Call of Duty: Warzone, i battle royale salutano il nuovo campione | Speciale
Dopo lo scialbo Blackout, Activision si fa perdonare con l’ottimo e divertentissimo Call of Duty: Warzone.
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Come testimoniano i numeri registrati in questi primi giorni di apertura dei server, si parla già di 15 milioni di utenti attivi, di carne sul fuoco questa volta ce n’è, abbastanza per far tremare l’ugualmente agguerrita e valida concorrenza, Fortnite in testa.
Fortunatamente il biglietto da visita con cui si presenta la proposta non è l’ambito migliore del pacchetto. Tutt’altro.
Proprio parlando della dotazione standard, si denota il primo scarto di Call of Duty: Warzone rispetto alla tradizione. Raggiunto il suolo, dopo il classico lancio con il paracadute da un aereo in volo, sarete subito equipaggiati di una pistola automatica. Nulla di particolarmente potente, sia chiaro, ma i giocatori più esperti potranno mietere vittime già dal primo secondo di attività, senza prima perdere tempo nel recupero di item utili alla causa.
La seconda feature innovativa riguarda il recupero automatico della salute. Sebbene la corazza una volta distrutta vada nuovamente riequipaggiata, dopo averla recuperata sul campo beninteso, basta trovare riparo per ricaricare i punti salute. Sebbene il time to kill sia ridotto rispetto ai congeneri, questa caratteristica cambia l’approccio alla battaglia. Laddove in Apex Legends si può lentamente sfiancare l’avversario, scarica di piombo dopo scarica di piombo, in Call of Duty: Warzone bisogna essere necessariamente più diretti, rendendo la prontezza di riflessi più importante che altrove.
Infine, terza grande novità, i caduti in battaglia possono tornare in gioco. Trascinati di forza nel Gulag, il vincitore di un deathmatch 1vs1 in un’arena dalle ridottissime dimensioni potrà guadagnare un lancio extra dall’aereo. La feature non sconvolge più di tanto il ritmo e il normale feeling di un battle royale, ma rende certamente le cose più emozionati ed incerte.
Le frecce nell’arco di Call of Duty: Warzone non sono finite qui.
Da una parte mette in campo il battle royale con il più alto numero di partecipanti mai visto, ben 150, sia in squadre di tre che in solitaria. Dall’altra, riadatta e ripropone il raffinato, preciso e reattivo gunplay già apprezzato nella campagna e nel multiplayer competitivo di Modern Warfare.
Il genere dei battle royale ha un nuovo campione? Difficile dare una risposta del genere, vista la qualità esibita anche dai diretti rivali. Diciamo che PUBG, più degli altri, deve guardarsi le spalle, visto che Call of Duty: Warzone propone un feeling tremendamente simile, differente solo nel ritmo dell’azione, lievemente più tarato verso l’alto.
Di sicuro la proposta di Activision è solidissima. Da provare senza alcun dubbio, soprattutto visto che potrete scaricarlo dai principali store digitali di riferimento senza sborsare nemmeno un euro.