Borat contro l’Uzbekistan?

Quella che era una semplice pellicola sta diventando un caso mediatico e politico, coinvolgendo capi di stato e personalità pubbliche. Ma cosa c’è di tanto speciale in questo film, che da molti è stato definito una commedia irresistibile?

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Facciamo ammenda. Per qualche strano motivo, non abbiamo mai parlato di Borat. Eppure, i giornalisti americani che l’hanno visto sono concordi nel considerarlo un capolavoro di comicità (per David Poland è attualmente il film dell’anno). E, in effetti, vedendo il trailer e gli altri filmati promozionali (disponibili qui), c’è da essere molto ottimisti.

Ma chi è Borat? Si tratta di un personaggio (un presunto cronista kazako fuori di testa) creato dal comico inglese Sacha Baron Cohen e apparso per la prima volta nella trasmissione di Ali G (che in Italia veniva trasmessa da Canal Jimmy). Il successo è stato tale, da creare una pellicola tutta per lui. Ed ecco che arriva anche un supporto promozionale dalla sua ‘terra natale’, il Kazakhstan, che ha preso molto sul serio il film e le ripercussioni che potrebbe avere sull’immagine del Paese, tanto che il premier Nazharbayevit sembrerebbe volersi lamentare con George Bush per la pellicola, mentre sono state acquistate ben quattro pagine sul New York Times per far conoscere meglio questa nazione (e implicitamente ribattere alle tesi folli di Borat).

Ora, anche se probabilmente il caso è stato gonfiato dall’ufficio stampa della Fox per far parlare del film, è difficile capire come si possa prendere sul serio un personaggio tanto assurdo. Basta leggere il comunicato che vi proponiamo in italiano (o meglio, in un italiano che parlerebbe Borat) e che il comico ha letto di fronte alla ‘sua’ ambasciata nei giorni scorsi (cliccate qui per vedere il filmato originale):


BORAT – COMUNICATO STAMPA DELL’AMBASCIATA KAZAKA

Jagshemash, mio nome Borat Sagdiyev. Vorrei commentare recenti inserzioni in televisione e sui media a proposito mia nazione di Kazakhstan, dicendo che donne sono trattate come pari, e che tutte le religioni sono tollerate, queste sono invenzioni disgustose. Queste affermazioni fanno parte di una campagna di propoganda contro la nostra nazione da parte di malvagio e stupido Uzbekistan – che, come tutti sappiamo, sono gente molto fastidiosa, con un osso in mezzo al loro cervello.

C’è un uomo di nome Roman Vasilenko, che sta sostenendo di essere addetto stampa di Kazakhstan. Per favore, non ascoltate quest’uomo, è un impostere uzbeko, e attualmente è inseguito da nostri agenti. Io devo oltre dire, a nome del mio governo, che se l’Uzbekistan non cesserà di finanziare questi attacchi, allora noi non escluderemo la possibilità di intervento militare.

Se ci sarà un solo altro articolo della Propoganda uzbeka che sostiene che noi NON beviamo urina di cavallo fermentata, diamo pena di morte per la cottura dei baigel o esportiamo oltre 300 tonnellate di pelo pubico umano all’anno, allora rimarremo con nessun’altra alternativa, se non cominciare bombardamento delle loro città con le nostre catapolte.

Inoltra, tutte affermazioni che nostro glorioso leader è scontento di mio film, ‘Borat: Cultural Learnings of America for Make Benefit Glorious Nation of Kazakhstan’ è bugia. Ineffetti, scopo principale della visita a Washingtons del Premier Nazharbayevit è di promuovere questo film di cinema. Questo perché insieme a Ministro dell’informazione sarà presente a proiezione domani sera, alla quale abbiamo invitoto il Premiere George Walter Bush e altri dignitari americani, Donald Rumsfeld, Bill Gates, OJ Simpson e Mel Gibsons.

Questa proiezione sarà seguita da cocktail party e una discussione di legami più stretti tra nostre nazioni a Hooters, numero 825 della settima strada.

Grazie, io devo ora tornare all’Ambasciata, dove il mio governo ha bisogno di me.
Chenquieh

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