriducibili Galli nascono con l'obiettivo principale di intrattenere e solo col tempo diventeranno uno strumento di satira sociale e culturale.

Asterix il gallicoNella prima avventura la trama è un semplice e ironico scontro tra gli eroi e i loro oppositori, l'unico riferimento politico può essere trovato nel finale in cui Giulio Cesare spedisce i due traditori in Mongolia, dove ci sono "barbari in sommossa", riferimento a una lotta civile in corso ai tempi della realizzazione di Asterix il gallico.

Il contesto in cui si svolge la trama è l'occupazione gallica da parte dei romani, che può ricordare quella tedesca dalla quale i francesi si erano liberati circa un decennio prima; non a caso, nella prima tavola vediamo dei barbari germanici che se ne vanno lasciando la profetica minaccia: "Ma in guardia! Ci rifedrete!". Per il resto la connotazione storica è unicamente uno stratagemma per mettere in scena una vicenda in cui il piccolo riesce a resistere al potente, come Davide e Golia; allo stesso modo i Galli ridicolizzano i romani facendosi beffe della loro sete di potere utilizzando l'astuzia.

L'arma segreta con cui il piccolo villaggio riesce a resistere ai quattro accampamenti che lo circondano è la pozione magica preparata dal druido Panoramix; il centurione Caius Bonus manda una spia nella tana del nemico, scoprendo così l'origine della sua forza. Appena informato dell'esistenza di questo intruglio, nella mente dell'ufficiale romano si fa strada la possibilità di ottenere il potere assoluto sovrastando addirittura Cesare. Questa sfrenata ambizione per gli autori è (e sarà) vista come una grave colpa, meritevole di una sonora punizione impartita dai protagonisti.

Panoramix viene fatto prigioniero all'interno dell'accampamento di Petibonum, dove Caius Bonus tenta inutilmente di fargli rivelare la ricetta della pozione magica; l'intervento di Asterix per salvare l'amico non renderà la vita semplice ai romani, visto che i due Galli si faranno beffe di loro, restando tranquilli di fronte alle minacce e preparando una pozione in grado di far crescere i capelli e la barba senza freno. Oltre a essere un efficace espediente comico, questo maleficio può essere visto come una trasformazione estetica dei soldati nei loro stessi nemici, visto che le regole militari imponevano un volto glabro e una rasatura curata, mentre i barbari si lasciavano crescere più liberamente barba e baffi.

Nel corso di questo primo episodio possiamo già vedere alcuni elementi caratteristici della serie, come i giochi di parole (i nomi di tutti i personaggi romani finiscono con "us", mentre per i Galli viene usato il suffisso "ix") e gli stratagemmi grafici che giocano col medium fumetto: strappa un sorriso la vignetta traballante in occasione della caduta di un pesante masso, o le note che cadono al suolo quando una musica si interrompe bruscamente.

I personaggi principali sono già abbastanza definiti, ma come avviene per ogni esordio, qui li vediamo in una versione che subirà qualche leggero aggiustamento; troviamo infatti un Asterix con gli occhi più piccoli di quelli che avrà nei volumi successivi, un Obelix meno grasso (ops... con le ossa meno grosse) e il bardo Assurancetourix non è ancora stonato come lo conosciamo, ma gli abitanti del villaggio sembrano non apprezzare la sua arte più per uno scarso livello culturale. L'elemento più sorprendente è però il ruolo di Obelix, qui ancora un comprimario in secondo piano, ma già dal prossimo episodio diventerà il co-protagonista che vive le avventure di Asterix al suo fianco, spesso rubandogli la scena.

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