Christopher McQuarrie: i migliori film da vedere del regista di Mission: Impossible 7
Mission: Impossible e oltre! I migliori film su cui ha messo le mani Christopher McQuarrie, il regista di cui Tom Cruise non fa a meno
Christopher McQuarrie e Tom Cruise si sono trovati per caso e si sono tenuti ben stretti l'uno all'altro. Non è andata proprio così ma, con l'arrivo di Mission: Impossible Dead Reckoning - Parte uno vedere i due lavorare così a stretto contatto dà proprio l'impressione di un sodalizio lavorativo scritto nelle stelle. Di Cruise si sa di tutto e di più. Così oggi parliamo di Christopher McQuarrie. Il suo grande merito è di essersi fatto notare come sceneggiatore, produttore e ovviamente come regista. Un tuttofare. Non ancora autore con una cifra stilistica particolarmente riconoscibile, è però interprete di un'idea di cinema di intrattenimento ben precisa e senza compromessi. Da un po' di anni è uno dei nomi più interessanti a Hollywood. Per questo motivo abbiamo preparato una lista di film da vedere tra quelli su cui ha messo le mani (contano anche le produzioni e le sceneggiature) così da mettere dei punti fermi sulla sua carriera fino ad ora.
I soliti sospetti
Prima di Tom Cruise ci fu l'alleanza creativa con Bryan Singer. I soliti sospetti consegnò a Christopher McQuarrie un premio Oscar tra le mani, ed era solo la sua seconda sceneggiatura. La migliore che scritta fino ad ora per come riesce a essere totalmente imprevedibile e a cambiare continuamente.
Il film funziona anche grazie alla bravura degli attori e alla capacità di mantenere alta la suspense. Fu imitato e osservato da chiunque voleva fare cinema postmoderno, intrecciato e ad incastro, negli anni '90. Molti lo ritengono uno dei migliori thriller di sempre. Diede una nuova spinta al genere e permise al suo sceneggiatore di sperimentare la regia.
Le vie della violenza
Due criminali di bassa lega e una ragazza. Lei è incinta. Loro la prendono in ostaggio per fare soldi. Si trovano invischiati in un bel problema: il bambino che lei aspetta è di un potente mafioso locale che ora li vuole morti.
Le vie della violenza è un film virtuoso sia in regia che in sceneggiatura. Erede della scuola tarantiniana è pieno di dialoghi e di situazioni di stallo da cui è divertente vedere i personaggi provare a uscirne. Ryan Phillippe e Benicio del Toro sono una simpatica coppia da seguire in questo viaggio on the road. Noir, western, film d'autore, l'insieme è un piacevole esempio di quello che poteva essere il cinema nel 2000.
Christopher McQuarrie si dimostra già parecchio consapevole in regia. Non un successo economico, è diventato però un piccolo film molto apprezzato da una nicchia di pubblico fedele.
Jack Reacher - La prova decisiva
Si inizia con la soggettiva di un mirino che osserva il normale via vai degli abitanti di Pittsburgh. Sceglie delle vittime. Spara, qualcuno viene mancato, altri colpiti e uccisi sul colpo. Il resto del film sarà un procedere al contrario per capire non tanto il perché degli omicidi, ma il perché dei colpi sbagliati.
Christopher McQuarrie adatta Lee Child con successo. È la seconda collaborazione con Tom Cruise dopo Operazione Valchiria (che aveva sceneggiato) ed è il consolidamento di una “luna di miele” tra i due che tutt’ora perdura.
Il film si butta un po’ via sul finale, ma per gran parte del primo e del secondo atto è divertentissimo. Tiene con il fiato sospeso, è un thriller dal gusto antico, con un po’ di complotti e con i giusti colpi di scena. Cruise fa un po' troppo la star, ma viene bilanciato da Rosamund Pike. Per una decina di minuti poi le auto diventano protagoniste in un ottimo (e graditissimo) inseguimento. Perché non ne fanno di più di film così?
The Edge of Tomorrow - Senza domani
The Edge of Tomorrow entra in molte classifiche. Non perché sia un film così straordinario ma perché, nella semplice efficacia della sua idea, è riuscito in tante cose che il cinema dell’ultimo decennio ha faticato a fare. C’è una storia tratta dal manga All You Need Is Kill, ma che allo spettatore risulta fresca e libera. Ci sono due star, l’immancabile Tom Cruise e la sorprendente Emily Blunt, che riescono a tenere vivo l’interesse. Ci sono alieni, combattimenti e un meccanismo cerebrale il giusto.
Nella stagione 2022-2023 si è visto un emergere degli adattamenti di qualità tratti dai videogioco. Christopher McQuarrie, che qui si occupa “solo” della sceneggiatura, riesce ad adattare la dinamica videoludica dell’apprendimento progressivo. A volte bisogna essere disposti a morire per poter capire le conseguenze di un’azione e imparare dai propri errori.
Il film funziona sorprendentemente bene, coinvolge lo spettatore nell’azione e non si prende troppo sul serio. Un bell’esempio di creatività nei blockbuster.
Mission: Impossible - Fallout
Tecnicamente, tra i film clamorosi su cui ha messo le mani Christopher McQuarrie ci sarebbe anche Top Gun: Maverick. Il problema è che la sceneggiatura è ridotta al minimo sindacale, con nemici abbozzati e con l’infinita ripetizione dello stesso concetto (che senso ha ripetere ai piloti lo scopo della missione poche ore prima di partire all’azione e dopo mesi di addestramento?). La scrittura si è di proposito piegata alle esigenze spettacolari del film.
Mission: Impossible - Fallout, da lui anche diretto, non ha una sceneggiatura tanto diversa da quelle dei Mission: Impossible. Non particolarmente memorabile (o memorizzabile) salta velocemente da una sequenza madre all’altra. Questa però fa due cose importantissime. Per prima cosa gioca con le maschere, con i ribaltamenti e con la stanchezza del suo protagonista. In secondo luogo (ma non di minore importanza) riesce ad arrivare a un punto in cui si pensa che tutto possa accadere, che le cose possano anche finire male. Ci si preoccupa per i personaggi. In una saga che ha insegnato allo spettatore a stare tranquillo - perché Ethan Hunt trova sempre un modo per salvare la situazione - non è poco!
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