Castle Rock: l'universo condiviso di Stephen King diventa finalmente realtà

Stephen King, maestro di universi condivisi quando non erano ancora così diffusi: ecco perché Castle Rock, prodotto da J.J. Abrams, è una grande occasione

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Stephen King era un maestro degli universi condivisi in un momento in cui storie di questo tipo non erano affatto la normalità. Oggi c'è una grande corsa a costruire intertestualità e riferimenti fittissimi, ed evidentemente i supereroi fanno la parte del leone in questo senso. Come dei "Galactus della serialità", noi pubblico, spettatori, lettori, abbiamo fame di mondi, di storie immense, di mitologie che ci possano risucchiare al loro interno. Stephen King ha risposto decenni fa a quell'esigenza diventando il grande narratore che mette ordine in un universo da lui stesso creato, tra creature inimmaginabili, personaggi indimenticabili, località fittizie, ma così verosimili da diventare tangibili.

In questo senso non possiamo che accogliere con grande entusiasmo l'annuncio della produzione di Castle Rock, serie antologica che lo scrittore e l'onnipresente J.J. Abrams svilupperanno per la piattaforma Hulu. Ricordiamo che i due hanno già collaborato lo scorso anno per la trasposizione di 22.11.63. Castle Rock verrà scritta da Sam Shaw e Dusty Thomason, e raccoglierà un pugno di personaggi e le loro diverse storie. Già dallo splendido teaser che accompagna l'annuncio possiamo cogliere i riferimenti più chiari e celebri: It, Le notti di Salem, Shining, Misery. Un groviglio di strade rosse che si intrecciano, e diventano la mappa dell'immaginazione che fa del Maine, luogo prediletto da King, il luogo in cui tutto è possibile.

Castle Rock, che prende il proprio nome dalla montagna che domina l'isola di Il signore delle mosche, è solo uno dei molti luoghi immaginari di Stephen King. Qui hanno preso vita, tra gli altri, gli scenari di alcuni celebri romanzi come La zona morta, Cujo, Cose preziose. Nonostante il nome, crediamo che l'ambientazione dei romanzi e racconti originali non dovrebbe vincolare rigidamente la serie. Castle Rock, come Jerusalem's Lot, o la spaventosa Derry, o ancora Chester's Mill, sono piccoli mondi creati da King, legati tra di loro da mille piccoli riferimenti che creano una mappa, la stessa che vediamo nel teaser.

Considerato questo, e considerato come per la prima volta La Torre Nera, opera cardine – in tutti i sensi – nella produzione dello scrittore di Portland, sta finalmente per essere adattata al cinema, un approccio di questo tipo ha molto senso. Qui l'anima del "re dell'horror", spesso troppo citata a scapito della versatilità dell'autore (che ha scritto anche drammi, saggi, thriller, distopie, romanzi di formazione), fa un passo indietro, e lascia spazio a quella di scrittore fantasy che per certi versi King è. Anzi, rimane quasi il rammarico per non aver visto qualcosa di ancor più intrecciato e grande al cinema, ma probabilmente sarebbe stato chiedere troppo.

Questo per quanto riguarda il discorso più "di rottura" legato alla serie. Per il resto, le antologie horror o anche solo di ambientazione sovrannaturale non sono certo una novità sul grande come sul piccolo schermo. L'ultima di un certo rilievo si è avuta ormai dieci anni fa con Masters of Horror, ma è un filone abbastanza consolidato nel quale Castle Rock, dati i nomi coinvolti, ha tutte le carte in regola per inserirsi efficacemente.

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