Bravely Default II, tenere a bada l’hype è oggettivamente difficile | Anteprima
Abbiamo provato in anteprima Bravely Default II, scoprendo nuovi eroi, ma ritrovando l’ottimo combat system del capostipite della saga
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
I videogiocatori particolarmente ansiosi, insomma, hanno di che essere preoccupati, tantopiù che la posta in gioco è altissima, già affranti di fronte ad un 2021 che non sembra particolarmente ricco di uscite di un certo peso. Fortunatamente, il nostro primo incontro con la produzione Square-Enix, che anticipa di un paio di settimane la pubblicazione, fissata per il prossimo 26 febbraio, ha avuto un buon esito, lasciandoci con la certezza quasi assoluta che anche questa volta il publisher nipponico si sia mosso al meglio per confezionare l’ennesimo capolavoro disponibile per la piattaforma della Grande N.
Cambia tutto insomma, dal setting al manipolo di eroi, con l’unica continuità, a legittimare l’appartenenza del gioco alla saga, rappresentata dal quasi immutato e ancora gradevolissimo combat system, pregio dei pregi di quanto visto fino a qui di Bravely Default II.
Da quanto abbiamo potuto vedere fino a questo punto, la trama non ci ha riservato chissà quali colpi di scena. Prevedibile e quasi scontato, l’intreccio è comunque riuscito a stuzzicare il nostro interesse grazie al ritmo della narrazione, insospettabilmente frizzante per un JRPG, e soprattutto per merito di una regia digitale sorprendentemente vivace, adrenalinica quanto basta nelle cut-scene che di tanto in tanto si sono intromesse tra un dialogo statico e l’altro.
Di sicuro, nelle parti più avanzate dell’avventura, non mancheranno soprese, ma anche in questo suo incipit così prevedibile, Bravely Default II non ci ha certo annoiati, strappandoci persino una lacrima in un momento ben preciso del racconto.
Ovviamente, anche da giocare la produzione Square-Enix è un’autentica goduria, merito, come già anticipato, dell’apprezzatissimo combat system che non ha conosciuto chissà quali stravolgimenti in questo nuovo episodio. Il gioco, difatti, incentiva l’utente a scommettere sull’andamento della battaglia, permettendogli di prendere in prestito anticipatamente, o al contrario accumulare, i turni in cui effettuare la propria mossa. Sulla carta fedele al ferreo rispetto dei dettami perpetrati dalla tradizione degli RPG, in realtà il gioco si prende un’enorme libertà interpretativa per quanto concerne il consueto alternarsi degli attacchi tra schieramenti opposti e tra gli stessi membri del party. La feature permette di fatto di raggirare la regola dei turni, pur nella consapevolezza che prima o poi i conti dovranno pareggiarsi forzatamente, costringendo così i personaggi, a seconda delle scelte prese, a saltare un turno o a concentrare più mosse in un’unica soluzione.
Ne viene fuori che gli incontri a senso unico, quelli contro i nemici più deboli, comunque utili per accumulare punti esperienza, si consumano in una manciata di secondi; mentre gli altri, maggiormente equilibrati, soprattutto contro qualche boss, si fanno avvincenti, particolarmente tattici, decisi, nel bene, da una perfetta calibrazione degli attacchi, nel male da un eccesso di sfrontatezza mal calcolato.
Per il resto non sembra mancare nulla, tra decine di sub-quest, ampie zone da esplorare a caccia di loot e, soprattutto, numerosi menù utili per gestire il proprio party. A questo proposito tornano nuovamente gli Asterischi, manufatti rubati ai villain principali che aumenteranno progressivamente le classi disponibili per i vari eroi. Tra quelle più focalizzate sull’attacco e altre che vi permetteranno di aiutare gli alleati in difficoltà, il sistema si distingue per la possibilità di attivarne due contemporaneamente. Se quella primaria, all’aumentare dei livelli, renderà disponibili nuove mosse sempre più efficaci, il secondario resterà di supporto e non accumulerà punti esperienza.
La feature, in pratica, vi costringerà a modificare più e più volte la classe primaria dei personaggi, rendendo particolarmente profondo il gameplay e infondendo varietà all’avventura.
Completa il ventaglio di buoni motivi per essere ottimisti lo splendido comparto artistico che il gioco ostenta. Grazie a modelli poligonali ben realizzati ed ambientazioni disegnate a mano, Bravely Default II brilla di luce propria, nonostante sul piccolo schermo di Nintendo Switch l’immagine perda un po’ troppo in termini di definizione.
Manca ormai pochissimo al debutto del JRPG di Square-Enix. Nonostante ci toccherà aspettare la recensione per darvi un giudizio completo e definitivo c’è di che essere allegri: Bravely Default II sembra davvero un giocone.