Brivido nella notte, alle origini del Clint Eastwood regista

Brivido nella notte è l’esordio alla regia di Clint Eastwood: diamo uno sguardo a questa versione di Attrazione fatale in anticipo di un decennio

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È appena arrivato al cinema Giurato numero 2, l’ultimo film da regista di Clint Eastwood – in ordine cronologico, ma anche nel senso che potrebbero non uscirne più altri, o almeno così dicono i rumor da Hollywood (e d’altra parte stiamo parlando di una persona di 94 anni). Inutile dire che l’idea che potremmo non avere più film da regista di Clint Eastwood ci riempie di costernazione e tristezza. Per cui, per dimenticare il nostro dolore, abbiamo deciso di fare un viaggio nel tempo, e di dedicare una ri-visione a Brivido nella notte, cioè il primo film per il quale Eastwood si mise dietro la macchina da presa.

Brivido nella notte e i primi minuti da regista di Clint

Più avanti parleremo più in generale del film, della sua storia e di certe innegabili somiglianze con un noto thriller uscito negli anni Ottanta, ma lasciateci cominciare letteralmente dall’inizio, dalla prima scena di Brivido nella notte che è anche il primissimo biglietto da visita di colui che al tempo era noto per essere uno degli attori più carismatici e affascinanti di Hollywood. Brivido nella notte si apre con il più classico degli establishing shot (a proposito, esiste una traduzione italiana?): una panoramica della costa californiana, che però presto comincia a stringere su un cottage immerso nel bosco. Sulla veranda c’è un uomo: è bellissimo, ha i capelli al vento ed è poi lo stesso regista del film.

L’uomo rimira il mare, poi si avvia verso il piano di sopra della sua (?) casa. Qui c’è uno studio, nel quale spicca un quadro che ritrae lo stesso uomo bellissimo e con i capelli al vento che abbiamo appena incontrato. Il quale poi si mette alla guida di una decappottabile e, capelli sempre ovviamente al vento e rock and roll sparato a tutto volume, si divora una highway per andare chissà dove (al lavoro, scopriremo a breve). I primissimi minuti da regista di Clint Eastwood, insomma, sono una celebrazione di Clint Eastwood: è uno degli esordi più arroganti che ci vengano in mente, ed è ovviamente fantastico.

Brivido nella notte e Attrazione fatale

Scritto da Jo Heims, che quello stesso anno firmò un altro film con Eastwood, Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!, Brivido nella notte è l’antenato di quelli che tra gli anni Ottanta e Novanta verranno chiamati “thriller erotici”. È la storia di un DJ che incontra, apparentemente per caso, una donna in un bar (gestito da Don Siegel, cioè il regista di Ispettore Callaghan), e ci finisce a letto. Convinto che si tratti della storia di una notte – anche perché così le ha detto –, il povero Dave se la ritrova invece in casa il giorno successivo, e da lì le cose vanno precipitando.

Se avete presente il film di Adrian Lyne del quale parlammo qui, avrete già capito dove va a parare Brivido nella notte. Evelyn, la donna con la fissa per il grande classico jazz Misty e per il DJ che accompagna le sue notti, è una persona pericolosa e ossessiva, convinta di essere innamorata di Dave e che anche lui lo sia, ma per qualche motivo non voglia ammetterlo. Le somiglianze con Attrazione fatale sono infinite: c’è anche un’identica scena di tentato suicidio, uno dei tanti modi estremi con cui Evelyn prova ad attirare l’attenzione di Dave. Brivido nella notte è una raccolta di approcci sempre più inquietanti, che finiscono per sfociare in un terzo atto straordinariamente hitchcockiano.

Clint Eastwood il precisino

In realtà, tutto l’impianto del film è hitchcockiano: è chiaro che Eastwood guardava prima di tutto al grande regista inglese e al suo modo di costruire la tensione. Pur essendo un esordio, però, non sarebbe corretto definirlo “derivativo”: la personalità del suo regista filtra già dalle prime sequenze, come spicca già la sua precisione certosina nel comporre le inquadrature e muovere la macchina da presa.

Ma anche nel gestire i set e organizzare il lavoro: girato con un budget iniziale di un milione di dollari, Brivido nella notte ne costò 50.000 in meno del previsto, e le riprese terminarono addirittura in anticipo. Diciamo che si vede che è l’esordio di una persona che già respirava cinema da vent’anni, e che aveva fatto tesoro di tutto quello che aveva imparato lavorando per gli altri. Il risultato è un film che molti registi anche blasonati sognano ancora di riuscire a fare, e che Clint Eastwood azzeccò al primissimo tentativo. Se non è predestinazione questa…

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